Pignoramento stipendi e pensioni senza limiti: perché? Befera: serve una soluzione

Valentina Pennacchio

18/04/2013

Pignoramento stipendi e pensioni senza limiti: perché? Befera: serve una soluzione

Pignoramento stipendi e pensioni senza limiti. Nuovo frutto del Decreto Salva Italia (decreto n. 201/2011, convertito in legge n. 214/2011) che ha anche stabilito l’obbligo di aprire c/c postali o bancari dove accreditare la pensione o lo stipendio di importo superiore a € 1.000, per combattere l’evasione con la tracciabilità dei pagamenti. Perché avviene il pignoramento di stipendi e di pensioni senza limiti? Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha dichiarato che serve una soluzione perché il problema sta diventando serio e c’è bisogno di nuove regole.

Pignoramento stipendi e pensioni: come funziona?

Il Decreto Semplificazioni (decreto n. 16/2012) ha successivamente individuato nuovi limiti (validi anche per quelli già in corso) al pignoramento presso terzi di pensioni e stipendi:

  • 1/10 per stipendi/pensioni/salari/altre indennità derivanti dal rapporto di lavoro fino a € 2.500,00;
  • 1/7 per stipendi/pensioni/salari/altre indennità derivanti dal rapporto di lavoro netti da € 2.500,00 a € 5.000,00.

Gli importi superiori a € 5.000 sono soggetti ad un limite di pignoramento è pari a 1/5, ma solo quando il pignoramento avviene da parte del datore di lavoro o dall’ente pensionistico (alla fonte).

Quando la somma ricevuta mensilmente viene trasferito in banca, il limite di 1/5 non è più valido, pocihè una volta trasferito il denaro diventa totalmente pignorabile, come ha stabilito anche la Cassazione nella sentenza n.17178/2012:

“Qualora le somme dovute per crediti di lavoro siano già affluite sul conto corrente o sul deposito bancario del debitore esecutato, non si applicano le limitazioni al pignoramento previste dall’art. 545 c.p.c.”.

Il lavoratore esecutato vedrà trattenersi dal proprio datore gli importi derivanti da atto di pignoramento dell’Agente della riscossione. La situazione venutasi a creare è davvero delicata perché legittima e rende legale superare il limite di 1/5 pignorabile su pensioni o stipendi. In tal modo chi deve riscuotere un credito può farlo senza limiti sulle somme che il contribuente detiene sul conto, compresa tutta la pensione e tutto lo stipendio.

Le reazioni. Befera: c’è un vuoto legislativo

Ovviamente le critiche non si sono fatte attendere. Il Movimento Difesa del Cittadino ha lanciato una petizione sul sito contro “la possibilità da parte del fisco di rivalersi per intero in caso di pignoramento sullo stipendio e sulle pensioni dei cittadini” al fine di tutelare “il cittadino dall’ennesima norma azzanna contribuenti che aumenterà la paura degli italiani di trovarsi senza la minima garanzia di un reddito da un giorno all’altro”.

Sulla questione è intervenuto anche il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera in occasione di un’audizione in Parlamento relativa il cosiddetto Decreto Salva Imprese, anche questo reo di gravare sulle spalle dei contribuenti.

Equitalia si difende:

“Equitalia non può conoscere a priori quello che viene depositato sul conto corrente, però adotta gli eventuali correttivi del caso, in presenza di una richiesta da parte del contribuenti che comprovi che sul conto corrente confluisca solo la pensione, la stipendio o altra indennità”.

Tuttavia, Befera annuncia una vera e propria lacuna legislativa e la necessità di una soluzione. Parere sposato anche dal PD, i deputati Giovanna Martelli, Michele Anzaldi ed Ernesto Magorno hanno comunicato la presentazione di un emendamento al decreto sui debiti della pubblica amministrazione:

“Serve uno stop vero al pignoramento di fatto delle pensioni da parte di Equitalia e di qualsiasi tipo di creditori, divenuto una prassi grazie ad alcune modifiche di legge introdotte dal governo Monti. Milioni di italiani hanno avuto conferma che ormai si è arrivati al pignoramento di fatto dell’intero importo delle pensioni, una fattispecie vietata dalle nostre leggi. Con le prescrizioni anti contante previste dal decreto Salva Italia e l’obbligo di accreditare le pensioni oltre 1.000 euro in un conto corrente, infatti, è divenuto di fatto possibile per i soggetti esattori requisire l’intero importo delle pensioni, poiché una volta passate in conto divengono interamente risparmio e sono passibili di esecuzione forzata totale”.

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