Fed, rialzo dei tassi a dicembre: 5 domande da fare alla Yellen

Livio Spadaro

10/12/2015

10/12/2015 - 17:58

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La prossima settimana il board della Federal Reserve si riunirà e deciderà sul rialzo dei tassi USA. Ecco 5 domande da fare alla Yellen sulla stretta all’economia americana.

Fed, rialzo dei tassi a dicembre: 5 domande da fare alla Yellen

La prossima settimana il board della Federal Reserve si riunirà per decidere se aumentare i tassi americani o se lasciare la politica monetaria invariata. Le aspettative sono proiettate su un rialzo dei tassi da parte della Fed. Nel dettaglio, proponiamo 5 domande da porre alla Yellen in merito alla possibile stretta sull’economia USA.

Ecco 5 domande da fare alla Yellen sul rialzo dei tassi da parte della Fed:

1) E’ il momento giusto per rialzare i tassi?

La Federal Reserve ha il mandato di tenere l’inflazione a livelli sostenibili e aiutare la ripresa economica. L’istituto centrale americano è dati-dipendente nel senso che molte delle decisioni che la Fed intraprende sono dettate dai dati macroeconomici americani.

Il livello di disoccupazione negli Stati Uniti ha raggiunto i minimi di 7 anni attestandosi ad un livello del 5%. Questo dato è fondamentale nelle decisioni della Fed la quale sta controllando anche il livello di inflazione.

Il target del 2% non è ancora stato raggiunto ma la Fed potrebbe comunque decidere di agire visto che la disoccupazione è a livelli ottimali per permettere una stretta sull’economia americana.

Il PIL americano quest’anno dovrebbe crescere del 2,5% mentre per il 2016 le previsioni sono di una crescita del 3%. Queste proiezioni sul PIL suggeriscono una stabilità della crescita economica americana.

Un rialzo dei tassi USA adesso, aiuterebbe a stabilizzare ulteriormente l’economia americana evitando la creazione di pericolose bolle sui mercati.

Tuttavia, ci si chiede se il rialzo dei tassi possa danneggiare le aziende americane che nell’ultimo trimestre hanno mostrato cali degli utili e fatturati stagnanti con diminuzioni dei margini di guadagno. Un dollaro forte potrebbe indebolire le aziende americane che dipendono molto dalle esportazioni mondiali.

2) L’aumento dei tassi sarà graduale?

Il primo step dovrebbe essere un rialzo dei tassi allo 0,25%, la domanda che si pongono gli investitori è quanto saranno graduali i futuri rialzi.

Basandosi sul trading dei federal funds futures, la probabilità che i tassi rimangano allo 0,25 a Marzo 2016 è pari al 7%. Le probabilità che i tassi salgano allo 0,5% a Marzo è del 46% mentre quella che siano allo 0,75% è del 42%. Le probabilità che i tassi arrivino all’1% nei primi mesi del prossimo anno è del 6%.

Nel complesso la Federal Reserve ha sempre spiegato, tramite i suoi membri, che il rialzo dei tassi avverrà in modo graduale per vedere se l’economia americana saprà reagire all’inasprimento della politica economica statunitense.

3) Quali sono i possibili scenari dopo il rialzo dei tassi USA?

Un rialzo dei tassi USA comporta degli effetti non solo sull’economia americana ma anche sull’economia globale. Una rivalutazione del Dollaro americano aiuterebbe quei Paesi che stanno cercando di svalutare il cambio in modo da migliorare il saldo delle esportazioni (ad es.: Eurozona, Giappone).

Tuttavia, la rivalutazione del Dollaro potrebbe comportare ad un ulteriore svalutazione delle materie prime e del petrolio a causa di una possibile riduzione della domanda causata principalmente da una diminuzione della richiesta di materie prime dalla Cina e dai Paesi che comprano questi beni con altre monete.

La Cina potrebbe soffrire di un aumento dei tassi USA poiché molte aziende cinesi hanno il debito in Dollari e vedrebbero quindi aumentare l’esposizione debitoria attuale.

Se ciò accadesse, si potrebbe assistere ad un ulteriore rallentamento dell’economia cinese che comprimerebbe la domanda di petrolio e di materie prime visto il primato nell’importazione di questi beni detenuto dalla Cina.

Prezzi bassi del petrolio e delle materie prime manderebbero in difficoltà i Paesi produttori causando una spirale recessiva sugli stessi.

Inoltre, prezzi del greggio troppo bassi (appesantiti già dalla politica attuale di produzione dell’Opec) potrebbero creare disinflazione all’interno di Paesi quali quelli europei che avrebbero difficoltà a raggiungere il target dell’inflazione del 2% imposto dalla BCE e, di fatto, potrebbe convincere quest’ultima ad aumentare l’attuale politica monetaria.

4) Cosa farà la Fed se il rialzo dei tassi si rivelerà inefficace?

Nel caso in cui il rialzo dei tassi non funzionasse, la Federal Reserve potrebbe decidere di tornare ad attuare una politica monetaria espansiva.

La conferma di questo, come sottolineato da Goldman Sachs, la si può trovare nei minute della FOMC di Ottobre nei quali il braccio finanziario della Fed ha lasciato aperte le porte ad un ritorno della politica monetaria espansiva. Questo potrebbe dipendere tanto quanto da un economia americana troppo contratta o dall’andamento a rilento dell’economia globale.

5) Come agiranno la BCE e le altre banche centrali?

L’ultima manovra varata dalla Banca Centrale Europea è stata definita da molti poco soddisfacente. Questo perché ci si aspettava un aumento monetario del Quantitative Easing che invece non è arrivato.

La BCE si sta muovendo in modo graduale nell’attuazione delle politiche monetarie vigenti probabilmente tenendo conto di ciò che la Fed potrebbe fare.

Un aumento in termini monetari del QE insieme ad una rivalutazione del Dollaro, potrebbero essere una miscela esplosiva per l’economia dell’Eurozona che potrebbe crescere ad un ritmo troppo veloce con possibili creazioni di bolle.

La BCE sta sicuramente seguendo un percorso che tiene conto delle mosse della Federal Reserve. Nel caso in cui le attuali manovre non dovessero risultare efficaci, la stessa BCE ha confermato che provvederà ad aumentare le politiche monetarie attualmente in atto.

Le altre banche centrali dei Paesi in difficoltà, come ad esempio la BoJ, cercheranno di spingere a ribasso la moneta nazionale per approfittare della rivalutazione del Dollaro in modo da dare uno slancio all’economia delle rispettive nazioni.

La Bank of England probabilmente aspetterà almeno 1 anno prima di attuare un rialzo dei tassi nel Regno Unito.

La PboC, la banca centrale cinese, è ancora un mistero su come intenda agire. Fino ad ora l’isituto centrale cinese ha fatto in modo che lo Yuan seguisse l’andamento del Dollaro cosa che, secondo molti esperti, non potrà continuare ad essere sostenibile.

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