Calcolo rimborso pensioni INPS, in partenza dal 1° agosto. Tutti gli importi e a chi spetta

Francesco Oliva

26 Giugno 2015 - 11:47

L’INPS ha pubblicato la circolare 165 che rende operativa la sentenza sull’incostituzionalità della legge Fornero e sblocca i rimborsi sulle pensioni. Ecco il calcolo degli importi e a chi spetta.

Calcolo rimborso pensioni INPS, in partenza dal 1° agosto. Tutti gli importi e a chi spetta

L’INPS ha pubblicato la circolare n. 125/2015 che rende operativa la sentenza della Consulta sull’incostituzionalità della riforma Fornero. Ciò significa che a partire dal 1 agosto i pensionati che percepiscono un trattamento da 3 a 6 volte il minimo (secondo gli scaglioni previsti dal Decreto Legge 65/2015) si vedranno restituiti gli arretrati per le rivalutazioni delle pensioni non concesse per il biennio 2012-2013.

Calcolo rimborso pensione INPS
Nella circolare INPS viene ben spiegato il meccanismo perequativo, utile ai pensionali per il calcolo del rimborso, e le istruzioni operative per gli assegni da 1500 euro.

Calcolo importo del rimborso e a chi spetta
La rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici per il biennio 2012-2013 in qualità di rimborsi è riconosciuta secondo la seguente ripartizione e importi:

  • nella misura del 100 per cento per i trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo INPS;
  • nella misura del 40 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a tre volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi;
  • nella misura del 20 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi;
  • nella misura del 10 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo INPS con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi;

Rimborso pensioni: a chi non spetta?
Il rimborso non è riconosciuto per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo INPS con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi.

Rivalutazione rimborsi pensione INPS per il 2014
Gli importi mensili delle pensioni corrisposte a partire dal 2014 avrà come base di calcolo l’incremento perequativo attribuito per gli anni 2012 e 2013. Esso verrà riconosciuto in misura pari:

  • al 20% dell’aumento ottenuto nel biennio 2012-2013, relativamente agli anni 2014 e 2015;
  • al 50% dell’aumento ottenuto nel biennio 2012-2013, relativamente all’anno 2016.

Pagamenti anche agli eredi
Il rimborso delle pensioni superiori a tre volte il minimo ed inferiori a sei, nel rispetto della perequazione prevista dal decreto legge 65, spetterà anche agli eredi. A chiusura della circolare dell’INPS, infatti, si legge che:
“Il calcolo delle differenze spettanti verrà effettuato anche per le pensioni che al momento della lavorazione risulteranno eliminate. Il pagamento delle spettanze agli aventi titolo sarà effettuato a domanda nei limiti della prescrizione.”
Quindi sarà necessario semplicemente presentare domanda all’INPS entro i termini previsti per la prescrizione.

Le tappe principali della vicenda
Il blocco dell’indicizzazione delle pensioni fu il primo atto del Governo tecnico guidato da Mario Monti in perfetta attuazione di quanto previsto dalla famosa lettera della BCE al Governo italiano dell’agosto 2011. Con l’articolo 24 comma 25 della riforma Fornero furono limitate le rivalutazioni dei trattamenti pensionistici nella misura del 100%, esclusivamente alle pensioni di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo dell’INPS.
Con la sentenza n. 70 del 2015 la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo tale articolo. Al fine di dare attuazione alla sentenza il Governo Renzi ha emanato il D.L. 65/2015 entrato in vigore a partire dal mese di maggio di quest’anno.

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