L’indicazione della banca d’affari dopo il board della Bce è una sola: comprare, in particolare Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi Banca.
Citigroup non ha perso tempo e dopo la riunione di ieri del Board della Banca centrale europea ha subito diramato un report dal titolo inequivocabile: “In Draghi we trust”.
Il messaggio è chiaro: le banche italiane beneficeranno - e molto – delle manovre annunciate ieri dal governatore.
Per questo l’indicazione è una sola: buy, specialmente per quanto riguarda Intesa SanPaolo, Ubi Banca e Unicredit.
Uno sguardo d’insieme
Citi ha alzato il rating del sistema creditizio italiano a overweight dopo che negli ultimi tre mesi era stato tra i peggiori in Europa.
Nei mesi scorsi Citi aveva valutato negativamente il comparto bancario italiano a causa delle deludenti performance del Pil nazionale, a causa dei diversi aumenti di capitale nel settore – circa 10 miliardi di dollari – e anche a causa – almeno per adesso – della limitata azione del governo Renzi sul tema delle riforme.
La banca d’affari sottolinea inoltre come le banche italiane abbiano un’esposizione consistente nelle obbligazioni sovrane, il cui andamento dei prezzi ha mostrato una forte correlazione con le oscillazioni dello spread.
Dal mese di giugno i due grafici si sono però disaccoppiati: i rendimenti sovrani sono diminuiti del 5% circa, mentre le banche italiane sono scese del 10%.
Per questo, la recente sottoperformance ha creato, secondo gli analisti, un’interessante opportunità di acquisto per i titoli degli istituti nostrani.
Ma non solo, perché bisogna tener presente anche l’effetto Draghi: gli economisti di Citigroup si aspettano che la Bce annunci una qualche forma di quantitative easing alla fine del quarto trimestre di quest’anno o nel primo trimestre 2015 per un massimo di 1.000 miliardi di euro.
Questo, accoppiato con il Tltro, è probabile che sostenga le azioni delle banche della periferia con minori costi di deposito, un aumento dei prestiti, una rivalutazione del portafoglio di titoli di Stato e un più basso costo dell’equity.
Bene Intesa Sanpaolo e Unicredit
Per Intesa Sanpaolo è questa la valutazione di Citi:
"Abbiamo promosso Intesa Sanpaolo vista la recente sottoperformance del titolo, la solidità patrimoniale che posiziona bene la banca di fronte all’aqr secondo la nostra simulazione, il recupero di redditività, la forte correlazione con lo spread, il potenziale per un elevato ritorno del capitale e qualsiasi potenziale azione della Bce".
Bene anche la valutazione su Unicredit, nonostante la crisi Ucraina:
"Unicredit resta una delle nostre banche preferite, ma gli eventi geopolitici potrebbero oscurare il progresso della banca".
Ma non solo, perché secondo la simulazione di Citi sull’’aqr ci si aspetta che Intesa Sanpaolo risulti la più forte tra le banche italiane mentre Mps la più debole.
Per Citigroup dunque, nonostante le incognite, resta il motto “In Draghi we trust”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA