Nella discussione della Legge di Stabilità 2015 al Senato sono molte le proposte riguardanti la le pensione anticipata nel 2015, specie riguardo alle pensioni di fascia alta. Ecco cosa potrebbe cambiare.
Ancora in discussione al Senato, gli interventi di modifica della Legge di Stabilità 2015, recentemente approvata alla Camera. Tra i capitoli su cui sono state avanzate proposte di modifica vi è anche quello riguardante le pensioni anticipate e le pensioni alte.
Il Gruppo Pd al Senato, in particolare, ha presentato proposte di modifica al settore previdenziale (firmatari Giorgio Tonini, Valeria Fedeli e Claudio Micheloni) che potrebbero determinare novità e cambiamenti nel 2015, sebbene il governo si sia detto contrario ad applicare ulteriori modifiche sul versante pensioni.
In base alla proposta presentata, le richieste maggiori riguarderebbero le pensioni anticipate di fascia alta, ovvero le pensioni ottenute con 41-42 anni di contributi con un assegno mensile superiore ai 2400 euro netti (3500 euro lordi), per le quali sono state richieste penalizzazioni e divieti. Ecco quali.
Penalizzazioni
La proposta dei senatori Pd mira a rendere più equo l’intervento approvato alla Camera per disincentivare il ritiro anticipato della pensione. In base al testo approvato a Montecitorio, infatti, tutti coloro che richiedono il ritiro anticipato della pensione a carico della finanza pubblica, prima di aver maturato il requisito anagrafico dei 62 anni, sarebbero penalizzati con il ritiro dell’1% per il primo anno di anticipo e del 2% per gli anni successivi. In base alla proposta di modifica, la penalizzazione dovrebbe riguardare solo i contribuenti che, come detto sopra, percepiscono un assegno pensionistico di fascia alta.
Divieto di cumulo
Sempre per i contribuenti che percepiscono una pensione superiore ai 2400 euro netti mensili (3500 euro lordi), ovvero pari a sette volte il minimo, è stato proposto di abolire la possibilità di cumulare l’assegno pensionistico con altri redditi da lavoro. Anche questo intervento è chiaramente finalizzato a disincentivare le uscite anticipate richieste per svolgere un secondo lavoro, una circostanza quest’ultima, in cui al momento è possibile il cumulo tra la pensione ottenuta e il nuovo reddito percepito.
Mentre al momento attuale chiunque ha la possibilità di cumulare la pensione con un qualsiasi reddito, secondo la proposta avanzata al Senato, sarebbero esclusi quei pensionati, attuali e futuri che:
- percepiscono una pensione liquidata con il sistema retributivo o misto;
- percepiscono una pensione superiore a sette volte il trattamento minimo dell’INPS, ovvero i già citati 2400 euro netti, pari a 3500 euro lordi;
- hanno un’età inferiore a quella prevista al pensionamento di vecchiaia nel 2015 (66 anni);
Contributo di solidarietà
Alle condizioni esplicitate sopra sarebbe però prevista la possibilità di derogare attraverso il pagamento di un contributo di solidarietà che consentirebbe di cumulare pensione e nuovi redditi percepiti dopo il pensionamento. In base alla proposta di modifica alla legge di Stabilità, è stato ipotizzato un contributo di solidarietà del 20% della pensione percepita per ogni anno in cui si verifica il cumulo della pensione stessa con un qualsiasi reddito proveniente da attività di lavoro sia dipendente che libero professionale che autonomo. In base alle previsioni economiche svolte dai firmatari della proposta, il contributo di solidarietà consentirebbe di ottenere un gettito annuo stimato di circa 300 milioni di euro che potrebbero essere impiegati per finanziare gli ammortizzatori sociali.
La proposta di modifica ha tuttavia poche possibilità di essere approvata, secondo quanto fatto capire dal viceministro dell’Economia Enrico Morando. Si dovrà attendere, più probabilmente l’inizio del 2015, per un reinserimento della misura in un pacchetto di provvedimenti volti a riformare Inps e Inail. Per un’altra categoria, invece, quella dei dipendenti pubblici in esubero per l’abolizione delle province la possibilità pensione anticipata nel 2015 potrebbe concretizzarsi con maggiori probabilità.
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