Pfizer: terza dose forse già dopo 6 mesi, dice il CEO

Mario D’Angelo

15/04/2021

23/06/2021 - 13:13

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La terza dose del vaccino Pfizer potrebbe essere necessaria dopo 6 mesi ed entro un anno dalla seconda dose. Il parere del CEO Pfizer, Albert Bourla.

Pfizer: terza dose forse già dopo 6 mesi, dice il CEO

La terza dose Pfizer sarà necessaria “probabilmente” fra 12 mesi. Lo ha detto il CEO dell’azienda Albert Bourla, intervenendo sul dibattito circa la necessità di vaccinarsi annualmente contro il coronavirus.

Pfizer, quale efficacia dopo 6 mesi?

Mentre la campagna vaccinale prosegue, comunità scientifica e amministrazioni statali si chiedono se, una volta raggiunta l’immunità di gregge, avremo ancora bisogno dei vaccini anti-Covid.

Pfizer ha detto che il suo vaccino è efficace al 91% contro il coronavirus e al 95% nella protezione contro le forme più gravi di malattia fino a sei mesi dalla seconda dose. Quello di Moderna, che utilizza la medesima tecnologia a mRNA, ha mostrato dati simili.

I dati Pfizer si basano su oltre 12.000 partecipanti. Adesso, però, si tratta di determinare cosa succede dopo i 6 mesi.

Per il CEO Pfizer terza dose entro 12 mesi

Dobbiamo vedere quale sarebbe la sequenza, e quanto spesso abbiamo bisogno di farlo, questo rimane da vedere”, ha detto Bourla a CNBC.

Uno scenario probabile è che ci sarà forse bisogno di una terza dose, fra 6 e 12 mesi, e poi da lì, ci sarà una vaccinazione annuale, ma tutto questo va confermato. E ancora, le varianti giocheranno un ruolo chiave”.

È estremamente importante sopprimere il bacino di persone che può essere suscettibile al virus”, ha aggiunto Bourla.

Capo emergenza Covid USA: booster vaccino probabile

Saranno proprio le varianti, ha detto il capo per l’emergenza Covid dell’amministrazione Biden negli USA, David Kessler, a sfidare l’efficacia delle dosi di vaccino anti Covid-19.

Pertanto, secondo Kessler i cittadini statunitensi dovrebbero aspettarsi di ricevere dosi “booster” per proteggere contro le varianti. All’inizio di questa settimana, uno studio israeliano ha rilevato una riduzione dell’efficacia del vaccino Pfizer contro la variante sudafricana.

Stiamo studiando la durata della risposta degli anticorpi. Sembra forte ma c’è una riduzione e non c’è dubbio che le varianti siano una sfida, rendono più difficile il lavoro dei vaccini. Perciò penso che a scopi di pianificazione, solo di pianificazione, penso che dovremmo aspettarci dei booster”, ha detto Kessler.

Bourla non è il primo CEO di un’azienda farmaceutica a fare commenti simili. A febbraio, il vertice di Johnson & Johnson, Alex Gorsky, aveva detto che il vaccino anti-coronavirus sarebbe stato necessario come quello per l’influenza stagionale.

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