Materie prime, crollano i prezzi: rialzo dei tassi della Fed rimandato (ancora)?

Flavia Provenzani

9 Dicembre 2015 - 11:47

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Il nuovo crollo dei prezzi delle materie prime potrebbe far rimandare ancora il rialzo dei tassi di interesse della Federal Reserve?

Materie prime, crollano i prezzi: rialzo dei tassi della Fed rimandato (ancora)?

Il presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, e gli altri membri del FOMC potrebbero considerare di aspettare ancora ad aumentare i tassi di interesse di riferimento negli Stati Uniti a causa di un nuovo crollo dei prezzi delle materie prime.

Sono già molti gli analisti che evidenziano gli enormi rischi che la banca centrale degli Stati Uniti potrebbe correre annunciando un rialzo dei tassi di interesse durante la prossima riunione del FOMC, commissione decisionale di politica monetaria della Federal Reserve, in programma il 16 dicembre, a pochi giorni da un nuovo crollo dei prezzi delle materie prime.

USA, tassi di interesse: gli effetti del crollo delle materie prime

I prezzi delle materie prime così deboli creano problemi aggravando sia la deflazione sia i numeri sulla bilancia commerciale dei paesi che basano la propria economia soprattutto sulle esportazioni.
Alcuni esperti riferiscono che, già in passato, i prezzi bassi delle materie prime sono stati dei campanelli d’allarme della Grande Depressione.

Le banche centrali possono evitare una destabilizzazione dei prezzi delle materie prime solo se sono disposte a fare «tutto il possibile» per contrastare la caduta dei prezzi.

Per l’economia degli Stati Uniti in particolare, i prezzi bassi delle materie prime possono danneggiare le esportazioni e, di conseguenza, influire negativamente sul settore manifatturiero del Paese
L’attività manifatturiera USA si trova già in condizioni di difficoltà e potrebbe peggiorare se le notizie provenienti dal mondo dovessero segnalare ancora delle forti difficoltà.

Leggi anche: Petrolio sotto i 40$: gli effetti sull’economia globale del crollo dei prezzi

Rialzo dei tassi: cosa deciderà la Fed?

Il rischio più grande in questo momento è che la Fed effettui un primo rialzo dei tassi di interesse per poi essere costretta ad abbassarli di nuovo a causa del peggioramento delle condizioni economiche esterne.

Se l’economia americana dovesse iniziare a traballare, la Fed non avrebbe molto spazio d’azione, il che porterebbe la banca centrale americana di nuovo nella condizione di mettere in campo delle politiche monetarie non convenzionali, uno scenario che vuole essere evitato sia dalla Federal Reserve che dagli investitori.

Il mercato, nonostante il crollo delle materie prime delle ultime ore, continua ad aspettarsi un rialzo dei tassi a seguito della due giorni della Fed il 15-16 dicembre.

Le parole dei membri della Federal Reserve e della stessa Janet Yellen hanno già segnalato un certo impegno ad agire; un mancato rialzo avrebbe effetti pesanti sui mercati finanziari statunitensi e mondiali.

Al momento, la Fed può contare su una forte spesa al dettaglio e una relativamente forte attività nel settore delle costruzioni per giustificare un rialzo dei tassi.

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