Dopo la crisi in Grecia, la Polonia e la Repubblica Ceca esitano ad entrare nell’Eurozona e adottare la moneta unica. Manca la fiducia nell’Unione Europea.
L’Eurozona non è più una gran bella famiglia. I recenti avvenimenti in Grecia hanno fatto trasparire il lato ‘cattivo’ dell’unione monetaria e ciò che è disposta a fare (e non fare) per mantenere lo status quo economico.
Non sorprende allora che i paesi orfani della Guerra Fredda, che prima guardavano all’Europa come una via d’uscita, ora siano un po’ più restii a buttarsi nelle braccia di ‘mamma’ Merkel e ‘papà’ Draghi.
I paesi membri dell’UE come la Polonia e la Repubblica Ceca, che da molto tempo flirtano con l’opzione di adottare l’euro, stanno riconsiderando le loro opzioni.
In un’intervista con The Telegraph, Marek Belka, direttore della Banca Centrale polacca ed ex-primo ministro, spiega perché la Polonia prenderà il suo tempo per decidere se entrare o meno nell’Eurozona.
“Non bisogna andare di fretta quando c’è ancora del fumo che esce da una casa in fiamme. Semplicemente non è prudente farlo. Fino a quando l’Eurozona ha dei problemi con alcuni dei suoi membri, non aspettatevi il nostro entusiasmo ad entrare a farne parte”.
Belka aggiunge che la “casa in fiamme” europea si troverà a dover gestire un “circolo vizioso”. L’integrazione fiscale diventerà sempre più difficile per via delle riforme strutturali e l’austerità.
Il dramma in Grecia ha diminuito la fiducia nell’euro e Belka ritiene che questo sentimentì peggiorerà man mano che l’ambiente politico europeo si sposta verso destra.
Anche la Repubblica Ceca vuole posporre l’entrata nell’euro dopo le vicende in Grecia. Ma mentre la Polonia ritiene che la Grecia vada aiutata a rientrare nell’euro tramite il condono dei debiti, la Rep. Ceca pensa che la penisola ellenica vada espulsa.
Il Presidente ceco, Milos Zeman, ritiene che:
“Fino a quando la Grecia è un membro dell’Eurozona e coloro che pagano le tasse, inclusi i cechi, dovranno pagare per il suo debito, io sono favorevole a posporre l’adozione dell’euro. Fino a quando la Grecia non lascia l’Eurozona. Vorrei che ciò accadesse il più presto possibile”.
Malgrado le differenze nell’approccio ceco e polacco una cosa è chiara: la crisi in Grecia ha colpito gravemente la fiducia nell’euro. Mentre alcuni paesi decidono se rimanere nella “casa in fiamme”, di certo altri non muoiono dalla voglia di entrarci.
© RIPRODUZIONE RISERVATA