Movimento 5 Stelle: Di Maio c’è, Di Battista e Fico no. Si faranno le primarie?

Alessandro Cipolla

18 Settembre 2017 - 15:36

Alle ore 12 è scaduto il termine per candidarsi come premier alle primarie del Movimento 5 Stelle: Fico e Di Battista rifiutano, contro Di Maio nessun big.

Movimento 5 Stelle: Di Maio c’è, Di Battista e Fico no. Si faranno le primarie?

Primarie Movimento 5 Stelle: scaduto il termine per presentare le candidature, tra i big c’è solo Luigi Di Maio visto che Alessandro Di Battista e Roberto Fico hanno deciso di non partecipare.

Alla fine è rimasto solo lui, Luigi Di Maio, in corsa alle primarie del Movimento 5 Stelle per scegliere il candidato premier alle prossime elezioni, con gli attivisti pentastellati che quindi il prossimo 24 settembre non avranno molte alternative alle votazioni online.

Il primo a tirarsi indietro è stato Alessandro Di Battista, che pure qualche settimana fa non aveva escluso una sua possibile candidatura alle primarie, ma alla fine ha preferito non sfidare l’amico Di Maio.

Anche Roberto Fico doveva essere della partita. Con ogni probabilità però il regolamento delle primarie non è andato giù all’esponente della corrente degli ortodossi, che così non ha presentato la propria candidatura. L’altra possibile outsider Roberta Lombardi ha preferito invece puntare alle regionali del Lazio.

Primarie Movimento 5 Stelle: c’è solo Di Maio

Al momento l’unica certezza delle primarie per la scelta del candidato premier del Movimento 5 Stelle è la presenza di Luigi Di Maio. Alla scadenza dei termini utili, ovvero le ore 12.00 di questo lunedì, solo il vicepresidente della Camera ha risposto presente.

Con un post su Facebook, Alessandro Di Battista ha annunciato la sua rinuncia a partecipare, rimandando tutto al congresso di Rimini per motivare la sua decisione dopo che nei giorni scorsi non aveva escluso una sua possibile candidatura.

Più complessa invece la vicenda relativa a Roberto Fico. Il deputato è stato a lunga in odore di candidatura, in rappresentanza di quei “duri e puri” da tempo in contrasto con la triade Casaleggio jr.-Di Maio-Di Battista.

Il regolamento però stilato per le primarie ha mandato su tutte le furie gli ortodossi. Chi vincerà le primarie infatti verrà insignito anche della carica di guida politica del Movimento, mentre Fico vorrebbe che rimanesse Grillo a fare da garante.

Potrebbe essere questo il motivo che ha spinto Roberto Fico a tirarsi indietro: essendo in aperto disaccordo con il regolamento, la scelta più logica quindi è non prendere parte a queste primarie.

Si faranno le primarie?

Con un solo candidato in lizza, a questo punto ci si domanda se abbia senso che il 24 settembre le primarie si debbano tenere. Al momento però non si esclude che anche altri esponenti pentastellati abbiano presentato la propria candidatura.

La mancanza però di uno sfidante “vero” rischia però di svuotare di significato la votazione, con le primarie da sempre strumento di grande partecipazione che potrebbero rivelarsi un pericoloso boomerang.

Anche se ci dovessero essere delle “candidature minori”, la situazione potrebbe prestare il fianco alle critiche degli avversari politici, con già il Partito Democratico che parla di “Di Maio come Kim Jong-un”.

Anche se l’esito delle primarie del Movimento 5 Stelle avrà un esito scontato come è stato per quelle di aprile del PD, Matteo Renzi però come sfidanti aveva un ministro come Andrea Orlando e un governatore di regione dello spessore di Michele Emiliano.

Il sentore è che la vicenda poteva essere gestita molto meglio dal Movimento 5 Stelle, ma appena passate le polemiche tutto sarà messo alle spalle, con Luigi Di Maio che così potrà intraprendere fresco di investitura questa campagna elettorale che si annuncia essere molto lunga e insidiosa.

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