Il governo tedesco si spacca tra favorevoli e contrari alle misure imposte dalla BCE. Angela Merkel appoggia tacitamente
Mario Draghi lo sapeva. Giovedì scorso, quando ha annunciato il piano della BCE per risollevare l’Eurozona dall’inflazione, conosceva benissimo le conseguenze delle sue azioni e probabilmente, aveva anche messo in conto polemiche e contrasti.
Era consapevole che qualcuno si sarebbe arrabbiato, e neanche poco. Questo "qualcuno" è il Governo tedesco, che più volte in passato aveva cercato di contrastare misure del genere. L’inflazione in Germania è ancora un incubo. La paura è tanta.
Ma se tutti si aspettavano parole di fuoco, pochi avrebbero previsto che il piano di Draghi avrebbe portato i rappresentanti dell’esecutivo tedesco a litigare tra loro.
I contrari
Tra le figure che maggiormente avversano il piano voluto dalla BCE per risollevare l’Europa, spiccano due rappresentanti del CDU-CSU, partito della cancelliera Merkel.
Il primo è il governatore della regione dell’Hessen, Volker Bouffier che ha parlato del Presidente della Banca Centrale Europea come di "un apprendista stregone" che prova a fare incantesimi sul continente. Il problema, secondo il governatore tedesco, è che politica monetaria e magia sono due cose ben diverse.
Bouffier ha poi rincarato la dose, mettendo in atto un paragone (un po’ azzardato a dir la verità), tra Mario Draghi e l’ex Presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, da lui considerato il principale responsabile della crisi economica mondiale, causata, secondo Bouffier, dalla politica monetaria espansiva messa in atto dalla FED.
Ma il governatore dell’Hessen non è l’unico a pensarla così. A esprimere la propria contrarietà nei confronti delle decisioni della BCE è arrivato anche Peter Guweiler, vice-presidente del CDU, che non ha riservato a Draghi parole più tenere rispetto a quelle di Bouffier. Secondo lui, quanto deciso dall’Euotower potrà avere un unico finale: la svalutazione monetaria.
I favorevoli
Ad appoggiare Draghi c’è però il presidente del Consiglio economico, Kurt Lauk che ha dichiarato apertamente il proprio sostegno nei confronti del piano varato dalla Banca Centrale.
Secondo Lauk infatti, le misure annunciate la settimana scorsa, potrebbero portare il cambio euro/dollaro intorno alla soglia di 1,30. Questo stimolerebbe le esportazioni nel sud Europa, senza creare scompensi all’economia tedesca che, per contro, potrebbe sperimentare un miglioramento del bilancio statale. Le perdite dei rsparmiatori causate da una minore remunerazione degli investimenti verrebbero così compensate.
Lauk infine ha affermato che la BCE ha dato una mano agli Stati in crisi. Una scelta che condivide perchè "senza solidarietà l’euro non esisterebbe".
E la Merkel che ne pensa?
Ieri si è tenuto l’atteso incontro tra la cancelliera Angela Merkel e il governatore della Banca Centrale Mario Draghi.
Al centro dei loro discorsi c’erano ovviamente le misure adottate dalla BCE.
La leader tedesca si è limitata a "prendere atto" di ciò che è stato deciso, riconoscendo "il valore dell’indipendenza" che sta alla base dell’Unione Europea.
Parole che si prestano ad una doppia interpretazione, ma che in fondo rappresentano, seppur in modo implicito una difesa e un appoggio all’operato dell’Eurotower. Dati i contrasti interni al suo partito e al Paese intero, Angela Merkel non poteva fare di più.
© RIPRODUZIONE RISERVATA