Oro: la Brexit sta spingendo il rialzo delle quotazioni?

Livio Spadaro

25/02/2016

25/02/2016 - 17:53

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Secondo alcuni esperti, il rally dell’oro di queste settimane ricorda quello visto negli anni 90 dopo l’uscita del Regno Unito dall’ERM. La Brexit è un fattore positivo per l’oro?

Oro: la Brexit sta spingendo il rialzo delle quotazioni?

L’andamento dei prezzi dell’oro da inizio anno ha richiamato le attenzioni di alcuni analisti. Il movimento delle quotazioni registrato nel corso delle ultime settimane ricorda un pò quanto avvenuto negli anni ’90, quando a seguito di un attacco speculativo il Regno Unito dovette abbandonare il sistema di cambi europeo.

Le quotazioni dell’oro infatti sono salite significativamente quando sono cominciate ad emergere le preoccupazioni per la Brexit, riscontrando poi un vero e proprio rally il giorno dopo l’annuncio della data fissata per il referendum. Sicuramente il pericolo di uscita dall’UE del Regno Unito ha aiutato la salita dei prezzi dell’oro il quale però ha anche beneficiato anche di altri fattori.

Oro: da inizio anno performance ai massimi verso Euro, Dollaro e Sterlina

Alcuni analisti stanno comparando i movimenti dell’oro con quelli riscontrati durante la crisi valutaria europea degli anni 90. In quegli anni, il Regno Unito dovette abbandonare il meccanismo di cambio europeo (ERM), permettendo così al magnate americano George Soros di guadagnare $1 miliardo dalla scommessa contro la sterlina e la Bank of England.

Il metallo prezioso si è rivalutato nelle ultime settimane di circa il 16% nei confronti dell’Euro, del 17,5% verso il Dollaro americano e del 24% in confronto alla sterlina inglese.

L’oro si è rivalutato anche sullo Yen giapponese, in questi giorni in rally grazie alla sua caratteristica di bene rifugio, del 9% e permettendo così al metallo di performare il maggior rialzo degli ultimi 15 anni.

Oro: il movimento da inizio anno ricorda uscita della UK dall’ERM - BNY Mellon

Per Simon Derrick, market strategist di BNY Mellon, il movimento registrato dell’oro da inizio 2016 è il migliore nei confronti del Dollaro USA dal 1968 e sulla sterlina dal 1970. Nei confronti dell’Euro invece, l’andamento dell’oro è stato il migliore dai tempi della formazione della moneta unica, ossia nel 1999.

Questa settimana l’oro ha continuato a registrare significativi movimenti a rialzo dopo che il primo ministro inglese, David Cameron, ha fissato la data per le votazioni sul referendum per la Brexit. Dopo l’annuncio della data, la sterlina è crollata vicino ai minimi di 7 anni nei confronti del Dollaro americano.

Solo 2 settimane fa, il prezioso metallo ha toccato i massimi di un anno a quota 1.260$ ad oncia, attirando così le attenzioni degli analisti. Secondo Derrick, il rally dell’oro è dovuto in parte proprio al pericolo Brexit visto che il metallo ha guadagnato terreno proprio in concomitanza dell’annucio della data del referendum.

Per l’analista, questo è uno sviluppo dei prezzi dell’oro interessante perché ricalca un pò quanto accaduto durante gli anni 90 alle valute europee.

Nel 1993, l’oro ha subito un significativo rialzo dopo che il Regno Unito decise di abbandonare il sistema di cambio europeo (ERM), visto che stavano emergendo nuove pressioni sul sistema dopo l’attacco speculativo del 1992.

L’esperto di BNY sottolinea come l’oro sia in una fase di rally come quando l’Inghilterra decise di abbandonare il sistema ERM, ricalcando in parte quello che potrebbe succedere tra 4 mesi dopo il referendum (anche se questa volta il Regno Unito abbandonerebbe l’Unione Europea).

Oro: il rally dovuto da pericolo Brexit e da manovre banche centrali - Abn Amro

Gli analisti di Abn Amro hanno concordato con Derrick, evidenziando che i movimenti del prezzo dell’oro registrati nelle ultime settimane sembrano più quelli di un asset rischioso che non di un bene rifugio.

Le quotazioni del metallo però hanno beneficiato anche del fatto che molti investitori hanno preferito puntare sull’oro piuttosto che sui bond di lunga durata visto che le possibili manovre future delle banche centrali potrebbero ridurre ulteriormente i rendimenti di questi ultimi.

In un ambiente in cui gli operatori si attendono nuovi tagli dei tassi di interesse, l’oro rappresenta una valida alternativa. Come spiega Georgette Boele, capo del Forex e dei metalli preziosi di Abn Amro, il fatto che molte monete e alcuni strumenti finanziari difensivi abbiano perso appeal ha generato interesse sull’oro il quale ha anche beneficiato di quotazioni basse.

In un contesto difficile l’oro continuerà il rally? Visto quanto accaduto fin’ora è un’ipotesi tutt’altro che da scartare.

Fonte: Cnbc.com

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