In Europa arriva il freddo: prezzi del gas balzano e l’utile di Gazprom è da record

Violetta Silvestri

29 Novembre 2021 - 13:29

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Si avvicina l’inverno in Europa e i futures sul gas tornano a salire: i prezzi aumentano in vista di un rialzo della domanda, mentre la russa Gazprom fa il record nei conti.

In Europa arriva il freddo: prezzi del gas balzano e l’utile di Gazprom è da record

I prezzi del gas in Europa aumentano: le previsioni meteorologiche hanno mostrato temperature più fredde per le prossime due settimane nel vecchio continente.

L’inverno rigido alle porte significa un boom della domanda del carburante necessario innanzitutto per il riscaldamento.

Di conseguenza, il benchmark del gas naturale olandese per il prossimo mese è salito fino al 9,7% e il costo dell’elettricità tedesca è aumentata dell’11%, con i futures sul carbonio balzati a nuovo record.

In questo contesto, nel quale i siti di stoccaggio della risorsa in Europa si stanno esaurendo rapidamente, l’arrivo di gelide temperature prospetta prezzi in corsa per il gas.

Intanto, proprio l’inflazione energetica alle stelle ha spinto i conti della russa Gazprom a nuovi record.

Prezzi del gas in corsa: sta arrivando l’inverno in Europa

Nel pieno del caos variante Omicron, il settore energia sembra rimasto in sordina, ma non è così. Oggi, lunedì 29 novembre, il benchmark del gas olandese per il prossimo mese ha toccato il picco di 96,25 euro (105,34 dollari) a megawattora su ICE Endex ad Amsterdam.

I futures sul gas di riferimento per il mercato europeo scambiano a 94,175 euro mentre si scrive, con un balzo di quasi l’8%.

Secondo Maxar Technologies LLC, nelle prossime due settimane si registreranno temperature al di sotto della media nella maggior parte dell’Europa, con i livelli più bassi previsti nella regione nordica.

Con l’avvicinarsi dell’inverno, i mercati dell’energia sono destinati a diventare molto sensibili alla prospettiva che il consumo aumenterà.

I prezzi del gas in Europa sono stati sotto pressione da quando la domanda è ripresa durante l’estate e le nuove forniture si sono esaurite, con più gas naturale liquefatto dirottato verso l’Asia mentre la Russia si concentrava sul riempimento dei propri siti di stoccaggio.

Stefan Ulrich, analista del gas presso BloombergNEF, ha sottolineato che temperature in calo più del previsto avrebbero un effetto importante su scorte, già al limite, e quindi su prezzi in rialzo: “se l’inverno si rivelasse particolarmente freddo, non potremmo escludere ulteriori misure straordinarie per calmare i mercati del gas e per estensione dell’energia”.

Un’ondata di freddo pungente, che si è spostata dall’Artico nel fine settimana e si è avvertita lunedì 29 novembre, dovrebbe attenuarsi per tutta la settimana.

Le basse temperature, intanto, stanno spingendo i prezzi dell’energia elettrica a breve termine in Germania e Francia a livelli quasi record. Il carbonio per la consegna di dicembre è balzato a un record di 75,74 euro su Ice Endex.

Dinanzi alle prospettive di una domanda in crescita non è di buono auspicio la notizia che la produzione di gas nel campo di Sleipner in Norvegia è stata interrotta domenica a causa della manutenzione correttiva fino a martedì, secondo l’operatore di rete Gassco AS. Anche a Visund, un altro campo in Norvegia, è in corso la manutenzione.

Inoltre, i siti di stoccaggio europei di gas sono pieni al 64%, molto al di sotto della media decennale dell’86% per questo periodo dell’anno.

Gazprom: utili da record con il gas alle stelle

In questo scenario tornato preoccupante per l’energia in Europa, a sorridere è il colosso russo Gazprom.

L’utile netto dell’azienda è salito ai massimi storici nel terzo trimestre, quando i prezzi del gas naturale hanno raggiunto nuovi record durante la crisi energetica europea.

L’utile netto è arrivato a 581,8 miliardi di rubli (7,8 miliardi di dollari) rispetto a una perdita netta di un anno fa e ha superato le stime medie. Le entrate sono aumentate del 70% rispetto a un anno fa a 2.370 miliardi di rubli, cifra storica.

I guadagni record di Gazprom segnalano che il produttore è sulla buona strada per la distribuzione dei dividendi più alti della sua storia. I risultati di nove mesi implicano pagamenti di 29,68 rubli per azione, secondo gli analisti di Aton, con sede a Mosca.

Da segnalare, comunque, che nell’ultimo mese le azioni del colosso russo sono diminuite per l’incertezza sui tempi di approvazione del suo progetto di gasdotto Nord Stream 2, che dovrebbe portare gas in Germania.

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