Mercati, non solo Fed: ecco cosa accade in Europa e Asia

Mariangela Celiberti

14 Dicembre 2015 - 15:42

Il focus è sulla decisione sui tassi d’interesse della Fed, ma mai come in questo momento sui mercati pesano le situazioni politiche e sociali di Europa e Asia.

Mercati, non solo Fed: ecco cosa accade in Europa e Asia

La Fed è sempre argomento di discussione quando si parla dello sviluppo dei mercati finanziari. E mentre i discorsi continuano, la liquidità degli asset ad alto rendimento si sta esaurendo, perché la Fed è pronta ad aumentare i tassi d’interesse di 25 punti base. Nessuno sa cosa succederà dopo.

Il crollo del prezzo del petrolio WTI, arrivato a 35,62 dollari venerdì, è visto come un evento di cattivo augurio per il mercato, nonostante il ribasso del 44% del greggio dall’inizio dell’anno sia un enorme bonus per il potere d’acquisto dei consumatori. Questo è quello che pensano alcuni analisti del grande regalo da parte della Russia e dell’Arabia Saudita, i cui costi marginali di produzione (rispettivamente di 3 e 13 dollari a barile) ancora permette loro di fare soldi buttando fuori dal mercato competitors con costi più alti.

Queste opinioni sono però sorprendenti. La decrescente domanda di asset ad alto rendimento, per esempio, significa semplicemente che non si riesce più ad offrire un adeguato livello di rischio.
Possiamo biasimare la Fed per questo? Forse la Fed corroborerà invano queste aspettative crescenti di rischio. Ma ora può solo essere accusata di grandi “peccati”.

Infatti, nonostante il fatto che abbia ridotto il proprio bilancio di 128 miliardi dalla fine di ottobre, la base monetaria al 9 dicembre era ancora di 3.932,4 miliardi, quasi come alla fine di maggio. E alla chiusura del mercato venerdì il tasso sui federal funds era allo 0,14%, solo 3 punti base sotto il suo livello di un anno prima, e grosso modo come all’inizio di quest’anno.
Comunque questo non sembra essere una ragione sufficiente per spingere l’S&P 500 l’1,95% sotto durante il trading di venerdì o del 4% dal suo più recente livello massimo toccato all’inizio di questo mese.

Germania

Che gli investitori si stiano preoccupando del calo dell’affluenza dei clienti nei centri commerciali e nei ristoranti europei durante il principale periodo di spese dell’anno? Forse si stanno anche preoccupando delle enormi perdite causate lo scorso sabato dai negozi vuoti a Tampa. in Florida, ai Hackensack, in New Jersey e a Farmington, in New Mexico, in risposta agli allarmi bomba.

Le preoccupazioni di attacchi terroristici, un’ ingestibile crisi dei migranti, il malcontento generale, i “campi della morte” in Europa centrale, lo stallo militare nell’Asia orientale e i cambiamenti politici radicali nell’Unione Europea offrono qualcosa su cui riflettere, mantenendo lontani i consumatori sia dall’utilizzare il portafoglio che dagli acquisti online.

Chi avrebbe mai pensato, per esempio, che in una apparentemente ordinata e disciplinata Germania, il cui leader ha esteso un generoso invito a migranti e rifugiati, avrebbe visto violente proteste e un improvviso e crescente sostegno al partito xenofobo e di estrema destra AfD (Alternative for Germany)?

È scioccante venire a sapere che 70 agenti sono rimasti feriti lo scorso sabato 12 dicembre a Lipsia- la pittoresca città simbolo dell’alta cultura europea- in alcuni scontri tra centinaia di persone avvenuti durante un raduno tra forze politiche opposte. E così i social democratici hanno accusato la cancelliera Angela Merkel, leader del Partito Cristiano Democratico, di supportare l’ascesa dei movimenti politici estremisti grazie a politiche di austerità errate e a una incontrollabile crisi dei migranti.

Probabilmente uno scenario simile avrà luogo durante la conferenza del partito Cristiano Democratico durante la conferenza del 14 e 15 dicembre. È stato anche sorprendente vedere in tv come il primo ministro bavarese Horst Seehofer (presidente del partito Unione Cristiana Sociale o CSU) stesse severamente criticando la Cancelliera Merkel, mentre lei, accanto a lui, guardava in basso, neanche fosse uno studente che veniva rimproverato a scuola. Il governo tedesco è sull’orlo del fallimento; l’attuale coalizione di governo potrebbe disintegrarsi ben prima delle elezioni che si terranno nella seconda metà del 2017.

Francia

La Francia si trova in una posizione anche peggiore. Il paese potrebbe probabilmente rimanere in un indefinito stato di emergenza se dovesse continuare a fronteggiare le minacce dei terroristi locali. Il partito di estrema destra, Front National, è stimato vicino al 30%, ben avanti rispetto a un disorientato partito socialista e a un’inesistente opposizione di centro destra. La situazione è talmente disperata che il primo ministro stava facendo pressioni sulla paura di una guerra civile per raccimolare voti durante le elezioni regionali di domenica.

