Un interessante articolo del sito web Zerohedge ci spiega perché l’ultima proposta della Grecia non sarà mai approvata dal FMI e quello che c’è da aspettarsi sul futuro di questo travagliato paese.
L’ultima “finale” proposta della Grecia è nei guai: sarà difficilmente approvata dal Parlamento greco a causa delle crescenti obiezioni tra tutti i partiti, non da ultimo lo stesso Syriza di Tsipras. Ma un voto del Parlamento greco sulla suddetta decisione potrebbe essere opinabile: secondo Bloomberg, mercoledì Tsipras raggiungerà Bruxelles, dove incontrerà le “teste” della Troika: Draghi, Juncker e naturalmente Christine Lagarde.
Saranno loro a dire alla Grecia di ricominciare da zero.
Ricordiamo che come sostenuto dal Wall Street Journal
il FMI con base a Washington ha dichiarato che l’economia della Grecia è già sproporzionatamente tassata e che un ulteriore aumento delle tasse danneggerebbe la crescita economica, rendendo ancora più difficile il pagamento del debito della Grecia.
Ricordiamo inoltre che come Olivier Blanchard del FMI ha esplicitamente richiesto, la Grecia ha bisogno di tagliare le spese, non aumentare le tasse, che il paese ha palesemente dimostrato di non essere in grado di riscuotere, e soprattutto le pensioni,
Perchè insistere sulle pensioni? Le pensioni e gli stipendi rappresentano circa il 75% delle spese primarie; il restante 25% è stato già ridotto all’osso. Le spese per le pensioni rappresentano circa il 16% del PIL e i trasferimenti dal budget al sistema delle pensioni sono vicini al 10% del PIL. Crediamo sia quindi necessaria una riduzione dell’1% del PIL delle spese per le pensioni e riteniamo che ciò possa essere fatto proteggendo i pensionati più poveri.
Perchè il FMI butterà all’aria l’ultima proposta greca in soli due numeri?
Ecco la risposta, per gentile concessione di Kathimerini:
Le proposte contengono 7.9 miliardi di euro di misure, dei quali 7.3 provengono da aumenti alle tasse e ai contributi previdenziali.
Il FMI richiede la fine degli aumenti fiscali e i tagli alle pensioni. Invece otterrà quasi esclusivamente aumenti delle tasse, pari al 92% delle misure proposte, e solo dei leggeri tagli, pochi dei quali colpiranno effettivamente le pensioni greche. In breve: la proposta non è solo insostenibile, ma è anche inapplicabile, cosa che i tedeschi, che stanno già fronteggiando un terzo bailout della Grecia, molto presto faranno notare.
Questo è il motivo per il quale Tsipras, in seguito al suo meeting con la Troika, avrà un nuovo compito: rivedere la proposta finale e raggiungere un risultato che preveda meno aumenti fiscali, e più tagli alle spese.
Ma questo lo sapevamo già tutti.
IL FMI NON È D’ACCORDO CON LA GRECIA SU IMPOSTE SULLA SOCIETA, IVA E PENSIONI – FONTI UE
E tutto questo avviene soli 7 giorni prima della scadenza ufficiale del pagamento greco al FMI, momento in cui la Grecia sarà o non sarà dichiarata in default, ma quando la BCE non sarà più in grado di dire che la Grecia è conforme ai termini del suo programma di salvataggio e non avrà altra scelta se non quella di affidarsi all’ELA (Emergency Liquidity Assistance).
Fonte: Zerohedge
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