Il caso dei migranti bloccati al largo crea tensioni in seno alla maggioranza, ma Lega e 5 Stelle smentiscono crisi
Ancora un botta e risposta tra i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sulla questione migranti.
Il caso Sea Watch 3 crea disarmonia tra Lega e 5 Stelle.
Mentre i due leader continuano a discutere sul da farsi - scambiandosi battute dalle pagine dei principali quotidiani nazionali- la nave della Ong tedesca attende, da giorni, di attraccare in qualche porto europeo.
E se da un lato, in un’intervista rilasciata a Il Messaggero, Salvini ribadisce la linea dura, Di Maio controbatte dalle pagine de Il Corriere della Sera invitando l’omologo a intervenire per aiutare donne e bambini.
Tuttavia, su una cosa entrambi concordano: non ci sarà nessuna crisi di governo, è solo uno scambio di opinioni.
Sea Watch 3, le pressioni di Germania e Ue
Nessuno slancio di generosità da parte del Governo Italiano, ma un vero e proprio ricatto per partecipare alla ripartizione. Lo riferiscono fonti diplomatiche maltesi, che ai giornalisti di The Post internazionale, parlano di pressioni sul premier Conte.
Berlino e Bruxelles avrebbero spinto il nostro Paese ad accettare una quota di migranti. Sarebbero state proprio queste pressioni a spingere il presidente del Consiglio e il vice Di Maio a garantire lo sbarco di 12 persone: donne e bambini a patto che gli altri fossero sbarcati anche a Malta.
A mettere i bastoni tra le ruote tuttavia è stato il ministro dell’Interno:
“In Italia non arriva proprio nessuno. Porti chiusi, sbarrati. Giusto che Di Maio parli e che dica il suo pensiero. E va benissimo che parlino pure Fico e Di Battista e che si discuta tra di noi e con il premier Conte, ma in materia di migranti quello che decide sono io.”
Salvini ha escluso nuove concessioni alle richieste dell’Europa, ribadendo ancora una volta la linea dura: da oggi in poi l’unica strada per accedere all’Italia sarà ‘controllata e legale’. Sì soltanto ai corridoi umanitari, altrimenti non entrerà più nessuno.
Questa mattina anche il papa ha lanciato un appello ai leader europei, dopo la recita dell’Angelus.
“Da parecchi giorni 49 persone salvate nel Mare Mediterraneo sono a bordo di due navi di Ong, in cerca di un porto sicuro dove sbarcare. Rivolgo un accorato appello ai leader europei, perché dimostrino concreta solidarietà nei confronti di queste persone”.
I dati di Frontex
Nel 2018 si è registrato un crollo degli arrivi sulla rotta del Mediterraneo centrale verso l’Italia. Nel 2018 i migranti arrivati in Europa sono stati circa 150 mila, il livello più basso degli ultimi 5 anni.
I dati forniti da Frontex, l’Agenzia Ue per la Guardia di frontiera e costiera, parlano di un calo del 92%.
Il numero di partenze dalla Libia è sceso dell’87% rispetto al 2017, dall’Algeria il calo è del 50% circa. Più o meno invariato il flusso dalla Tunisia.
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