Naspi 2015, Aspi 2014 e Disoccupazione Ordinaria: le modalità di riduzione dell’assegno per disoccupati

Simone Casavecchia

17 Maggio 2015 - 16:55

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Il nuovo sussidio di disoccupazione Naspi 2015 viene assegnato in misura ridotta ai contribuenti che negli anni precedenti hanno usufruito della Aspi 2014 e della Disoccupazione Ordinaria.

Naspi 2015, Aspi 2014 e Disoccupazione Ordinaria: le modalità di riduzione dell’assegno per disoccupati

Con la Circolare n. 94/2015 l’INPS ha fornito ulteriori chiarimenti in merito alla Naspi 2015, definendo le modalità operative per la fruizione del nuovo sussidio di disoccupazione introdotto dal Jobs Act.

La Naspi 2015, in vigore dallo scorso 1 Maggio, per gli eventi di disoccupazione involontaria che si sono verificati dopo la data del 1 Maggio 2015, potrà essere percepita anche dai contribuenti che hanno dato le dimissioni per giusta causa e verrà assegnata in misura differente in base agli specifici beneficiari.

Oltre agli effetti determinati dai congedi di maternità e malattia sui requisiti contributivi necessari per accedere alla nuova Naspi 2015, occorre considerare quali gli effetti prodotti sul nuovo sussidio di disoccupazione dalla fruizione, in anni precedenti di altre prestazioni a sostegno del reddito quali la Aspi e la disoccupazione ordinaria.

A tal proposito occorre premettere che la durata della Naspi (che viene corrisposta a cadenza mensile) è pari alla metà delle settimane di contribuzione ottenute negli ultimi 4 anni. Se l’applicazione di questa regola appare semplice nei casi di rapporto di lavoro stabile, casi in cui, semplicemente, si dimezza il numero delle settimane contribuite negli ultimi 4 anni, in altri casi, in cui il lavoratore ha percepito dei sussidi di disoccupazione nell’arco dei 4 anni precedenti, le cose si complicano notevolmente.

Naspi 2015 e vecchi sussidi di disoccupazione
La circolare 74/2015 dell’INPS chiarisce che per il calcolo della Naspi non possono essere tenuti in considerazione e calcolati i periodi contributivi che hanno già dato luogo all’erogazione di altri sussidi di disoccupazione quali, ad esempio, la vecchia Aspi o la Disoccupazione Ordinaria, sia nel caso in cui questi sussidi siano stati erogati mensilmente, sia nel caso in cui questi sussidi siano stati erogati in un’unica soluzione anticipata.
Per calcolare la Naspi, quindi, devono essere esclusi i periodi di contribuzione che precedono l’eventuale prestazione di sostegno al reddito già percepita mentre devono essere tenuti, comunque, in considerazione i periodi di contribuzione relativi ai rapporti di lavoro configuratisi dopo la fruizione dei vecchi sussidi di disoccupazione.
Naspi 2015 e fruizione totale di Aspi e Disoccupazione Ordinaria
In base alla regola descritta sopra, se si considera che la vecchia Aspi 2014 e la Disoccupazione Ordinaria richiedevano il requisito di un anno di contribuzione nel biennio precedente all’evento di disoccupazione e si suppone che il lavoratore abbia già fruito di una delle vecchie prestazioni di disoccupazione (Aspi o DSO), la base di calcolo della Naspi si riduce di un anno, ossia di 52 settimane, facendo sì che, in presenza di un contratto di lavoro stabile, la base di calcolo della Naspi passi dai 4 ai 3 anni e, conseguentemente, la durata della nuova Naspi si riduca da 2 anni a 1,5 anni.

Naspi 2015 e fruizione parziale di Aspi e Disoccupazione Ordinaria
In caso di fruizione parziale della vecchia Aspi o della DSO, ossia nel caso in cui le settimane di contribuzione, nei due anni precedenti al periodo di disoccupazione (per il quale si è percepita l’Aspi o la DSO) siano state meno di 52, il numero di settimane di contribuzione da non tenere in considerazione (per il calcolo della durata della nuova Naspi) si riduce proporzionalmente e, dal calcolo dei contributi utili per una NASpI, devono essere stornate al massimo di contributi presenti in questi ultimi 12 mesi precedenti le stesse prestazioni DSO o ASPI.
A titolo di esempio, se un lavoratore ha fruito di un periodo di Aspi di 40 settimane invece che di 52, ai fini della durata della Naspi si dovranno sottrarre solo 40 settimane anziché 52 dal periodo. Tale riduzione è, però, possibile sempre a condizione che nei 12 mesi precedenti ci siano almeno 40 settimane lavorate; se ce ne fosse un numero inferiore, esempio 30 settimane, la riduzione sarebbe pari a 30 settimane.

Naspi 2015 e lavoratori over 55
Per i lavoratori over 55 potrebbe configurarsi un caso differente, dal momento che potrebbe accadere che la durata teorica dell’Aspi percepita nel corso del 2014 e del 2015 (primi mesi) sia superiore a 12 mesi. In questo ultimo caso, saranno esclusi dal calcolo dei contributi utili alla determinazione della durata della Naspi, un numero massimo di settimane contributive, presenti nel periodo lavorativo precedente alla fruizione del vecchio sussidio di disoccupazione, pari alla durata della prestazione già fruita.
Se, ad esempio, un lavoratore di più di 55 anni ha già goduto di una Aspi di 14 mesi (da Febbraio 2014 ad Aprile 2015) vedrebbe ridursi di 60 settimane (numero di settimane corrispondenti a 14 mesi) il numero di settimane contributive utili al calcolo della durata della Naspi, sempre a condizione che, nei mesi precedenti alla fruizione della vecchia Aspi, siano presenti 60 settimane di contributi versati; in caso contrario, come nei casi precedenti, se ad esempio nel periodo precedente alla fruizione della vecchia Aspi ci fossero solo 40 settimane di contributi, la riduzione delle settimane contributive utili al calcolo della nuova Naspi, sarebbe pari a 40.

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