Italia, l’immunità di gregge si allontana: AstraZeneca complica il piano vaccini?

Alessandro Cipolla

29/01/2021

25/05/2021 - 13:07

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Se in Italia ci sarà un via libera al vaccino anti-Covid di AstraZeneca solo per gli under 65, considerando pure i tagli la campagna vaccinale nostrana potrebbe subire un brusco rallentamento allungando i tempi per raggiungere l’immunità di gregge.

Italia, l’immunità di gregge si allontana: AstraZeneca complica il piano vaccini?

Mentre al Quirinale sta andando in scena una kafkiana crisi di governo, l’ultimo bollettino diramato dalla Protezione Civile in merito all’emergenza coronavirus in Italia parla di 14.372 nuovi casi e 467 decessi che si sono registrati nella giornata di ieri.

Sul fronte vaccini invece la nostra campagna è arrivata a superare le 1,6 milioni di somministrazioni, con 338.000 persone che hanno già ricevuto la seconda dose. Dopo una buona partenza, i ritardi nelle consegne di Pfizer stanno però rallentando la macchina allestita dal commissario Arcuri.

Così mentre a Palazzo Chigi c’è un premier dimissionario e in carica solo per gli affari correnti, con i partiti alle prese con le varie manovre di Palazzo magari pensando ai 220 miliardi del Recovery Plan un po’ come quando i parenti si guardano sospettosi tra di loro appena morto uno zio ricco, come su un binario parallelo in Italia l’emergenza Covid continua a essere allarmante.

Ma a preoccupare è anche la questione vaccini: dopo i ritardi di Pfizer e quelli già annunciati da AstraZeneca e per ultimo Moderna, adesso c’è un’altra notizia che potrebbe allontanare ulteriormente il raggiungimento dell’immunità di gregge nel nostro Paese.

Così come fatto in Germania, nonostante l’Ema nel suo disco verde non dovrebbe mettere alcun paletto, anche in Italia il vaccino AstraZeneca potrebbe essere utilizzato soltanto nei cittadini sotto i 65 anni.

Vaccini: in Italia si allontana l’immunità di gregge?

Per raggiungere come auspicato l’immunità di gregge in Italia a settembre, il programma prevede che entro quella data si deve aver vaccinato almeno il 70% della popolazione stando alle indicazioni degli esperti.

Un traguardo questo che al momento per il nostro Paese sembrerebbe essere un miraggio, adesso siamo al 2,7%, visto che i tempi per il raggiungimento dell’immunità di gregge da noi potrebbero allungarsi di diversi mesi.

Il primo problema è quello dei tagli e dei ritardi di Pfizer, che già hanno costretto le Regioni a rinviare di un mese l’inizio della vaccinazione per gli over 80. Il colosso farmaceutico americano ha comunque fatto sapere di contare di riprendere le consegne a pieno ritmo entro metà febbraio, rispettando così alla fine gli accordi che sono su base trimestrale.

Anche AstraZeneca adesso ha annunciato che dovrebbe tagliare fino al 75% delle forniture all’Unione Europea, mandando su tutte le furie Bruxelles già pronta alle carte bollate. Notizia dell’ultima ora poi è che pure Moderna farà una sforbiciata del 20% delle dosi.

Dei tre vaccini a disposizione, quello di AstraZeneca dovrebbe avere oggi il via libera dell’Ema, nessuna azienda produttrice allo stato delle cose sembrerebbe essere in grado di rispettare i patti: il sentore è che siano andate in overbooking, stringendo accordi complessivi maggiori della propria capacità di produzione.

A questi ritardi si potrebbe aggiungere adesso un’altra problematica. Il vaccino di AstraZeneca, che in Italia rappresenta 50 milioni di dosi su un totale di circa 200 milioni, potrebbe essere somministrato da noi soltanto agli under 65.

Se consideriamo che nel nostro Paese gli over 65 sono circa 14 milioni, che non tutti si vaccineranno e che c’è il rischio di avere dei ritardi cronici nelle forniture, in Italia per raggiungere il 70% dei vaccinati ci potrebbe volere molto più tempo del previsto, con l’immunità di gregge che così noi potrebbe essere raggiunta in ritardo rispetto ad altri Paesi.

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