Scadenza Imu e Tasi il 18 giugno 2018: occhio a sconti e agevolazioni

Anna Maria D’Andrea

14 Giugno 2018 - 17:25

È ormai alle porte la scadenza Imu e Tasi: si deve pagare entro il 18 giugno 2018 ma è bene riepilogare tutti gli sconti e agevolazioni previsti, dagli affitti a canone concordato, al comodato fino all’esenzione anziani e disabili.

Scadenza Imu e Tasi il 18 giugno 2018: occhio a sconti e agevolazioni

La scadenza di Imu e Tasi è sempre più vicina: entro il 18 giugno 2018 i contribuenti dovranno versare l’acconto delle due imposte sulla casa.

Un occhio particolare bisognerà avere ai casi di esenzione, alle agevolazioni e agli sconti previsti: anche sulle tasse è possibile risparmiare, a volte, a patto di conoscere bene le norme.

La scadenza del 18 giugno 2018 sarà soltanto la prima dell’anno per Imu e Tasi (per la quale, chiariamo, non si intravede alcuna proroga). Il pagamento delle due imposte è suddiviso in due rate che corrispondono ad acconto e saldo, che dovrà essere pagato entro il 17 dicembre.

Come di consueto, non si paga l’Imu e non si paga la Tasi sull’abitazione principale (la prima casa), ma le agevolazioni sono riconosciute nel rispetto di determinati requisiti.

I proprietari di seconde case potranno inoltre beneficiare di alcune importanti agevolazioni: si applica uno sconto del 50% su Imu e Tasi per gli immobili dati in comodato d’uso. Per i contratti di affitto a canone concordato lo sconto è invece pari al 25%.

Facciamo di seguito un riepilogo finale di chi paga Imu e Tasi 2018, chi è esonerato dall’adempimento e quali sono tutti gli sconti e agevolazioni che è possibile richiedere.

Scadenza Imu e Tasi il 18 giugno 2018: chi paga e chi no

Su chi paga l’Imu e chi paga la Tasi è chiaro che anche nel 2018 l’esenzione più importante è quella sulla prima casa. Tuttavia, si ricorda, si paga comunque quando la casa appartiene alle categorie catastali di lusso (A1, A8 e A9).

La casa deve tuttavia essere l’abitazione principale del possessore e del nucleo familiare, ovvero la casa dove è stata fissata la residenza anagrafica e dove si vive per il periodo maggiore dell’anno.

Quindi, ad esempio, nel caso di possesso di prima casa ma di affitto e residenza in un luogo diverso, non sarà possibile beneficiare dell’esenzione su Imu e Tasi e l’importo dovrà essere versato in misura intera.

Ci sono ulteriori casi in cui non si pagano Imu e Tasi ovvero quando la casa coniugale è stata assegnata al marito o alla moglie a seguito di separazione o divorzio o quando, ad esempio, è di proprietà di un cittadino pensionato residente all’estero.

Leggi l’articolo completo sulle esenzioni Imu e Tasi 2018

Se è abbastanza facile capire quando si paga, sono diversi invece i casi di agevolazioni e riduzione delle due imposte che meritano di essere analizzati per capire chi e come può risparmiare.

Sconti e agevolazioni Imu e Tasi 2018

Anche chi rientra nel perimetro dei soggetti obbligati a pagare Imu e Tasi 2018 ha qualche opportunità di risparmiare.

Anche nel 2018 si potrà fruire dello sconto del 50% su Imu e Tasi. Gli immobili concessi in comodato d’uso gratuito tra genitori e figli - quindi fra parenti in linea retta entro il primo grado - possono fruire del 50% di sconto sul valore da versare a titolo di IMU e TASI 2018.

Per lo sconto in caso di affitto con comodato d’uso gratuito è necessario rispettare specifici requisiti, tra i quali: l’immobile deve essere abitazione principale del comodatario, non deve essere una casa di lusso e il comodante deve risultare proprietario di un solo immobile in Italia oltre alla casa principale.

