Ires 2020, scadenza il 10 dicembre o proroga al 2021? Focus su requisiti e calcolo

Anna Maria D’Andrea

3 Dicembre 2020 - 13:45

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Anche il secondo acconto Ires 2020 entra nel vortice della nuova proroga del decreto Ristori quater. Chi paga il 10 dicembre e quali sono invece i requisiti per il rinvio ad aprile 2021? Facciamo il punto e vediamo come fare il calcolo.

Ires 2020, scadenza il 10 dicembre o proroga al 2021? Focus su requisiti e calcolo

C’è anche il secondo acconto Ires 2020 tra i versamenti prorogati dal decreto Ristori quater. La scadenza è doppia, e per verificare chi ha diritto alla proroga lunga scatta lo “slalom” tra i requisiti.

La scadenza generale per pagare il secondo acconto delle imposte sui redditi, Ires, Irpef, Irap e collegate, slitta dal 30 novembre al 10 dicembre 2020 per tutti i titolari di partita IVA, indipendentemente dal dato relativo al fatturato e dei ricavi.

C’è poi la proroga lunga al 30 aprile 2021, già prevista per i soggetti ISA con calo di fatturato, ed ora estesa ad una platea più ampia di partite IVA.

Cerchiamo quindi di fare il quadro delle nuove regole per pagare il secondo o unico acconto Ires 2020, la scadenza, i requisiti per la proroga e le modalità di calcolo e versamento con modello F24.

Ires 2020, scadenza secondo acconto il 10 dicembre o proroga al 2021? Focus su requisiti e calcolo

La scadenza del secondo acconto Ires 2020 è stata prorogata per tutte le partite IVA dal 30 novembre al 10 dicembre. Alla mini-proroga si affianca il differimento al 30 aprile 2021, già previsto per i soggetti ISA con calo di fatturato, ed ulteriormente esteso in considerazione della crisi causata dal Covid-19.

Riepiloghiamo quindi le regole da tenere a mente, dopo le novità previste dal decreto Ristori quater.

Il punto di partenza è rappresentato dalla proroga già prevista dal decreto Agosto che, per le partite IVA soggette agli ISA e con calo di fatturato pari almeno al 33% nel primo semestre 2020 rispetto al 2019, ha previsto il rinvio dei versamenti al 30 aprile 2021.

Il decreto Ristori bis ha esteso la proroga del secondo acconto anche alle attività incluse negli allegati 1 e 2, all’interno delle zone rosse, senza vincoli di calo di fatturato. Stessa previsione anche per i ristoranti in zone arancione.

Un’ulteriore novità è stata introdotta dal decreto Ristori quater, che ha esteso la proroga dal 10 dicembre al 31 aprile 2021 anche per le partite IVA non ISA, fino a 50 milioni di ricavi e compensi, e con calo di fatturato pari al 33%. In parallelo, è stata estesa anche ai soggetti esclusi dagli ISA la proroga senza vincoli per le attività nelle zone rosse e per i ristoranti.

Riepilogando: chi paga il secondo acconto Ires entro il 10 dicembre 2020?

Semplificando (anche se è abbastanza difficile, considerando l’ingarbugliato quadro normativo) dovranno segnare la data in rosso sul calendario le partite IVA che non hanno subito un calo di fatturato, sempreché non rientrino nelle norme di maggior favore previste per le zone rosse (ed i ristoranti, anche in zona arancione).

Scadenza secondo acconto Ires 2020: come fare il calcolo

L’acconto Ires è fissato nella misura del 100%. Il versamento viene effettuato nelle seguenti modalità:

  • unica rata, qualora l’importo della prima rata non superi 103 euro;
  • due rate qualora l’importo della prima rata superi 103 euro:
    • la prima entro il termine del saldo 2019 e primo acconto 2020 (pari al 40% per le partite IVA non ISA e al 50% per i soggetti ISA);
    • la seconda entro il 30 novembre (prorogato per tutti al 10 dicembre 2020 ed in specifiche fattispecie al 30 aprile 2021), pari al 60% per le partite IVA non ISA e al 50% per i soggetti ISA.

Il calcolo degli acconti Irpef, Ires ed Irap si effettua in via generale con il metodo storico, il quale prevede che l’acconto è determinato in misura pari al 100% dell’imposta dichiarata nell’anno precedente.

Il contribuente che, prevede una riduzione del reddito relativa all’anno in corso (2020), può determinare gli acconti da versare sulla base del metodo previsionale e quindi il calcolo viene fatto su un ipotesi di reddito realizzabile.

Questa scelta può essere vantaggiosa, in quanto comporta un minore esborso finanziario degli importi da versare. Solitamente però il metodo previsionale è poco utilizzato, poiché in caso di scostamento tra importo versato ed importo emerso dalla dichiarazione dell’anno di riferimenti, si applica la sanzione del 30%.

Un rischio che è stato “calmierato” per il 2020: sanzioni ed interessi sono disapplicate se il versamento degli acconti, Ires compresa, è effettuato in misura pari almeno all’80% di quanto effettivamente dovuto.

Scadenza secondo acconto Ires 2020: codice tributo F24

In uno scenario fatto di continue novità, l’unico punto fermo sono le modalità di pagamento.

Nel modello F24 utilizzato per pagare il secondo acconto Ires 2020 bisognerà indicare il codice tributo:

“2002 IRES - ACCONTO SECONDA RATA O IN UNICA SOLUZIONE - ART.72 DEL DPR 917/86 COSI COME MODIFICATO DAL DLGS 344/03 - RISOLUZIONE N.76/E DEL 27/05/04”

L’importo dovuto non potrà essere rateizzato.

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