Lega Nord, perché Salvini ha (davvero) cambiato nome e pelle al partito

Mario D’Angelo

22/12/2019

22/12/2019 - 11:34

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Cosa c’è dietro l’abolizione della parola ’Nord’ dal nome del partito?

Lega Nord, perché Salvini ha (davvero) cambiato nome e pelle al partito

Si è concluso fra le polemiche il congresso della Lega a Milano. Forte del suo 30%, il segretario Matteo Salvini ha dato l’ultimo smacco alla vecchia guardia del partito, con pochissime resistenze da parte dei delegati. Vengono creati dunque due partiti: uno in cui viene abolita la parola “Nord” e che ruota attorno all’ex ministro dell’Interno, l’altro cui viene affidata la grana dei 49 milioni.

È dunque ultimata, dunque, la transizione della Lega a forza politica nazionale, strategia che, nei 6 anni di guida salviniana, si è dimostrata vincente. Ma è soltanto una questione elettorale quella che ha spinto l’attuale segretario ad abbandonare le sacre sponde del Po?

Come è cambiata la Lega in 6 anni

È risaputo che, quando Salvini ha vinto le primarie contro il fondatore Umberto Bossi nel 2013, la Lega Nord era un partito finito. Gli scandali finanziari, le polemiche sulla laurea di Renzo Bossi e altri scandali avevano portato i consensi a un misero 3%.

Con la segreteria di Salvini, la Lega è riuscita a raggiungere un record del 17% alle politiche dell’anno scorso, poi il 34% alle europee per mantenersi stabile oltre i trenta punti percentuali per tutto il 2019.

Con il focus sui temi di immigrazione, sicurezza ed euroscetticismo, veicolati attraverso un uso efficace della combinazione di 4 social network (Facebook, Twitter, Instagram e Tik Tok), accompagnati da una forte presenza televisiva, Salvini è riuscito a conquistare una larga fetta di elettorato al Sud e a far dimenticare qualche ulteriore scandalo politico.

A farne le spese è stata la spinta separatista che da sempre caratterizza il partito, ed è ormai questione di tempo perché la parola “Padania” scompaia dal primo articolo dello statuto.

Perché la Lega non è più ’Nord’

In molti, però, fanno notare che il cambio di pelle non ha fini soltanto politici, ma anche economico-giudiziari. Dopo il congresso del 21 Dicembre, ad esempio, la vecchia Lega Nord - come avviene per banche e aziende - diventerà la bad company. Sarà mantenuta in vita principalmente perché così i 49 milioni rateizzati in 75 anni solo su di essa graveranno.

Anche le Sardine di Milano, nel corso di un flash mob in concomitanza con il congresso, hanno denunciato che “questo cambio di nome e statuto renderà molto più difficoltosa la restituzione di quanto indebitamente incassato”.

E non soltanto perché l’unica responsabile sarà la Lega Nord, ma perché il cambio di statuto prevede la costituzione di 20 segreterie, una per Regione, ognuna con proprio conto corrente e statuto. L’autonomia finanziaria servirà a non pesare, qualora si presentassero problemi economici, sulla segreteria nazionale di Salvini.

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