Opzione Donna 2020 confermata in Legge di Bilancio. Le novità

Giacomo Astaldi

16/10/2019

16/10/2019 - 10:17

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Rinnovo Opzione Donna confermato: la misura di pensionamento anticipato riservato alle lavoratrici donne che hanno maturato i requisiti necessari viene confermata nella Legge di Bilancio 2020, come anche Ape Social.

Opzione Donna 2020 confermata in Legge di Bilancio. Le novità

Opzione Donna, la proroga è stata confermata dal Consiglio dei Ministri di questa notte e inserita all’interno della Legge di Bilancio 2020. Manca ancora, tuttavia, la conferma ufficiale tramite inserimento all’interno del testo di legge, ma sembrerebbe solo una formalità.

Il nuovo governo giallorosso, che aveva da tempo resa nota la sua volontà di confermare Opzione Donna già dalla prima bozza del programma di governo, lo ha reso concreto tramite le parole del ministro Gualtieri, secondo cui c’è la “conferma dell’Ape social e di opzione donna”.

Opzione Donna e Quota 100, le misure destinate a favorire il pensionamento anticipato, sono ora sicure anche per il 2020 insieme all’Ape Social.

La misura di pensionamento anticipato per le donne che hanno maturato 58 anni di età (59 per le lavoratrici autonome) e 35 anni di contributi, senza inserimento nella Legge di Bilancio 2020, sarebbe andata in scadenza il prossimo 31 dicembre 2019.

Qui il focus su Opzione Donna di Money.it

Opzione donna 2020 confermata: cosa prevede?

Opzione Donna non è più un nodo spinoso da sciogliere. La misura, definita tecnicamente come “regime sperimentale donna”, è stata introdotta dalla Legge Maroni del 2004 con l’obiettivo di incentivare uno scivolo di pensionamento anticipato riservato alle lavoratrici donne e confermata nelle ore scorse anche per il 2020.

Nello specifico, Opzione Donna può essere richiesta dalle lavoratrici, dipendenti o autonome, che abbiano maturato i requisiti necessari: 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti e 59 per le lavoratrici autonome, che abbiano versato almeno 35 anni di contributi.

Il provvedimento era stato attivato già nel corso della scorsa legislatura ma, per dargli seguito, il governo giallo-verde lo ha rinnovato per il 2019 grazie alla manovra dello scorso anno.

Il ministro dell’Economia Gualtieri ha spiegato come 3 miliardi di euro di coperture arrivino da misure legate alla lotta all’evasione fiscale, frodi e giochi, mentre 3 miliardi di euro provengono dal gettito legato agli Isa.

Quota 100 al sicuro fino al 2021

Un discorso diverso da Opzione Donna quello di Quota 100, l’altra grande misura di pensionamento anticipato che permette di andare in pensione avendo maturato 38 anni di contributi versati, con un’età anagrafica di 62 anni.

Il pilastro dell’esecutivo gialloverde, fortemente voluto dalla Lega, non dovrebbe correre rischi particolari. Si tratta infatti di una norma che è stata varata per tre anni, fino al 2021, e le coperture sono già state approvate nella Legge di bilancio 2019.

Secondo le ultime indiscrezioni emerse dal tavolo giallorosso, Quota 100 virerebbe verso un graduale depotenziamento fino alla conclusione del suo percorso sperimentale nel 2021.

Dem e grillini vagliano la possibilità di innalzare l’età anagrafica di accesso alla misura di Quota 100 passando da 62 a 64 anni di età e, nel contempo riducendo i contributi a 36 anni.

Tutto ciò in favore di un potenziamento dell’Ape Social e di una possibile reintroduzione dell’aspettativa di vita per coloro che optano per il pensionamento anticipato; strumento che era stato cancellato proprio dall’introduzione di Quota 100.

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