Per le pensioni 2022 del dopo Quota 100 si studia una proposta in nome della gradualità e che prevede un’uscita in anticipo in 3 Quote con età anagrafica fissa. Scopriamo nel dettaglio i requisiti.
Pensioni: il governo starebbe pensando all’anticipo con 3 Quote per il dopo Quota 100 a partire dal 2022 con l’età per la pensione che potrebbe rimanere fissa e a cambiare sarebbero solo gli anni di contributi. Ma a chi si rivolge?
La partita all’interno della maggioranza per le pensioni del dopo Quota 100, misura ormai destinata inevitabilmente alla fine con il 31 dicembre, è ancora aperta e non sarà facile, in vista del Consiglio dei Ministri che dovrà varare la nuova Legge di Bilancio da 23,4 miliardi di euro, una mediazione che accontenti tutte le parti. Il CdM è atteso per mercoledì o al massimo per giovedì 28 ottobre.
Intanto per le pensioni per il dopo Quota 100, per l’anticipo in 3 Quote o altre soluzioni, il governo starebbe cercando risorse aggiuntive, ma che non arriverebbero a 1 miliardo di euro. Vediamolo nel dettaglio.
Pensioni: per chi è previsto l’anticipo in 3 Quote
Nulla di certo per le pensioni del dopo Quota 100 ancora, ma avanza l’ipotesi delle 3 Quote per l’anticipo dal 2022. Chi potrà uscire con le 3 Quote dovrà avere dei requisiti specifici. Per le pensioni dal 2022 si penserebbe a:
- Quota 102 per il 2022;
- Quota 103 per il 2023;
- Quota 104 per il 2024.
Questo renderebbe più graduale l’uscita dalla Quota 100, spalmata su 3 anni dunque. Le 3 Quote per l’anticipo delle pensioni dal 2022 al fine di evitare il ritorno repentino alla Legge Fornero con il superamento di Quota 100 potrebbe prevedere l’età fissa a 64 anni con il requisito contributivo che cambia e nel dettaglio:
- uscita a 64 anni con 38 anni di contributi nel 2022 con Quota 102;
- uscita a 64 anni con 39 anni di contributi nel 2023 con Quota 103;
- uscita a 64 anni con 40 anni di contributi nel 2024 con Quota 104.
Ovviamente si tratta di ipotesi sull’anticipo delle pensioni che solo le prossime ore, anche con l’atteso incontro tra il premier Draghi, il ministro dell’Economia Daniele Franco e i sindacati che dovrebbe precedere il CdM, potrebbero essere confermate.
Pensioni in anticipo con le 3 Quote: difficile la mediazione
E se sulle pensioni per l’anticipo con le 3 Quote (ricordiamo che il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia resta 67 anni) ancora ci sono incertezze è perché trovare un punto d’intervento comune tra le parti della maggioranza sembra difficile.
Lega e sindacati hanno bocciato l’ipotesi di una Quota 102 per il 2022 (64 anni più 38 di contributi) e di una Quota 104 per il 2023 (66 anni più 38 di contributi). La Lega era arrivata a proporre una Quota 102 per due anni, proposta bocciata, e ora, come riporta il Messaggero, Durigon lancia con una nuova ipotesi d’intervento:
“Si può lavorare a una vera riforma strutturale delle pensioni con quota 41, che permetterebbe a chi ha 41 anni di contributi e 62 anni di età di andare in pensione. I costi dovrebbero essere pari a quelli preventivati. E per le donne si potrebbero prevedere agevolazioni, tra i 6 mesi e un anno, per ogni figlio.”
Una controproposta sulle pensioni dal 2022 che difficilmente potrà passare.
Tre Quote o meno Draghi ha assicurato gradualità per le pensioni dal 2022 e una particolare attenzione ai lavori usuranti che dovrebbe arrivare con la “super” Ape sociale.
Ciò che è certo, come il Premier ha ribadito nella conferenza stampa in seguito al Consiglio Europeo di venerdì, è la fine della misura della Lega:
“Io non concordavo con Quota 100 e non verrà rinnovata, ora occorre assicurare una gradualità nel passaggio a quella che era una normalità.”
Il futuro di Quota 100 è dunque segnato, quello delle pensioni in generale ancora incerto.
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