Pensioni flessibili fuori dalla Legge di Stabilità: saranno attuate nel 2015

Simone Casavecchia

11/12/2014

Sempre meno probabili le proposte di revisione al delicato capitolo delle pensioni all’interno della Legge di Stabilità: il pensionamento flessibile sarà rimandato al 2015.

Pensioni flessibili fuori dalla Legge di Stabilità: saranno attuate nel 2015

Da quanto dichiarato nei giorni scorso dal relatore della Legge di Stabilità, Giorgio Santini (Pd) sarebbero allo studio del Governo provvedimenti specifici per ampliare le deroghe alla Riforma Fornero sulle pensioni. Questi provvedimenti saranno però inseriti, con ogni probabilità, in una norma appositamente realizzata, senza rientrare nella Legge di Stabilità. Come ha dichiarato Santini, sono questioni sulle quali il Parlamento si aspetta che il Governo

"sciolga questi nodi ma è più probabile che siano collocati in altri provvedimenti che saranno fatti molto rapidamente ma non in legge di Stabilità".

Le recenti dichiarazioni di Santini vanno a confermare quanto già dichiarato dal Viceministro all’Economia Enrico Morando che aveva escluso ogni possibilità di modifica del testo della Legge di Stabilità in Senato, relativamente al comparto delle pensioni.
Il provvedimento, ancora all’attenzione della Commissione Bilancio del Senato, ha visto scadere il termine per la presentazione degli emendamenti mentre, entro oggi, i gruppi parlamentari dovranno segnalare le loro richieste di modifica. Sempre entro oggi anche il Governo dovrà rendere note le proprie richieste di modifica. Ecco, quindi, cosa potrebbe cambiare, cosa rimane invariato e quali sono i nodi da sciogliere.

Pensioni anticipate
Contrariamente all’ipotesi, recentemente circolata, di limitare le penalizzazioni per il pensionamento anticipato ai soli assegni pensionistici di un importo superiore ai 3500 euro lordi, rimane del tutto invariato il capitolo sulle penalizzazioni per la pensione anticipata. La proposta di una deroga alla legge Fornero era sta avanzata dai senatori Giorgio Tonini, Valeria Fedeli e Claudio Micheloni e presto smentita dal viceministro Morando.
Chi non ha maturato il requisito anagrafico dei 62 anni subirà, quindi, una penalizzazione dell’1% per il primo anni di pensione e del 2% per gli anni successivi di anticipo.

Pensioni precoci e usuranti
Grazie all’emendamento Gnecchi-Damiano, gli unici casi in cui non sono previste penalizzazioni nell’arco temporale che va dal 1 Gennaio 2015 al 31 Dicembre 2017 è quello per chi decide di andare in pensione prima del compimento dei 62 anni anagrafici pur avendo maturato i requisiti contributivi previsti dalla riforma Fornero, ovvero 42 anni e un mese per gli uomini e 41 anni e un mese per le donne.
Stesso beneficio è riservato ai pensionati che hanno svolto lavori usuranti e che sono stati esposti all’amianto. Per questa categoria è prevsita la pensione anticipata piena a tutti gli effetti. Indipendentemente dall’età anagrafica i lavoratori precoci e sottoposti a lavori usuranti non subiranno penalizzazioni.

Pensioni flessibili
Da quanto dichiarato dal relatore della Legge di Stabilità Santini un intervento a tutto tondo sulla flessibilità in uscita verrà varato dal governo nei primi mesi del 2015, nell’ambito di un progetto più onnicomprensivo di revisione della Legge Fornero.
La necessità di mettere in campo nuove forme di flessibilità in uscita è dettata al Governo dalla necessità di evitare il referendum abrogativo sulla riforma Fornero proposto dalla Lega Nord. Oltre al taglio dei fondi ai patronati, i nuovi sistemi di flessibilità in uscita prevedranno, tra le altre misure:

  • piani di pensione anticipata a 62 anni con 35 anni di contributi e relative penalizzazioni per chi opta per il pensionamento anticipato;
  • incentivi per chi decide di rimanere in servizio oltre i 66 anni fino ai 70;
  • piani di uscita a quota 100 (somma di età anagrafica e anzianità contributiva);
  • prestito pensionistico che dovrebbe permettere di andare in pensione con qualche anno di anticipo, rispetto alla soglie anagrafica attuale dei 66 anni, ricevendo un anticipo sulla pensione finale che dovrà, successivamente essere restitutito al momento della maturazione dei requisiti (anagrafici) con piccoli prestiti mensili;

I nodi ancora da sciogliere
Nella Legge di stabilità rimangono ancora aperte le questioni relative all’esubero dei dipendenti delle province, ai lavoratori della scuola a quota 96 e alla tassazione del Tfr che si decide di ottenere in busta paga. Tutti capitoli su cui non si potrà attendere il nuovo anno e un provvedimento ad hoc.

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