Procedura d’infrazione: cosa farà il governo italiano?

Alessio Trappolini

05/06/2019

05/06/2019 - 16:22

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L’attivazione della procedura di infrazione può portare a sanzioni pecuniarie nei confronti dell’Italia fino a 18 miliardi. Fra le richieste avanzate da Bruxelles una riduzione della spesa pubblica dello 0,1% entro il 2020 con un aggiustamento strutturale dei conti dello 0,6% del Pil

Procedura d’infrazione: cosa farà il governo italiano?

Poco più di un mese per scongiurare l’attivazione definitiva della procedura d’infrazione contro l’Italia avviata oggi dalla Commissione Europea.

Queste le tempistiche ora in mano al Governo Conte per mettere in campo tutti i possibili rimedi per convincere i ministri delle Finanze degli altri Paesi membri che l’Italia è in grado di metter mano ai conti pubblici di quest’anno e presentare una Finanziaria convincente per l’anno prossimo. Vediamo come.

Leggi anche Procedura Ue: cosa accadrà adesso? Le prossime tappe.

Governo Conte può scongiurare la procedura d’infrazione?

L’attivazione della procedura di infrazione può portare a sanzioni pecuniarie nei confronti dell’Italia pari allo 0,2% del Pil, cioè fino a 18 miliardi di euro.

Questa volta Bruxelles chiede nel 2020 una riduzione della spesa pubblica dello 0,1% con un aggiustamento strutturale (cioè al netto dei cicli della congiuntura economica e delle misure una tantum) dei conti pubblici dello 0,6% del Pil.

Qui la partita non è solo tecnica ma anche politica e richiederà un gioco di equilibri molto sottili non solo al Ministro dell’Economia Giovanni Tria ma anche al primo ministro Giuseppe Conte che dovrà esser in grado di stemperare le tensioni nate nelle scorse settimane fra i leader dei due partiti di maggioranza, Lega e M5S.

Tra le altre cose, infatti, Bruxelles è stata molto dura sul tema delle pensioni. «La riforma pensionistica, che permette il pensionamento anticipato – spiega la Commissione Ue in una nota -, comporterà incrementi di spesa nel 2019 dello 0,3% del prodotto interno lordo, tali da aumentare ulteriormente un costo pensionistico che è valutato dall’OCSE al 15% del prodotto interno lordo potenziale».

Il Ministro del lavoro e leader 5 stelle Di Maio ha già affidato alla stampa nazionale la sua risposta: «Quota 100 non si tocca e, sia chiaro, le pensioni degli italiani non si toccano».

La procedura d’infrazione in un grafico

Divergenze fra Italia e Commissione UE in tema di previsioni. Fonte: Bloomberg

Nel grafico elaborato dalla piattaforma Bloomberg viene riassunta la principale divergenza fra la Commissione Ue e il Tesoro italiano. L’organismo comunitario vede il rapporto fra debito e Pil crescere con una dinamica verticale che entro il 2020 dovrebbe portare allo sfondamento del tetto al 135%. Le stime del Tesoro sono più «gentili» e vedono un rientro del rapporto attorno al 130% entro il 2021.

La palla ora passa agli altri Paesi, o meglio ai ministri delle Finanze che valuteranno il rapporto della Commissione da un punto di vista tecnico e delibereranno in merito al Consiglio Ecofin del 9 luglio prossimo. È questa la sede in cui verrà presa la decisione finale sull’Italia: avvio formale della procedura oppure rinvio o sospensione in presenza di eventuali impegni aggiuntivi prospettati dal governo italiano.

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