Il PD pressa Conte: “Sì al MES senza condizionalità”

Alessandro Cipolla

15/04/2020

12/06/2020 - 22:37

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Dopo Italia Viva, anche il Nicola Zingaretti si dice favorevole a utilizzare i 36 miliardi senza condizionalità garantiti dal MES per le spese in materia sanitaria: muro del Movimento 5 Stelle, cosa farà adesso il premier Conte?

Il PD pressa Conte: “Sì al MES senza condizionalità”

A una settimana dal Consiglio Europeo che andrà a definire le misure economiche messe in campo dall’Unione Europea per fronteggiare la crisi coronavirus, crescono i dubbi all’interno della maggioranza giallorossa su quale strategia l’Italia dovrà attuare.

Durante la sua ultima conferenza stampa, Giuseppe Conte ha ribadito come al momento il nostro Paese non è interessato a richiedere il MES in qualsiasi sua forma, concetto poi ripreso anche dal vice ministro all’Economia il dem Antonio Misiani.

Il fronte della maggioranza però non sembrerebbe essere così compatto nel seguire la strategia del premier. Il primo distinguo è arrivato da Italia Viva che si è detta favorevole all’utilizzo del MES senza condizionalità.

Una posizione condivisa da Nicola Zingaretti, con il segretario del PD che non vorrebbe rinunciare ai 36 miliardi per la sanità previsti dal MES, mentre per ultimo anche Romano Prodi si è apertamente schierato per un suo utilizzo.

Anche il PD spinge per il MES

Da governatore - ha spiegato Nicola Zingaretti in merito al MES - più che da segretario PD dico: se esisterà l’uso senza condizionalità di avere dei miliardi per la nostra sanità io credo che dovremmo prenderle queste risorse”.

Una presa di posizione chiara quella del leader dem, che fa il paio con quella di Matteo Renzi che ha spiegato come “Il Mes senza condizionalità va usato di corsa, piaccia o non piaccia ai populisti di maggioranza e opposizione”.

Sul fronte Movimento 5 Stelle invece rimane la ferma contrarietà dell’attivazione del Meccanismo, tanto che più di un pentastellato ha minacciato l’addio se l’Italia alla fine dovesse fermare.

Sempre incalzato dalle opposizioni che gli hanno messo il fiato sul collo dopo la sua ultima conferenza stampa, Giuseppe Conte sembrerebbe essere come schiacciato tra due fuochi mentre aumenta il pressing del centrosinistra.

Dopo quanto ribadito agli italiani, difficile che il premier possa fare una marcia indietro nonostante che i 36 miliardi senza condizionalità garantiti dal MES sarebbero una autentica manna in questo momento per l’Italia.

Nel prossimo Consiglio Europeo il sentore è che tutto ruoterà intorno alla questione eurobond: senza un accordo sull’emissione comune di titoli di debito, non sarà facile rinunciare ai soldi del MES anche se questo potrebbe provocare una crisi in seno alla maggioranza di governo.

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