Metalli preziosi: platino il vero affare, anche più dell’oro

Matteo Bienna

23/05/2016

23/05/2016 - 15:27

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Vediamo le ragioni per le quali il platino rischia di essere il metallo prezioso con più prospettive di rialzo: domanda e offerta potrebbero ristabilire la ratio con l’oro.

Metalli preziosi: platino il vero affare, anche più dell’oro

Dallo scorso marzo la quotazione del platino ha reso il 56% in più del S&P 500, prendendo come base lo stesso periodo.

Tra il platino e l’oro c’è una relazione speciale, chiamata gold-platinum ratio, che ha visto un recente passaggio a favore dell’oro, più caro, nonostante il platino sia una materia prima 30 volte più rara e quindi storicamente più costosa.

Il prezzo del platino è salito dell’11% da marzo in virtù di un classico esempio di calo dell’offerta, in particolare dal Sud Africa, e aumento della domanda, soprattutto dalle case produttrici di autovetture.

Le prospettive offerte dal mercato sembrano destinate ad aumentare il gap tra domanda e offerta, accrescendo le probabilità di uno scenario rialzista per il platino, anche più di quello dell’oro.

La ratio tra oro e platino, ad oggi a favore del primo, potrebbe quindi tornare a vedere nel platino il metallo più costoso, un evento forse non molto distante nel futuro.

Platino e oro: la ratio indica un possibile rally del platino

La ratio tra oro e platino è il rapporto tra i prezzi dei due metalli e ha seguito storicamente un andamento a favore del platino, più raro e più costoso, con la ratio che si aggirava sotto l’unità, come osservabile dalla seguente figura:

Durante gli ultimi 20 anni il platino ha avuto un valore sempre più alto di quello dell’oro, con la ratio minore di 1, tranne per un breve periodo nel 2012 e proprio negli ultimi mesi.

Dopo gli anni della crisi finanziaria la relazione, fino a quel momento piuttosto stabile, ha subito un’impennata passando da 0,4 a 1,3, con il raggiungimento per l’oro di un valore relativo con il platino mai avuto in precedenza.

Dopo il massimo stabilito a 1,3, la ratio ha cominciato a diminuire nelle ultime settimane e l’ha fatto in modo del tutto particolare: non è stato tanto un deprezzamento dell’oro a provocare il ribasso, quanto un più veloce apprezzamento del platino.

Le aspettative sono di un ritorno della ratio verso il valore di 1 ma, dato il clima ricco di incertezza sui mercati, difficilmente si può immaginare che questo avvenga a causa di un deprezzamento dell’oro, almeno oltre quanto non ha fatto negli ultimi giorni.

L’oro probabilmente proseguirà il suo trend rialzista ma il platino, per riportare il rapporto verso i suoi valori più consoni, dovrà quindi necessariamente seguire un trend rialzista ancora più forte.

E le motivazioni per puntare sul platino nel prossimo futuro non finiscono qua.

Platino: una questione di domanda e offerta

Circa il 40% del platino che viene consumato annualmente è impiegato nel settore automobilistico che, al crescere della legislazione contro le emissioni un po’ in tutto il mondo, ne ha incrementato la domanda.

Stesse notizie arrivano dalla miniere.

La Impala Platinum Holdings, il secondo produttore mondiale, vede un deficit nella produzione che sembra destinato a continuare nel breve/medio termine, proprio grazie alla cruciali proprietà anti-inquinamento del platino.

Il World Platinum Investiment Council si è espresso di recente sulle prospettive offerte dal mercato, prevedendo un deficit della produzione pronto a triplicarsi rispetto al 2015, raggiungendo le 455.000 once, stesso pensiero portato avanti anche da altri enti del settore.

Con una difficoltà nella produzione destinata ad aumentare, così come la domanda nel mondo, il destino del prezzo del platino sembra avere tutti i fattori a sostegno di un suo rialzo.

In realtà un elemento dissonante c’è ed è il calo nella domanda da parte della Cina per il settore della gioielleria che, secondo le stime degli analisti di GFMS, potrebbe registrare un calo in doppia cifra dopo il -4% dello scorso anno.

Ma questa rimane l’unica ombra nel futuro del prezzo del platino, con il terzo produttore mondiale, Lonmin Plc., che ha recentemente tagliato i costi di produzione, riuscendo a vivere una prima metà di 2016 in guadagno, con il valore delle sue azioni quintuplicato da gennaio.

Sembra quindi che tutti gli elementi finora descritti possano giocare un ruolo determinante a favore di un rally del platino, anche più forte di quello che molti attori di mercato si attendono nei confronti dell’oro.

Fonte: MoneyMorning

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