In breve i punti salienti del discorso di Draghi tenuto oggi a Francoforte. Quali sono le maggiori sfide che deve affrontare l’Eurozona?
Nel discorso di apertura della conferenza congiunta tra BCE e Commissione europea in corso quest’oggi a Francoforte, Mario Draghi ha compendiato le sfide che attendono l’Eurozona in un trittico: integrazione finanziaria, digitalizzazione e cybersicurezza.
Vediamo nel dettaglio quali sono i rischi individuati dal presidente della BCE che minacciano la stabilità della zona euro e quali sono le riflessioni presentate dalla Banca Centrale Europea alla Commissione UE.
L’integrazione finanziaria nell’Eurozona
Mario Draghi, aprendo le porte della conferenza, ha dichiarato al mondo della finanza europea che la stabilità rappresenta ancora la principale prerogativa della BCE, dopo la sbandata keynesiana insita nel QE che tanto ha impensierito i fautori di una politica monetaria di matrice teutonica.
Musica per le orecchie del Governo tedesco, sempre più deluso dalle misure non convenzionali varate dall’Eurotower per far fronte alla spirale deflattiva che distrugge la domanda europea.
Tuttavia, l’intervento di Draghi non ha inteso eludere l’operato della BCE, quanto richiamare all’attenzione l’establishment finanziario su un punto cruciale per l’Eurozona: l’esigenza di procedere alla massima integrazione finanziaria attraverso l’avvio dell’Unione bancaria.
Per Draghi, infatti, in presenza di un’Unione monetaria che sottende un perfetto movimento dei capitali, è giocoforza per i Paesi dell’Eurozona dotarsi di un sistema bancario unificato che consenta al capitale di spostarsi nell’area di riferimento senza ostacolo alcuno.
L’eurosistema ha da questo punto di vista già fatto passi in avanti con l’introduzione nel 2015 del sistema Target2, che apporta tre sostanziali modifiche al mercato dei capitali:
- consente agli intermediari nell’Eurozona di utilizzare "un unico conto di regolamento";
- permette sgravi sulle "transazioni frontaliere" avvicinando così il mercato europeo a quello di ogni singolo Paese membro;
- favorisce l’armonizzazione e la standardizzazione delle procedure bancarie, con vantaggi sulla competitività di ogni singolo intermediario
La digitalizzazione e la cybersicurezza secondo Mario Draghi
A muovere l’esigenza di una perfetta integrazione finanziaria non è solo l’impatto che la crisi economica ha avuto sull’Eurozona.
Per Draghi la rivoluzione digitale pone il Continente di fronte a sfide fino a qualche anno fa del tutto impensabili. Le nuove tecnologie avranno secondo Draghi un impatto considerevole sul modo di concludere transazioni.
Per questa ragione, ogni passo verso l’integrazione finanziaria deve tenere in assoluta considerazione lo sviluppo dei nuovi strumenti digitali.
A tal proposito, fanno sapere dalla BCE che le tecnologie connesse al funzionamento del mercato finanziario europeo saranno implementate solo se ad un’analisi costi/benefici equivarranno condizioni di sicurezza per gli operatori.
La cautela di Draghi è dettata dal fatto che "l’interconessione" dei mercati finanziari ha raggiunto livelli tali da giustificare maggiori controlli. Questo perché un potenziale attacco al sistema finanziario equivarrebbe al disastro assoluto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA