Nel giro di sei mesi, l’Italia potrebbe dover chiedere aiuto per un salvataggio economico alle autorità europee: la crisi economica ed il credit crunch stanno schiacciando le aziende.
A dirlo è "l’indice del rischio di insolvenza" di Mediobanca, la seconda banca più grande
del nostro paese che getta un messaggio di allarme sulle condizioni economiche e finanziarie dello Stivale.
In una nota ai clienti riportata dal Telegraph, Antonio Guglielmi, top analist Mediobanca scrive:
Il tempo scorre veloce. La situazione macro dell’Italia non è migliorata nell’ultimo trimestre, anzi è andata peggiorando. Circa 160 delle aziende più grandi in Italia sono attualmente sottoposte ad amministrazione speciale a causa della crisi.
Italia: 6 mesi, poi il bailout UE sarà inevitabile
Secondo il rapporto della banca, dunque, entro i prossimi sei mesi l’Italia dovrà "inevitabilmente fare una richiesta di bailout all’Europa".
Secondo Mediobanca, sono diversi i fattori che potrebbero dare il via alla fase di tracollo dell’economia italiana, come ad esempio un salvataggio della Slovenia o un capovolgimento degli eventi in Argentina, vicina all’economia Italiana. Scrive Guglielmi, "È in particolare l’Argentina a preoccuparci, visto che una nuova sconfitta sembra altamente probabile".
La produzione industriale in Italia è scesa del 25% dall’apice raggiunto nell’ultimo decennio, i redditi sono calati del 9% ed i prezzi immobiliari hanno raggiunto i livelli del 1985.
Nel 1992 la crisi in Italia fu sconfitta grazie ad un’ampia svalutazione monetaria che permise all’Italia di riguadagnare competitività commerciale. Ma oggi, con l’Euro, le cose stanno diversamente.
Conclude poi la nota Mediobanca:
La camicia di forza dell’Euro, chiaramente non fornisce una simile flessibilità monetaria anche oggi. Con la svalutazione della Lira, l’Italia riuscì a gonfiare il debito, ma oggi non è possibile. Potrebbero volerci più di 10 anni per tornare ai livelli di produzione del periodo pre-crisi.
Debito e mercati: sarà ancora febbre da spread?
Il debito italiano, segue poi il Telegraph, supera i duemila miliardi ed è il terzo debito più grande del mondo dopo Stati Uniti e Giappone. Qualsiasi tipo di stress test sul mercato obbligazionario dell’Italia rischia di riaccendere la fiamma della crisi dell’Eurozona, anzi, questa potrebbe già essere tornata dall’ultimo intervento della Federal Reserve, quando gli Stati Uniti hanno segnalato la propria intenzione di ritirare parte della liquidità immessa nel sistema globale.
Sul mercato delle obbligazioni, e dunque del debito, le prime discrepanze cominciano ad emergere. I rendimenti sui titoli a 10 anni sono aumentati di circa 100 punti base nell’ultimo mese. Nicolas Spiro, strategist del mercato obbligazionario ritiene che questo "terrore da tapering" stia spingendo gli investitori verso "porti più sicuri" come i titoli di Stato della Svizzera e della Germania. I rendimenti sono arrivati al 5.1% per i titoli della Spagna e al 6.7% per quelli del Portogallo.
In altre parole, il mercato delle obbligazioni sta subendo un nuovo durissimo colpo e non ci vorrà molto, prima che sia di nuovo crisi.
| Dal Telegraph: Italy could need EU rescue within six mohs, warns Mediobanca |
© RIPRODUZIONE RISERVATA