Partita Iva: regime dei minimi e gestione separata: Renzi fa dietrofont, le novità in arrivo il 20 gennaio

Vittoria Patanè

14/01/2015

Partite IVA: Renzi fa dietrofront sul regime dei minimi e sugli aumenti alla Gestione Separata INPS. Due le ipotesi al vaglio del Governo. Le risposte potrebbero arrivare il prossimo 20 gennaio. Ecco le novità e i cambiamenti previsti

Partita Iva: regime dei minimi e gestione separata: Renzi fa dietrofont, le novità in arrivo il 20 gennaio

Si accende una piccola, infinitesimale, speranza per le Partite Iva. Professionisti e freelance vessati, dimenticati, sfruttati e ridotti alla fame da tasse e contributi che spesso non consentono di sopravvivere e che tra l’altro non garantiscono alcun diritto sul presente e alcuna garanzia sul futuro.

Il Jobs Act li ha totalmente ignorati. A loro hanno invece pensato Fisco e Inps, decidendo di aumentare aliquote e contributi. Ma dopo le numerose polemiche che si sono diffuse nel corso degli ultimi mesi al seguito dei cambiamenti apportati al regime dei minimi e ai rincari sulla Gestione Separata, il Governo Renzi potrebbe fare un passo indietro, o meglio, un passo avanti.

Un vero e proprio dietrofront che riguarderà sia le aliquote previdenziali della gestione separata Inps che le modifiche ai minimi entrate in vigore dal 1°gennaio 2015.

Fonti interne a Palazzo Chigi, parlano di un "veicolo legislativo ad hoc" volto a risolvere i problemi delle Partite Iva. Un provvedimento che quindi ridurrà i tempi e arriverà ben prima della delega fiscale promessa giorni fa da Matteo Renzi allo scopo di ovviare alle storture create nel regime dei minimi.

Con ogni probabilità il Partito Democratico presenterà un emendamento al Milleproroghe, volto a bloccare l’aumento sui contributi della Gestiione Separata, mantenendoli al 27%.
Ma secondo alcuni, i cambiamenti potrebbero arrivare già nell’ambito del Consiglio dei Ministri previsto per martedì 20 gennaio.

Regime dei minimi e gestione separata: le ipotesi
Attualmente il Governo starebbe vagliando due possibilità. La prima riguarda la riduzione dei contributi per i professionisti senza cassa previdenziale e i freelance iscritti alla gestione separata, la cui aliquota è salita nel 2015 dal 27,72 al 30,72%.

Renzi starebbe infatti pensando di bloccare gli aumenti dei contributi previdenziali e rimandarli a data da destinarsi.

La seconda possibilità riguarda invece una modifica al regime dei minimi. L’innalzamento dell’imposta sostitutiva al 15% e le modifiche alle soglie limite hanno suscitato molto clamore. Il Governo starebbe dunque pensando di varare un provvedimento volto a modificare quanto stabilito dalla Legge di Stabilità 2015, riportando aliquote e limiti reddituali ai livelli attivi fino al 2014.

Un’ulteriore spinta a tornare indietro sarebbe arrivata anche dalla corsa alle partite IVA avvenuta nel mese di novembre. Sono stati moltissimi infatti i professionisti e i freelance, che hanno decido di anticipare gli aumenti per poter godere delle regole in vigore fino all’anno scorso. Un vero e proprio boom che ha fatto riflettere i vertici di Palazzo Chigi.

Nel frattempo, in attesa che qualcosa si muova, continuano a piovere critiche sull’operato del Governo. Anna Soru, presidente di Acta, Associazione Consulenti Terziario Avanzato, ha dichiarato:

«Finora Renzi ha fatto solo delle promesse e intanto sono entrati in vigore sia i nuovi minimi sia l’aumento della contribuzione alla gestione separata dell’Inps. Se sommiamo le due voci siamo già oltre il 50% di tassazione a fronte di un sistema di welfare inesistente».

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