Il patto tra Letta e Conte: chi prende più voti sarà il leader

Alessandro Cipolla

07/04/2021

20/07/2021 - 16:51

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Ospite a DiMartedì, Enrico Letta ha parlato della possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle targato Giuseppe Conte: chi alle urne prenderà più voti, sarà il leader dell’alleanza.

Il patto tra Letta e Conte: chi prende più voti sarà il leader

L’Incontro? E’ andato alla grande…”. Così Enrico Letta ospite a DiMartedì se l’è cavata sulla domanda senza dubbio più scomoda: quella sul faccia a faccia con Matteo Renzi, ovvero colui che nel febbraio 2014 lo ha “sfrattato” da Palazzo Chigi.

Come dichiarato durante il suo discorso di insediamento al Nazareno, l’obiettivo del neo segretario del Partito Democratico è quello di costruire una coalizione di centrosinistra più ampia possibile.

Passando dalle parole ai fatti, Enrico Letta ha incontrato tutti i possibili stakeholder di questa coalizione extra large che, nelle intenzioni, ricalca quello che fu l’Ulivo di Romano Prodi. I tempi però sono cambiati, tanto che ormai in molti parlano di una Terza Repubblica.

Il partito che ha scombussolato tutto è stato il Movimento 5 Stelle, forza politica che sta provando a cambiare pelle dando le redini a Giuseppe Conte, l’avvocato che ormai appare sempre più destinato a non essere più semplicemente “prestato” alla politica.

Letta e Conte: chi prende più voti sarà il leader

Con Letta, su Conte e il M5S abbiamo opinioni diverse, questo era noto ed è stato confermato. Io non voglio stare con Salvini e Meloni a destra ma nè con i grillini e i populisti a sinistra. Letta, comprensibilmente, cerca un’alleanza strategica con il M5S e Conte. Vedremo chi avrà ragione da qui ai prossimi 2 anni”.

Così Matteo Renzi su La7 ha commentato l’incontro con Enrico Letta. Dalle parole dell’ex Presidente del Consiglio emerge come il destino del PD sembrerebbe ormai essere segnato: alle prossime elezioni ci sarà un accordo con il Movimento 5 Stelle, con l’anteprima che potrebbe esserci già in autunno con le elezioni amministrative.

Lega, Fratelli d’Italia e, forse, Forza Italia da una parte, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e qualcosa di sinistra dall’altra, con in mezzo Calenda, quel che resta di +Europa, i centristi vari e Italia Viva a meno che Renzi non decida di mollare i suoi e dedicarsi a tempo pieno all’attività di conferenziere.

Questo potrebbe essere lo scenario alle prossime elezioni, con i sondaggi che al momento danno ancora il centrodestra in testa anche se la partita è senza dubbio aperta. Molto comunque dipenderà dalla legge elettorale.

Ma chi sarà il leader di questa ipotetica coalizione di centrosinistra allargata ai 5 Stelle? A dare una risposta è stato proprio Enrico Letta sempre a DiMartedì: “Normalmente decidono gli elettori, chi prende più voti ha il diritto di proporre la leadership”.

Una regola questa non scritta ma che già è adottata nel centrodestra, tanto che Matteo Salvini da tempo si starebbe iniziando a preoccupare dell’avanzata nei sondaggi da parte di Giorgia Meloni.

Oltre al duello tra le coalizioni, alle urne ci potrebbero essere così delle sfide nelle sfide all’interno delle alleanze: da qui al 2023, anche se si potrebbe votare con un anno di anticipo se Draghi dovesse trasferirsi al Quirinale, soprattutto con questa classe politica così liquida e volatile può succedere veramente di tutto.

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