Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, sin dai tempi della campagna elettorale è stato molto critico nei confronti della NATO tanto da averla definita "obsoleta". Vediamo perché.
Trump contro la NATO: cerchiamo di capire perché il presidente degli Stati Uniti, sin dai tempi della campagna elettorale è stato molto critico nei confronti della NATO e dei paesi membri che ne fanno parte.
Non è un mistero che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel solo primo mese di presidenza si sia curato particolarmente dal rischio di farsi nemici. Uno di questi, sin dai tempi della sua campagna elettorale, porta il nome della NATO, l’organizzazione internazionale per la difesa internazionale creata nel 1949 in seguito alla stipula del Patto Atlantico per contrastare un eventuale attacco dell’Unione Sovietica nei confronti di Europa e Stati Uniti.
Donald Trump prima di e non appena messo piede nello studio ovale della Casa Bianca non ha perso tempo a definire la NATO “un’organizzazione obsoleta”.
In un’intervista al New York Times, prima ancora di essere eletto, l’allora candidato repubblicano aveva definito la NATO "un’organizzazione obsoleta", mettendone in discussione, senza usare mezzi termini, uno dei principi alla propria base: ovvero quello che prevede un automatico intervento da parte dei paesi “alleati” in difesa di un paese amico nel caso questo fosse attaccato da uno stato esterno.
Donald Trump si era detto molto critico nei confronti di questo principio, dicendosi convinto che questo andasse rivisto e accusando i paesi europei di non aver sempre contribuito adeguatamente all’alleanza. Trump aggiunse inoltre che gli Stati Uniti avrebbero dovuto godere del diritto di valutare caso per caso se intervenire o meno in difesa di uno dei suoi alleati.
Trump contro la NATO: la logica dell’"America prima"
Dalle dichiarazioni di Trump era emersa chiaramente la volontà di quest’ultimo di voler mettere fine all’idea di Stati Uniti come nazione indispensabile per il raggiungimento e il mantenimento degli equilibri internazionali. L’intenzione del presidente USA resta quella di defilare il proprio paese da gran parte delle questioni geopolitiche scottanti, intervenendo solo ed esclusivamente laddove per gli Stati Uniti possa esserci un importante ritorno economico.
Il New York Times, allora, si era detto perplesso circa la visione di Trump in politica estera avvertendo come nel giro di pochi anni “il ruolo di difensore della pace, di sostenitore dei diritti umani e di garante dei confini alleati, potrebbero essere ridotti a mere questioni di beneficio economico per gli Stati Uniti”.
Oltre alla questione prettamente economica ci sono però altri motivi alla base del disappunto di Donald Trump nei confronti della NATO. Di seguito cerchiamo di capire quali sono.
Donald Trump contro la NATO: i motivi delle critiche
Le dichiarazioni di Trump che avevano dipinto la NATO come un’organizzazione “obsoleta” avevano lasciato perplessi molti osservatori europei che vedevano in un’ipotetica fine dell’organizzazione un eventuale messa in discussione del rapporto tra Europa e Stati Uniti.
Donald Trump più volte aveva accusato i paesi europei e la NATO di non fare abbastanza per affrontare la minaccia del “terrore”, poiché solo cinque paesi dell’Alleanza atlantica a detta del presidente USA starebbero “pagando quanto dovrebbero e questo non è affatto corretto nei confronti degli Stati Uniti”.
Alla base della critica di Donald Trump nei confronti della NATO vi è infatti la seguente questione: dal momento che l’Unione europea ha un PIL quasi pari a quello degli Stati Uniti e conta circa 200 di milioni di persone in più, perché il suo contributo alla NATO è minore rispetto a quello garantito dagli USA?
Inoltre il riavvicinamento tra gli Stati Uniti e la Russia di Vladimir Putin farebbe venir meno, secondo Donald Trump, il motivo per cui la NATO era sorta: difendersi da un eventuale minaccia russa.
Il fatto che Trump vede l’Europa come un contesto in cui difficilmente potrà prendere piede un conflitto su larga scala ha fatto inoltre domandare a quest’ultimo quale sia la sua effettiva utilità.
Molti osservatori europei hanno fatto notare al presidente degli Stati Uniti come lo scopo della NATO resti, anche dopo la caduta del comunismo, quello di garantire la sicurezza dei suoi stati membri e il mantenimento di un equilibrio geopolitico in occidente.
Ma queste ragioni difficilmente faranno presa su Donald Trump che, come detto in precedenza, non vede più la necessità di porre gli Stati Uniti come attore dalle quali passano le sorti geopolitiche internazionali. Dietro all’interesse di Trump vi sarebbe solo il dollaro e la NATO oggi giorno è visto, per le casse della casa bianca, solo ed esclusivamente come un rubinetto rotto da riparare (o distruggere) al più presto.
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