Italia: Draghi vede ancora quattro rischi per la ripresa

Violetta Silvestri

23 Giugno 2021 - 11:40

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Parlando alla Camera prima del Consiglio Europeo, Mario Draghi ha dipinto il quadro Italia: ci sono ancora almeno quattro rischi per la ripresa economica, quali?

Italia: Draghi vede ancora quattro rischi per la ripresa

Draghi non ha dubbi: la ripresa economica dell’Italia è insidiata ancora da almeno quattro rischi.

In un tempo diventato più ottimistico, grazie alla campagna di vaccinazione e al primo via libera per il Recovery Plan italiano, abbassare la guardia sarebbe un grave errore.

Parlando alla Camera per le comunicazioni prima del Consiglio UE, Mario Draghi è stato chiaro nel ricordare le minacce all’orizzonte, pronte a oscurare la crescita economica.

Quali sono i quattro rischi per la ripresa dell’Italia?

Draghi vede quattro rischi: cosa minaccia la ripresa dell’Italia?

Il miglioramento c’è e la fiducia sta tornando: Draghi ha innanzitutto espresso il suo sguardo positivo sulla crescita dell’Italia.

All’indomani del via libera della Commissione UE al Recovery Plan, il Paese è ansioso di iniziare le riforme necessarie alla svolta.

E le prospettive sono rosee, come ha affermato il presidente del Consiglio:

“La situazione economica europea e italiana è in forte miglioramento. Secondo le proiezioni della Commissione europea, nel 2021 e nel 2022 l’Italia crescerà rispettivamente del 4,2% e del 4,4%, come il resto dell’UE. Molti degli indicatori che abbiamo a disposizione ci indicano che la ripresa probabilmente sarà ancora più sostenuta”

Fiducia dei consumatori e degli imprenditori, commercio estero, produzione industriale: i principali indicatori economici parlano di rialzi.

In più, la campagna di vaccinazione va avanti con il 60% della popolazione italiana ad aver ricevuto una dose. La variante Delta mette paura e bisogna mantenere prudenza, ma la strada pare quella giusta.

Attenzione, però, ai rischi persistenti e che possono rallentare ancora la crescita, soprattutto in Italia. Draghi ne ha individuati almeno quattro.

1. Situazione epidemiologica

La pandemia appare sotto controllo ma non è affatto sparita. Questo è il primo allarme per Draghi: “nuove e pericolose varianti...possono rallentare il programma di riaperture e frenare consumi e investimenti

L’obbligo, per il presidente del Consiglio, è soltanto uno: andare avanti spediti con la vaccinazione, cercando di non lasciare indietro nessuno e velocizzando la copertura soprattutto dei più fragili.

2. Inflazione

Il tema caldo degli economisti è l’inflazione. Mentre le banche centrali smorzano i timori di effetti sul lungo periodo dell’aumento dei prezzi, Draghi continua a parlare dell’argomento con la massima cautela.

Il presidente del Consiglio ha sottolineato che l’inflazione è un potenziale pericolo per la ripresa. In Europa è passata dall’1,6% di aprile al 2% di maggio.

Tutto resta sotto controllo: “c’è largo consenso che, a oggi, questo aumento sia temporaneo perché legato a un recupero della domanda, a strozzature dell’offerta e a effetti contabili.”

L’inflazione core, che esclude elementi di alta volatilità come l’energia, è ancora bassa in Europa. Tuttavia Draghi ha avvertito:

“Dobbiamo mantenere alta l’attenzione affinché le aspettative di inflazione restino ancorate al target di medio termine. E dobbiamo monitorare il rischio di una divergenza tra l’economia della zona euro e quella statunitense, e le implicazioni che questa avrebbe per la politica monetaria della Bce e della Federal Reserve”

Il rischio di squilibri economici legati all’aumenti dei prezzi è ancora valido.

3. Debito

Draghi non ha tralasciato l’analisi sul debito, che considera una potenziale minaccia per il rilancio italiano.

Le sue parole sono state esplicite:

“Nel corso del 2020, il rapporto debito-Pil nell’UE è salito di 16,7 punti percentuali; in Spagna di 25,7, in Francia di 18,5 e in Italia, di 15,8 punti. Nel 2020, i governi europei hanno utilizzato in maniera corposa le garanzie statali, per un totale di 450 miliardi di euro nei soli quattro Paesi più grandi dell’Unione”

Le politiche fiscali espansive sono ancora prioritarie per Draghi, che spesso ha riportato in luce anche il tema della riforma del Patto di stabilità, urgente a suo avviso nell’UE.

Nel medio-lungo termine, però, sarà importante che i Paesi tornino a una “politica di bilancio prudente”. Il rischio, altrimenti, è inviare un messaggio sbagliato agli investitori e innescare rialzi di tassi di interesse secondo Draghi.

4. Società e ambiente

Riflettori accesi da Draghi anche su coesione sociale e sostenibilità ambientale. Non occuparsi di questi temi sarebbe un grave errore e un grosso rischio per la ripresa.

La crisi pandemica ha allargato le disuguaglianze e colpito soprattutto meno abbienti, giovani, donne. Intervenire con politiche adeguate è fondamentale. In più, i cambiamenti climatici stanno attaccando le aree fragili del Paese e non si può restare a guardare.

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