Il piano di Salvini: elezioni subito e niente prestiti dal Recovery Fund

Riccardo Lozzi

27 Gennaio 2021 - 12:23

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Ospite a Di Martedì Matteo Salvini ha affermato di non essere disponibile a un Governo di unità nazionale e di voler rinunciare ai prestiti del Recovery Fund.

Il piano di Salvini: elezioni subito e niente prestiti dal Recovery Fund

Dopo l’avvio della crisi di Governo formalizzata con le dimissioni di Giuseppe Conte a Sergio Mattarella, iniziano oggi le consultazioni del presidente della Repubblica con i presidenti di Camera e Senato. Giovedì e venerdì, invece, saliranno al Colle i rappresentanti delle forze politiche.

Il centrodestra dovrebbe recarsi al Quirinale con una delegazione unica composta da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, mentre è ancora in dubbio se per Forza Italia riuscirà a essere presente Silvio Berlusconi di ritorno dalla Provenza, o, come accaduto più volte, verrà rappresentata da Antonio Tajani.

Nella serata di ieri, ospite a Di Martedì, Salvini ha svelato le posizioni della Lega e della coalizione, respingendo l’ipotesi di un Governo di unità nazionale e vedendo nelle elezioni anticipate la sua opzione favorita.

Il leader del Carroccio è stato però protagonista di una rivelazione clamorosa sul Recovery Fund, sul quale ha sostenuto di voler rinunciare ai prestiti previsti dal piano europeo per la ripresa economica post-pandemia, trovando più conveniente reperire le stesse risorse sui mercati, mentre prenderebbe i soldi a fondo perduto “essendo stati già pagati dagli italiani”.

Il piano di Salvini: niente prestiti dal Recovery Fund

Il Recovery Fund, infatti, prevede due terzi dell’intero programma a prestito, pari a 127,4 miliardi di euro, e il restante terzo, di 81,4 miliardi di euro, senza obbligo di restituzione.

Salvini, quindi, resta sulle posizioni espresse già a luglio all’indomani dell’approvazione del Next Generation EU, in cui sosteneva che fosse una super fregatura e di essere pronto a cambiarlo una volta tornato al Governo.

Il senatore leghista, oltre a dichiarare che le condizionalità dell’Unione Europea imporranno l’aumento dell’IMU e il taglio delle pensioni, si è scagliato contro il piano di Conte, giudicandolo ridicolo e pronto a essere respinto da Bruxelles.

Carlo Cottarelli, sempre nella trasmissione di Giovanni Floris, ha bocciato le parole dell’ex ministro dell’Interno sottolineando come i finanziamenti del Recovery Fund siano a tasso negativo (-0,2%), e, considerando gli interessi da pagare a eventuali investitori, solamente per la parte dei prestiti lo Stato italiano risparmierebbe 25 miliardi di euro in 10 anni.

La posizione sulla crisi: esecutivo di centrodestra o voto

Salvini ha quindi parlato del punto di vista suo e degli alleati Meloni e Berlusconi sugli scenari politici futuri, scansando la possibilità di una partecipazione a un Governo di larghe intese.

Durante il faccia a faccia, ha affermato di vedere solo due soluzioni per risolvere la crisi: o un esecutivo di centrodestra, per il quale però sarebbe molto difficile trovare i numeri nell’attuale Parlamento, oppure il voto.

Infine si torna anche sulla proposta avanzata negli ultimi giorni di far eleggere Silvio Berlusconi come prossimo Capo dello Stato nel 2022, rilanciando la candidatura del Cavaliere il quale “è uno statista quando si cerca una stampella per il Governo, mentre se viene tirato in ballo dal sottoscritto è un delinquente”.

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