Vi abbiamo già parlato dei diritti della lavoratrice madre dopo la Riforma Fornero, che ha introdotto “misure orientate a migliorare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e la condivisione dei compiti di cura dei figli”, prevedendo in particolare per il 2013-2015 voucher per baby sitter e asilo nido.
L’INPS negli ultimi giorni è intervenuta in materia, pubblicando il 16 maggio un bando per l’istituzione dell’elenco delle strutture eroganti servizi per l’infanzia, in linea con quanto previsto dalla Legge Fornero, ovvero la possibilità per la lavoratrice madre di poter richiedere, al termine del congedo obbligatorio (maternità e, in alternativa, a quello parentale facoltativo) un contributo per far fronte alle spese relative ai servizi per l’infanzia (sia strutture di rete pubblica, che quelle private accreditate con rete pubblica), di cui è possibile usufruire negli 11 mesi successivi al congedo obbligatorio, per un massimo di sei mesi.
Come funziona per le strutture interessate? Ecco come fare domanda.
Requisiti
Possono partecipare al bando tutte le strutture pubbliche o private accreditate che soddisfino i seguenti requisiti:
- regolarità contributiva, previdenziale ed assicurativa;
- regolarità normativa (norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e norme per il diritto al lavoro dei disabili);
- conformità alla normativa antincendio.
Le strutture private dovranno inoltre:
- essere accreditate presso il comune di appartenenza;
- possedere l’autorizzazione all’apertura e al funzionamento della struttura rilasciata dal SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive);
- essere iscritte alla C.C.I.A.A. (Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura) e dimostrare l’inesistenza di eventuali preclusioni connesse alla legislazione antimafia.
Come presentare la domanda?
Le strutture suddette dovranno indicare nella presentazione della domanda i seguenti dati:
- numero di matricola INPS o elemento identificativo INPS – gestione dipendenti pubblici;
- nome identificativo della struttura;
- sede (indirizzo; comune; provincia);
- partita IVA o codice fiscale;
- dati identificativi del legale rappresentante (codice fiscale; nome; cognome; data e luogo di nascita);
- riferimenti bancari per il pagamento (Nome della banca, n° agenzia, indirizzo, codice IBAN, intestatario del conto);
- indirizzo PEC o e-mail per la ricezione delle comunicazioni dell’Istituto.
La domanda dovrà essere presentata telematicamente sul sito dell’INPS, dove si dovrà accedere (muniti di PIN) al seguente percorso: home - servizi on line - per tipologia di utente - aziende, consulenti e professionisti.
Sarà possibile presentare la domanda dalle ore 00:00 del quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione del bando sul sito dell’INPS e fino alle ore 24:00 del trentacinquesimo giorno successivo alla pubblicazione del presente bando.
L’elenco delle strutture idonee sarà pubblicato sul sito INPS: home – avvisi e concorsi – avvisi, l’elenco delle strutture eroganti servizi per l’infanzia e avrà validità annuale.
Cancellazione dall’elenco
Le strutture idonee potranno richiedere all’INPS la cancellazione dall’elenco in ogni momento, seguendo la stessa prassi per la presentazione della domanda, entro il 15 del mese. La cancellazione dovrà essere tempestivamente comunicata dalla struttura alla madre beneficiaria del contributo.
Se la cancellazione avviene per la perdita di uno dei requisiti, la struttura dovrà comunicarlo alla madre beneficiaria, nonché all’INPS.
Pagamento
Ai fini del pagamento, sul sito dell’INPS verrà reso disponibile un modello di delegazione liberatoria di pagamento, che la struttura idonea dovrà sottoscrivere ed inviare alla sede provinciale INPS territorialmente competente, pena l’esclusione dal pagamento.
L’INPS erogherà per un periodo di 6 mesi un massimo di € 300 al mese per ogni bambino dopo aver ricevuto la fattura da parte della struttura in cui dovranno essere specificati i seguenti dati:
- nominativo e codice fiscale della madre lavoratrice;
- nominativo e codice fiscale del minore iscritto alla struttura;
- numero di mesi di servizio fruiti.
Qualora l’INPS, in seguito a dei controlli, rilevasse dichiarazioni mendaci da parte delle strutture, procederà con il recupero dell’importo erogato.
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