Pensioni: pesante taglio in arrivo? Ecco per chi secondo i sindacati

Teresa Maddonni

19 Dicembre 2021 - 22:08

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Le pensioni, con il calcolo contributivo che gli esperti considerano per la riforma, subirebbero un taglio pesante del 30%. Ecco chi è penalizzato secondo l’analisi della CGIL.

Pensioni: pesante taglio in arrivo? Ecco per chi secondo i sindacati

Di pensioni, e della possibile riforma, si continua a discutere. A far discutere in verità è il pesante taglio in arrivo sulle pensioni con il ricalcolo contributivo, che alcuni esperti prendono in considerazione per la riforma, che secondo i sindacati, in particolare la CGIL, andrebbe a penalizzare in modo iniquo alcuni soggetti.

Si tratterebbe, secondo le simulazioni effettuate dall’Osservatorio Previdenza della CGIL nazionale e della Fondazione Di Vittorio, di un taglio fino al 30% sull’assegno lordo.

Nell’analisi per calcolare il taglio sulle pensioni si prendono come esempio coloro che rientrano in un regime misto avendo maturato meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre del 1995.

Vediamo allora quanto si perde sulla pensione se davvero una nuova riforma con il calcolo contributivo per tutti dovesse andare in porto.

Pensioni: taglio fino al 30% con il calcolo contributivo

Con una riforma delle pensioni con il calcolo contributivo messo al centro da commentatori ed esperti, il taglio sull’assegno lordo arriverebbe al 30% secondo l’analisi effettuata dalla CGIL.

Un taglio sulle pensioni che secondo l’Osservatorio della CGIL sarebbe “iniquo”.

Si legge dal comunicato del sindacato che accompagna l’analisi che secondo il responsabile Politiche previdenziali della CGGIL Ezio Cigna “per una retribuzione di 20 mila euro lorde e con 30 anni di contribuzione complessiva, con una carriera lineare e 15 anni di contribuzione al 31.12.1995, la pensione lorda mensile passerebbe da 870 euro con il sistema misto a 674 euro con il ricalcolo contributivo, un taglio pari al 22,6%. Una differenza che in questo caso per un soggetto che anticipa a 64 anni l’uscita con il ricalcolo contributivo peserebbe per 19.344 euro di pensione in meno nell’intero periodo di pensionamento”.

Secondo Cigna quindi, di fronte a questi numeri, ci si rende conto di come il metodo di ricalcolo non sia equo e andrebbe a determinare “un vantaggio per lo Stato, imponendo un onere irragionevole al lavoratore nel caso di anticipo della pensione, come oggi già avviene con Opzione Donna”.

Nelle simulazioni effettuate dall’Osservatorio sulle pensioni, per chi ha un reddito superiore a 30.000 euro lorde alla cessazione del rapporto di lavoro la situazione non sarebbe migliore.

Chi si troverebbe infatti in questa situazione con 38 anni di contributi avrebbe alla fine una pensione lorda che con il calcolo contributivo passerebbe da 1.605 euro a 1.376 euro. Si tratta quindi di una differenza di 229 euro che corrisponde al 14,2% sul totale della pensione, e come sottolinea l’Osservatorio, “con un’incidenza pari al 32,7% sulla quota retributiva. In questo caso la forbice del mancato incasso a 82 anni (attesa di vita media) è pari a 8.151 euro”.

A commentare i risultati delle simulazioni alla luce di un possibile calcolo contributivo delle pensioni con la riforma anche il segretario confederale della CGIL Roberto Ghiselli che ha affermato che “è importante realizzare un sistema previdenziale più flessibile che consenta alle persone di accedere in anticipo alla pensione rispetto ai 67 anni attualmente previsti, ma senza imporre condizioni vessatorie come già avviene con Opzione Donna.”

Lo stesso Ghiselli ha salutato con positività la convocazione dei sindacati a Palazzo Chigi per un confronto previsto per domani lunedì 20 dicembre.

Pensioni: domani incontro sindacati-governo

Domani i sindacati saranno a Palazzo Chigi per parlare di pensioni, dopo lo sciopero generale di CGIL e UIL e la manifestazione di sabato della CISL.

Un incontro con il governo e il premier Draghi che avvia il tavolo di confronto sulla riforma delle pensioni.

Ghiselli ha dichiarato che “la convocazione delle organizzazioni sindacali da parte del Governo per il prossimo lunedì è un fatto positivo, certamente frutto della nostra mobilitazione messa in campo in questi mesi”.

"L’incontro – conclude il dirigente sindacale – sarà l’occasione per capire se effettivamente c’è la volontà da parte del Governo di avviare un confronto vero con il sindacato, e non un semplice ascolto, con l’obiettivo di superare le rigidità della legge Fornero e ripensare un sistema previdenziale basato su elementi di equità e solidarietà, come sosteniamo da tempo con la piattaforma unitaria”.

Sicuramente quello che i sindacati vorranno scongiurare è quanto emerso dalle loro simulazioni: un pesante taglio sulle pensioni che andrebbe a penalizzare i lavoratori.

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