PIL degli Stati Uniti del 1° trimestre, versione destagionalizzata. Cosa aspettarsi?

Flavia Provenzani

25 Maggio 2015 - 09:08

Venerdì 29 maggio verrà pubblicata dal BEA la versione rivista e destagionalizzata del PIL degli Stati Uniti nel primo trimestre 2015. Cosa aspettarsi?

PIL degli Stati Uniti del 1° trimestre, versione destagionalizzata. Cosa aspettarsi?

Questa settimana, il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti pubblicherà la revisione destagionalizzata della stima del PIL del primo trimestre 2015 dell’economia statunitense. Per chiunque segue da tempo e da vicino i dati macro degli Stati Uniti, l’annuncio del BEA non è stato una sorpresa.

Negli ultimi 15 anni, l’Istituto ha sempre sottovalutato il PIL del primo trimestre nella sua prima uscita. Se la metodologia del BEA funzionasse perfettamente, il PIL destagionalizzato del primo trimestre non dovrebbe mostrare una variazione al rialzo o al ribasso di rilievo.

Segui la pubblicazione della revisione del PIL del primo trimestre 2015 dell’economia degli Stati Uniti alle 14:30 (ora italiana) di venerdì 29 maggio sul Calendario Economico aggiornato in tempo reale.

Che fosse necessaria una revisione del dato sul PIL era scontato. Il PIL del primo trimestre è stato inferiore dell’1% rispetto al resto alla decade 2000-2010 e del 2,3% rispetto agli anni 2010-2014.

I soliti cinici non hanno esitato ad etichettare la prima dichiarazione del BEA come aderente ai dati, dipingendo l’economia statunitense in grave crisi. Ma, come al solito, si perde il punto.

I dati rivisti e destagionalizzati rimuovono semplicemente le fluttuazioni sui dati che si ripetono ogni anno (come il meteo e i periodi di vacanza) in modo tale da rendere il trend di fondo dell’economia più chiaro.
Allo stesso modo, la rimozione dei volatili prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari consente una migliore visione del trend dell’inflazione.

Quando verrà pubblicata la destagionalizzazione del PIL del primo trimestre 2015, la crescita potrà essere rivista al rialzo dal 0,2% all’1,8%. Il risultato sarebbe coerente alla crescita recente del Paese: la crescita annua del PIL negli ultimi 3 anni è stata in media del 2,3%.

La revisione al rialzo della crescita del PIL del primo trimestre non dovrebbe sorprendere coloro che seguono da vicino l’economia americana.

Negli ultimi mesi si è verificata una vasta gamma di sviluppi positivi, per esempio:

Ad aprile, la media mensile della crescita dell’occupazione annualizzata è stata la più alta in 15 anni

  • La retribuzione media oraria nel primo trimestre del 2015 è cresciuta al tasso più alto in 6 anni e mezzo.
  • I consumi personali (il 70% dell’economia) nel primo trimestre del 2015 sono cresciuti al tasso più alto in 5 anni.
  • Gli avvii di costruzione e i permessi di costruzione nel mese di aprile hanno raggiunto un nuovo massimo di otto anni.

Il miglioramento persistente in questi parametri rendono le cifre iniziali del PIL del primo trimestre 2015 del BEA sorprendentemente deboli. Un futuro cambiamento nella metodologia di calcolo, si spera, renderà meno probabile che queste variazioni rilevanti si verifichino in futuro.

Che la crescita economica continui a migliorare è lo stesso messaggio inviato dal mercato obbligazionario statunitense. Lo spread dei rendimenti è aumentato nel corso degli ultimi quattro mesi.

Purtroppo per i profeti della fantomatica sventura nell’economia degli Stati Uniti, la decisione del BEA di migliorare la metodologia ostacolerà le varie teorie della cospirazione.

L’economia statunitense continua a crescere, un fatto che rimane vero indipendentemente dal tipo di analisi dei dati.

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