Italia dall’estero: ecco la visione di Moody’s sul nostro Paese

Erika Di Dio

29/04/2013

Italia dall’estero: ecco la visione di Moody’s sul nostro Paese

Si chiude un altro capitolo della storia politica Italia con la formazione di un nuovo governo, per quanto tempo non si sa. Il politico italiano di centro-sinistra Enrico Letta sabato ha nominato un governo di coalizione, concludendo così due mesi di dannosa situazione di stallo politico per il Paese.

Letta ha detto che le sue priorità saranno l’economia, la disoccupazione e il ripristino della fiducia nelle screditate istituzioni politiche italiane, oltre a cercare di spostare l’attenzione in Europa dalle misure di austerità alla crescita e agli investimenti.

Letta, 46 anni, capo del Partito Democratico (PD), ha detto di aver sentito una "sobria soddisfazione" dopo che i tre giorni di colloqui con i partiti rivali hanno prodotto un governo che comprende un numero record di donne ministro.

"Spero che questo governo potrà mettersi al lavoro rapidamente nello spirito di una cooperazione fervida e senza alcun pregiudizio o conflitto," ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il Movimento 5 Stelle ha rifiutato di partecipare a un governo che il leader del partito Beppe Grillo ha detto che "confinava nell’incestuoso" dato il rapporto tra Letta e suo zio Gianni Letta, a lungo tempo braccio destro di Berlusconi.

Prospettive di Moody’s

Nel frattempo Moody’s ha lanciato un altro avvertimento all’economia italiana, lasciandola sotto osservazione negativa.

I fattori chiave per mantenere l’outlook negativo sono:

  • le sommesse prospettive economiche dell’Italia a causa della debolezza della domanda interna ed esterna e un ritmo lento nel miglioramento dei costi unitari del lavoro rispetto ad altri paesi periferici;
  • l’outlook negativo sul sistema bancario in Italia, caratterizzato da scarsa redditività, deterioramento della qualità del credito e accesso limitato al finanziamento sul mercato, che solleva indirettamente il costo di finanziamento per le piccole e medie imprese (PMI);
  • Il rischio elevato che il debito sovrano italiano potrebbe far perdere la fiducia degli investitori e, in ultima analisi, l’accesso ai mercati del debito privato in conseguenza della situazione di stallo politico e della conseguente incertezza sulla futura direzione politica, così come il rischio di contagio da eventi di altri paesi periferici.

I fattori chiave dietro l’affermazione del rating Baa2 in Italia sono:

  • i bassi costi di finanziamento, che, se sostenuti, danno tempo al governo per attuare le riforme e alla crescita perché possa riprendersi;
  • l’avanzo primario del governo, che aumenta la probabilità che il peso del debito in Italia sarà sostenibile, nonostante l’aspettativa di bassa crescita a medio termine del PIL nominale;
  • la resilienza economica, che è sostenuta dalla grande economia diversificata del Paese, il relativamente basso indebitamento del settore privato e la probabile disponibilità di un sostegno finanziario, se necessario, da parte dei membri della zona euro, considerando il progresso fiscale di consolidamento dell’Italia negli ultimi anni e l’importanza sistemica dell’Italia per l’area euro.
Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Naked Capitalism

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