Pensioni, il cedolino di gennaio spiegato: il perché dei nuovi aumenti

Simone Micocci

3 Gennaio 2022 - 17:54

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Pensioni, cedolino di gennaio con importo più alto: vi spieghiamo il perché. Un nuovo - piccolo - aumento è atteso il prossimo mese.

Pensioni, il cedolino di gennaio spiegato: il perché dei nuovi aumenti

Il cedolino della pensione di gennaio, pagata martedì 4 per coloro che hanno l’accredito in banca, porta con sé un’importante notizia: l’aumento degli importi, tra i più alti rispetto a quelli riconosciuti negli ultimi anni.

Nell’attesa che i cedolini si facciano più pesanti grazie al taglio delle tasse, con il quale vengono riviste le aliquote IRPEF come pure le detrazioni, già a gennaio nel cedolino si vedranno gli effetti della perequazione, ossia di quel meccanismo che ogni inizio anno adegua l’importo delle pensioni in base alla variazione dell’indice dei prezzi registrata dall’ISTAT nei dodici mesi precedenti. E vista l’inflazione a cui stiamo assistendo negli ultimi mesi, con pesanti rincari già annunciati per le bollette di luce e gas, non è da sorprendersi se quest’anno anche le pensioni saranno più alte.

Va detto che l’importo indicato nel cedolino di gennaio è comunque leggermente più basso rispetto a quello effettivo: per un errore, o meglio, per un’esigenza dettata dal poco tempo a disposizione, almeno per questo mese il tasso di perequazione applicato dall’INPS è poco inferiore a quello definitivo.

Cedolino pensione di gennaio: perché l’importo è più alto

Chi prende la pensione è solito aspettarsi lo stesso importo ogni mese: per questo motivo guardando al cedolino di gennaio 2022 potrebbe restare sorpreso dinanzi a un incremento che nella migliore delle ipotesi può anche essere di tre cifre.

Ebbene, il merito è della perequazione 2022 che va ad adeguare le pensioni all’aumento del costo della vita. Il 1° gennaio 2021 non c’è stato alcun adeguamento (se non un piccolo incremento dovuto dal fatto che il tasso definitivo per il 2020 fosse leggermente più alto rispetto a quello provvisorio), mentre quest’anno il tasso registrato è molto alto in quanto pari all’1,7%.

Ricordiamo comunque che si tratta di un tasso provvisorio e che quello definitivo verrà ufficializzato solamente a fine anno (semmai dovesse esserci una variazione, quindi, ci sarà un conguaglio per le pensioni erogate nel 2022).

Per le pensioni, quindi, vi è una perequazione più alta rispetto a quella applicata negli anni precedenti, aiutata anche dal ritorno dell’originario sistema di rivalutazione a tre fasce che ha preso il posto di quello a sei fasce attuato fino allo scorso anno.

Nel dettaglio, dal 1° gennaio 2022 viene stabilito che il tasso di rivalutazione si applica in tal modo:

  • fino a 4 volte il trattamento minimo, quindi circa 2.062€, si applica il 100% del tasso di rivalutazione, quindi l’1,70%;
  • tra le quattro e le cinque volte il trattamento minimo, tra i 2.062€ e i 2.577€, il tasso di rivalutazione è al 90%, con una rivalutazione effettiva dunque dell’1,53%;
  • sopra le cinque volte il trattamento minimo, quindi sopra i 2.577€ circa, il tasso di rivalutazione è al 75%, ossia pari all’1,275%.

Una pensione di 2.000,00€, dunque, godrà di un aumento di 34,00€ mensili, mentre una pensione di 3.000,00€ di 45,90€. Un aumento di tre cifre, pari a 127,50€, per una pensione di 10.000,00€.

Importo lordo pensione mensile Tasso di rivalutazione 2022 Tasso di rivalutazione con vecchio sistema Importo pensione 2022 Importo ipotetico pensione con vecchio sistema Differenza
1.000€ (inferiore a 4 volte il trattamento minimo) 1,7% (100%) 1,7% (100%) 1.017€ 1.017€ =
2.000€ (inferiore a 4 volte il trattamento minimo) 1,7% (100%) 1,7% (100%) 2.034€ 2.034€ =
2.500€ (tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo) 1,53% (90%) 1,275% (75%) 2.538,25€ 2.531,87€ 6,48€
3.000€ (tra le 5 e 6 volte il trattamento minimo) 1,275% (75%) 0,884% (52%) 3.038,25€ 3.026,52€ 11,73€
3.500€ (tra le 6 e le 8 volte il trattamento minimo) 1,275% (75%) 0,799% (47%) 3.544,62€ 3.527,96€ 16,66€
4.000€ (tra le 6 e le 8 volte il trattamento minimo) 1,275% (75%) 0,799% (47%) 4.051€ 4.031,96€ 19,04€
4.500€ (tra le 8 e le 9 volte il trattamento minimo 1,275% (75%) 0,765% (45%) 4.557,37€ 4.534,42€ 22,95€
5.000€ (superiore a 9 volte il trattamento minimo) 1,275% (75%) 0,68% (40%) 5.063,75€ 5.034,00€ 29,75€

Cedolino pensione di gennaio: importi di rivalutazione leggermente più bassi, ecco perché

Anche se il tasso di rivalutazione per il 2022 è pari all’1,7%, nel calcolare gli importi del cedolino di gennaio l’INPS ha tenuto conto di una percentuale leggermente più bassa. Non si è trattato di un errore, quanto perlopiù di un problema di tempistiche.

Per il cedolino di gennaio, infatti, l’INPS anziché aspettare il tasso provvisorio, si è affidato a quello registrato a ottobre 2022, pari all’1,6%. Questo significa che le pensioni di gennaio sono state calcolate con un tasso leggermente più basso: ad esempio, per una pensione di 2.000,00€ l’aumento ammonta a 32,00€ anziché 34,00€, mentre nel caso di 3.000,00€ l’aumento è di 43,20€ anziché di 45,90€.

Si tratta quindi di una differenza di pochi euro che comunque verrà sistemata con il cedolino di febbraio, sul quale l’INPS effettuerà la rivalutazione definitiva riconoscendo anche la somma non pagata a gennaio.

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