Questa è l’imbarazzante situazione delle due potenze europee che dovrebbero guidare l’agenda sociale, economica e politica del continente.
Gli investitori e e i 22 milioni di disoccupati dell’Unione Europea dovrebbero continuare a ringraziare la Banca Centrale europea: ma ancora per quanto?

La situazione potrebbe cambiare in qualsiasi momento. L’odio e la diffidenza stanno portando i vicini europei a tagliare i collegamenti ferroviari e a proteggersi con recinti di filo spinato.

Ucraina, Russia e Turchia

Non c’è pace in Ucraina; le lotte continuano e il primo ministro viene maltrattato in parlamento da quelli che lui chiama “deputati ritardati mentali”. E non c’è fine agli eserciti di migranti dal Medio oriente e dall’Africa centrale, mentre la Germania e altri paesi stanno ancora discutendo su chi deve esercitare la propria autorità nel nome dei valori dell’occidente.

Nel frattempo, un altro fatale incidente negli affollati cieli della Siria sta per accadere. La Russia sta affrontando un palese casus belli (l’abbattimento da parte della Turchia, membro della Nato, di un caccia russo su territori siriani) con compostezza, ma ha avvisato, con un dito già sul grilletto, che “distruggerà qualsiasi minaccia alle proprie forze armate che operano in Siria.”

Infatti non è passato molto tempo prima che arrivasse la notizia di un peschereccio turco quasi distrutto nel Mar Egeo. Secondo quanto dichiarato dai turchi, hanno deciso di cambiare rotta una volta ricevuti dei colpi di avvertimento dalla nave militare russa.

Molti parlano di “polveriera” degli assets ad alto rendimento dei mercati finanziari statunitensi, ma stanno ignorando le minacce sul luogo in cui il destino del mondo è letteralmente appeso a un filo.

Corea del Nord e Cina

I quotidiani contrasti nella penisola coreana e nel Mare cinese meridionale preannunciano altri scontri.
Le recenti affermazioni della Corea del Nord di aver sviluppato una bomba all’idrogeno sono state rigettate in modo incurante proprio come avvenne con la rivelazione di Pyongyang, diversi anni fa, sulla sua volontà di progettare un arsenale nucleare.
Ora ha testate nucleari e veicoli a corto e medio raggio per utilizzarle. E non c’è nessuno sforzo diplomatico credibile in atto che possa disarmare la Corea del Nord per riportarla nella corrente della pacifica e prosperosa comunità dell’Asia dell’est.

Più a sud c’è probabilmente il più pericoloso teatro militare del mondo, perché il controllo del mar cinese meridionale dipende da un accordo cino-americano apparentemente impossibile. "Non c’è problema, prevarrà la calma": almeno questo è quello che tutti pensavano fino a quando la Turchia non ha bombardato l’aereo russo.

Ora, prendiamo in considerazione il bisogno di riflettere con calma e freddezza che abbiamo in Europa, dove probabilmente 200 bombe nucleari sono puntate verso la Russia e uno sconosciuto numero di testate nucleari sono pronte a rispondere- o ad anticipare un attacco nucleare.
C’è probabilmente uno stallo simile- se non peggiore- anche nell’Asia orientale. Possiamo pensare che sarà solo una piccola rissa tra paesi che si guardano l’un l’altro con testate nucleari pronte al proprio fianco?

Riflessioni sugli investimenti

Una Unione Europea praticamente disintegrata e differenze strategiche apparentemente inconciliabili tra potenze chiave dotate di armi nucleari sono pericoli esistenziali nel mondo degli investimenti. Non sono né dormienti né benigni. Sono attivamente invocati perché alcuni paesi sono pronti a usare colpi nucleari in maniera preventiva.

Possiamo solo sperare che non siamo ancora arrivati al punto di non ritorno e che la calma prevali. L’enfasi è sulla speranza, proprio come si addice all’Anno della Misericordia.

Oppure possiamo ignorare tutto e focalizzarci sulle implicazioni di mercato di una meno accomodante Fed e continuare l’espansione monetaria dalla parte della Banca Centrale Europea, della People’s Bank of China e della Bank of Japan.

Qualsiasi cosa si decida di fare, bisogna ricordarsi che un periodo di eventi nuovi e destabilizzanti, sia politici che economici, stanno attraversando l’Europa. Il Medio Oriente, l’Africa Centrale e l’Asia orientale stanno affrontando nuove strutture di potere, dove interessi vitali e conflittuali stanno giocando il proprio ruolo, mentre la comunità finanziaria continua a preoccuparsi dell’impatto della Fed sui mercati emergenti.

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