Per Mario Monti gli italiani voterebbero No al referendum sull’uscita dall’Euro e dall’UE. C’è il rischio di fine per l’Unione Europea, i governi devono impegnarsi nella lotta contro il populismo.
Uscire dall’Euro: per Mario Monti al referendum sull’uscita dell’Italia dall’Euro e dall’Unione Europea vincerebbe il No, anche se una simile consultazione rimanere costituzionalmente non possibile.
Intervistato mercoledì in occasione del programma Bloomberg Surveillance, l’ex primo ministro italiano sottolinea ancora una volta la ripresa dell’Italia dalla crisi del 2011 e la necessità che l’attenzione internazionali si concentri sulle elezioni in Francia e in Germania, e non sulla situazione italiana - stabile, a detta del senatore.
Alla domanda sulla possibilità, guardando ai Trattati di Roma e al 60esimo anniversario dalla loro firma, che il 2017 possa essere l’anno della fine dell’UE e dell’Eurozona, Mario Monti risponde:
“C’è il rischio, ammettiamolo, c’è il rischio”,
aggiungendo che la celebrazione del 25 marzo sarà un’occasione per i leader europei per collaborare e avere una visione comune per il futuro dell’UE.
Euro e UE verso la fine? L’opinione di Mario Monti
Il fattore chiave che deciderà se l’Unione Europea andrà sgretolandosi un giorno, a detta dell’ex primo ministro, sarà il modo in cui le politiche nazionali riusciranno a rispondere alla tendenza a focalizzarsi sul breve periodo, al nazionalismo e al populismo.
“Bisogna tornare ad un senso di responsabilità storica.
Non può finire tutto quanto come una vittima marginale per un comportamento irresponsabile della politica in molti dei Paesi membri”,
specifica Monti.
Monti: basta preoccupazioni inutili per l’Italia
Guadando ai rischi politici nel breve termine il mercato guada alle Elezioni Francia 2017, ma nel lungo termine il mondo ha paura per le disponibilità finanziarie dell’Italia - qualcuno crede che l’Italia avrà bisogno di un bail out entro la fine dell’anno.
Per Monti, al solito, bisogna guardare al passato e al modo in cui l’Italia è riuscita a recuperare dalla crisi del 2011, venendo fuori come l’unico Paese europeo dell’area meridionale ad uscirne “senza la spesa di un singolo euro” da parte di istituzioni internazionali.
Lo scorso anno vi era una forte preoccupazione a livello mondiale per il referendum costituzionale di dicembre; l’opinione generale era che, se il primo ministro Renzi avesse perso, si sarebbe scatenato un caos sui mercati finanziari in Italia e in Europa. Ma nulla di tutto questo è avvenuto, specifica Monti.
In questo momento è essenziale che l’Italia non torni indietro alla situazione precedente al 2011, quando l’UE fu costretta a mettere l’Italia sotto la procedura per deficit eccessivo (PDE). Al momento il Governo italiano e ben attento affinché non succeda nuovamente.
Sarebbe devastante, sotto questo punto di vista, affrontare delle elezioni anticipate quest’anno in Italia. Quando sarà reso chiaro che l’Italia ha affatto bisogno di una PDE, l’attenzione internazionale nei confronti dell’Italia diminuirà, tornando verso le elezioni in Francia e in Germania.
Monti su referendum Euro: gli italiani voteranno No all’uscita
La Costituzione italiana non permette un referendum sull’adesione dell’Italia all’Unione Europea, ma Monti come pensa che gli italiani voterebbero ad oggi?
Sarebbe possibile fare un referendum? Quali sono le possibilità di vedere al potere il partito "anti-Euro" dei 5 Stelle?
Per il senatore e ex capo di Stato, anche se il sentiment al momento è contro l’UE, alla fine gli italiani torneranno alla realtà e voteranno per rimanere con la moneta unica all’interno dell’Unione Europea.
“La confusione generale percepita in Italia indica sicuramente che il Paese vuole lasciare l’Euro ma, anche con l’impossibilità di indire un referendum, anche se si verificasse, con la mente delle persone focalizzate sul dover rispondere Sì o No, gli italiani tornerebbero alla realtà e sono abbastanza sicuro che gli italiani voterebbero per rimanere nell’Unione Europea.”
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