Per tutti i dettagli consulta la guida dedicata allo sconto 50% Imu e Tasi sul comodato d’uso gratuito

In caso di assimilazione ad abitazione principale stabilita da delibera del Comune, non pagano l’Imu e la Tasi gli anziani e disabili ricoverati in modo permanente.

Nel caso di assimilazione, l’esenzione Imu e Tasi 2018 sarà rivolta esclusivamente al contribuente che abbia trasferito la propria residenza presso l’istituto di ricovero o sanitario ed, inoltre, la casa di proprietà dell’anziano o disabile non dovrà risultare locata.

Non è quindi un’agevolazione universale ma è condizionata alla scelta di ciascun Comune.

Potrebbe interessarti anche la guida con le regole e i requisiti per l’esenzione Imu e Tasi per anziani e disabili

Imu e Tasi 2018: sconti e agevolazioni in caso di affitto

I proprietari di immobili dati in affitto con questa tipologia di contratto sono tenuti a pagare la Tasi e l’Imu con uno sconto del 25% sull’importo dovuto.

In prossimità di una scadenza Imu e Tasi di dicembre 2017 vediamo di seguito chi ha diritto a richiedere lo sconto dell’importo dovuto sugli immobili concessi in locazione a canone concordato.

Sconto IMU e TASI, canone concordato: su quali immobili?

I proprietari di immobili dati in affitto con contratto a canone concordato potranno beneficiare dello sconto Imu e Tasi 2018 pari al 25%.

L’agevolazione si applica esclusivamente sui contratti a scopo abitativo, transitori o per studenti universitari. Inoltre, in questo caso, la possibilità di versare le imposte in misura ridotta, ma sempre entro la scadenza del 18 giugno 2018, non prevede particolari vincoli.

Per l’Imu e la Tasi su case in affitto è necessario ricordare che in alcuni casi paga anche l’inquilino.

Nel dettaglio, la Tasi dovrà essere ripartita tra inquilino e proprietario secondo le percentuali stabilite dal Comune.

La Tasi inquilini è pari ad una quota che va dal 10% al 30% dell’importo complessivo calcolato sulla base delle aliquote deliberate per l’anno di riferimento, nel nostro caso il 2018.

Tuttavia anche l’inquilino potrà beneficiare dell’esenzione dal pagamento della Tasi nel caso in cui la casa in affitto sia abitazione principale (eccetto i casi in cui si tratti di immobili di lusso).

Quando invece l’inquilino non ha trasferito la propria residenza e quindi la casa in affitto non è considerata come abitazione principale, la Tasi 2018 dovrà essere pagata in solido con il proprietario, secondo la percentuale stabilita dal Comune (cioè dal 10% al 30% per l’inquilino e dal 70% al 90% per il proprietario)

Al contrario, l’inquilino non paga l’Imu.

Importo troppo basso? Imu e Tasi non si pagano sotto i 12 euro

Accanto alle diverse tipologie di agevolazioni ed esenzioni, i contribuenti non dovranno pagare qualora l’importo complessivo dovuto sia inferiore al minimo stabilito dalla delibera comunale.

L’importo minimo per il versamento Imu e Tasi è fissato in 12 euro e i Comuni hanno facoltà di ridurlo ulteriormente, ma non di aumentarlo. Per il detentore, invece, l’importo minimo che fa scattare l’obbligo di pagamento è pari a 5 euro.

Per capire qual è l’importo minimo per il versamento dell’Imu e della Tasi sarà necessario prendere visione della delibera del proprio Comune, oppure prendere visione del Regolamento sulla IUC o delle entrate comunali.

È importante chiarire che l’importo minimo non deve essere considerato in relazione alla singola rata da versare bensì all’imposta complessiva dovuta.

In pratica, se dal calcolo dell’acconto Imu e Tasi ne deriva una somma che non supera i 12 euro, sarà possibile non effettuare il pagamento, che tuttavia dovrà essere effettuato entro la scadenza del 18 dicembre 2018, data di versamento di saldo e conguaglio.

Per approfondire ulteriormente consulta l’articolo dedicato.

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