Modello precompilato in aumento nelle dichiarazioni 730

Rosaria Imparato

27 Luglio 2019 - 17:30

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Dal 2015 a oggi, sempre più contribuenti si affidano al modello “fai da te” per la dichiarazione dei redditi. Come mai si è verificato questo aumento dell’uso della dichiarazione precompilata?

Modello precompilato in aumento nelle dichiarazioni 730

Il modello precompilato è in aumento nelle dichiarazioni dei redditi inviate dai cittadini tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate: rispetto all’anno scorso c’è stato un incremento del 13,8%, per un totale di circa 3,3 milioni di dichiarazioni.

Dai dati pubblicati dall’Agenzia delle Entrate è chiaro che la crescita dell’utilizzo del modello «fai da te» equivale a una maggiore dimestichezza con il nuovo sistema online da parte degli italiani.

Fin da quando il nuovo progetto è stato avviato dall’Agenzia delle Entrate nel 2015 (per i redditi 2014), sono sempre di più i contribuenti che decidono di affidarsi alla dichiarazione precompilata.

La crescita del Modello “fai da te”: l’evoluzione della dichiarazione precompilata

Dal 2015, anno in cui l’Agenzia delle Entrate ha introdotto il nuovo sistema online, i contribuenti si sono gradualmente abituati al fatto di dover abbandonare il modello cartaceo.

Come si legge nel comunicato stampa pubblicato dall’Ade il 24 luglio 2019, in questi 5 anni di “attività” online, l’Agenzia delle Entrate ha gestito circa un miliardo di dati precaricati, tra informazioni a propria disposizione inviate da enti esterni e datori di lavoro tramite le certificazioni uniche.

Inoltre, dal 2019 per gli utenti è possibile fare delle modifiche sui dati del quadro E seguendo una procedura guidata.

Nel 2015, primo anno in cui è stato introdotto il modello precompilato, sono state inviate 1,4 milioni di dichiarazioni.

Dopo solo un anno, nel 2016 quasi 2 milioni di cittadini hanno trasmesso autonomamente la dichiarazione dei redditi tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate: un aumento del 43%.

A inviare il modello precompilato soprattutto contribuenti tra i 41 e 50 anni, seguiti dalla fascia d’età 51-60 e dai pensionati.

Dai dati dell’Agenzia delle Entrate risulta che ad approfittare del servizio online sono stati soprattutto i residenti in Nord Italia, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia e Veneto in testa.

A preferire il modello precompilato 730 nel 2017 sono stati 2,4 milioni di contribuenti. In cima alla lista sempre il Nord Italia (con Lombardia, Veneto e Piemonte), con una maggiore affluenza di dati da parte di contribuenti nella fascia d’età 41-50 anni.

Nel 2018, come anticipato, i modelli “fai da te” trasmessi sono stati 2,9 milioni, stavolta con Lombardia, Lazio e Veneto in primis in Italia.

L’età dei contribuenti che preferiscono questa modalità si conferma piuttosto alta, con le fasce d’età 40-50 e 50-60.

Quest’anno, infine, all’Agenzia delle Entrate sono state inviate 3,3 milioni di dichiarazioni usando il modello “fai da te”.

Rispetto agli anni precedenti si è avuto quindi un aumento tutto sommato minimo, che tuttavia rientra in quanto previsto dal Piano delle performance 2019-21.

Modelli precompilati accettati senza modifiche: il vero parametro di evoluzione

L’uso del modello “fai da te” è quindi in aumento, ma senza dubbio la modalità più utilizzata per la dichiarazione dei redditi continua ad essere l’affidarsi al Caf o a un professionista. Come mai?

Perché se è vero che da un lato l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione del contribuente nuovi strumenti online all’insegna della semplicità e della trasparenza, dall’altro lato il sistema fiscale italiano è talmente complicato e ingarbugliato che sono ancora in molti ad avere paura di sbagliare qualcosa.

Per questo motivo la maggior parte dei contribuenti preferisce affidarsi a un professionista (o al Caf).

Eppure, grazie ad una maggiore affluenza di dati inviati da soggetti terzi e inseriti dall’Agenzia delle Entrate nella precompilata sta facendo in modo che sempre più contribuenti abbiano fiducia nel modello “fai da te”.

Un dato che può essere utile per capire il successo della precompilata è il numero di modelli accettati e trasmessi senza modifiche, i cosiddetti no touch”.

Questo di informazione ci permette di mettere a fuoco la completezza e della qualità dei dati precaricati dal Fisco.

Tra il 2017 e il 2018 c’è stato un miglioramento in questo senso, perché il numero delle dichiarazioni trasmesse senza modifiche è aumentato da 351.000 a 509.000.

Anche quest’anno c’è stata un’ascesa positiva con un aumento del 15% delle dichiarazioni accettate senza modifiche, con quota 609.360.

Prossime date da ricordare per il modello 730

Le date da ricordare utili alla dichiarazione dei redditi sono due:

  • il 25 ottobre: è il termine entro cui inviare, ricorrendo necessariamente a un Caf o a un professionista abilitato, il 730 integrativo se l’integrazione comporta un maggiore credito, un minor debito o un’imposta invariata;
  • il 2 dicembre (in teoria la scadenza è il 30 novembre, che quest’anno cade di sabato): è l’ultimo giorno utile per presentare il modello Redditi precompilato e per inviare il modello Redditi correttivo del 730.

In allegato il comunicato stampa pubblicato dall’Agenzia delle Entrate il 24 luglio 2019.

Comunicato stampa Agenzia delle Entrate - 24 luglio 2019
Dichiarazione precompilata 2019 a quota 3,3 milioni. Più che raddoppiati in 5 anni i contribuenti che scelgono il modello “fai da te”

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