Pil Italia: l’Istat ha appena pubblicato i dati relativi al Prodotto Interno Lordo italiano del quarto trimestre 2016. Cosa è emerso?
Pil Italia: l’Istat ha appena pubblicato i dati relativi al Prodotto Interno Lordo italiano del quarto trimestre 2016, come si può osservare sul nostro Calendario Economico.
Secondo quanto appena pubblicato, il Pil dell’Italia è aumentato dell’1,0% rispetto al quarto trimestre del 2015. Nonostante la crescita, il dato sul Prodotto Interno Lordo del Belpaese ha deluso le attese degli analisti che si aspettavano un incremento di 1,1 punti percentuali. Rispecchiate, invece, le previsioni sull’andamento del Pil rispetto al terzo trimestre 2016. In questo caso il dato ha segnato una variazione positiva di 0,2 punti percentuali, esattamente come stimato ed esattamente come accaduto nella precedente rilevazione.
Come fa notare il report Istat, i dati preliminari diffusi lo scorso 14 febbraio avevano mostrato un Pil in aumento nel 4° trimestre dello 0,2% su base congiunturale e dell’1,1% su base tendenziale. Leggermente rivisto dunque solo il dato relativo al Pil esaminato su base annua. Ecco di seguito tutti gli altri dati del report Istat sui conti economici dell’Italia.
Pil Italia: i dati del 2016 - Istat
Nel suo report appena pubblicato, l’Istat è tornato anche a parlare dei dati sul Pil italiano del 2016. La stima diffusa pochi giorni fa aveva mostrato una crescita dello 0,9% su base annua, mentre nel report odierno si riporta un Pil corretto per gli effetti di calendario a +1%. La variazione acquisita per il 2017 è pari a +0,3%.
Pil Italiano: i dettagli del 4° trimestre - ISTAT
Scendiamo ora nel dettaglio del report Istat. In Da questa prospettiva si può osservare come, rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna siano aumentati: i consumi finali nazionali hanno segnato un +2%, gli investimenti fissi lordi un +1,3%. Nello stesso periodo l’import è salito del 2,2% mentre l’export è aumentato dell’1,9%.
Quali le cause dell’incremento del Pil? La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito allo 0,4%: nel dettaglio i consumi delle famiglie e delle ISP hanno dato un apporto nullo, mentre la spesa delle PA e gli investimenti fissi lordi hanno contribuito rispettivamente allo 0,1% e allo 0,2%. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente allo 0,2%, mentre il contributo della domanda estera netta è stato dello 0%. Infine, riporta il report Istat, il valore aggiunto è cresciuto dello 0,8% nell’industria e dello 0,0% nei servizi, mentre è diminuito del 3,7% nell’agricoltura.
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