IMU: riforma in due atti per uscire dall’impasse?

Valentina Pennacchio

11 Luglio 2013 - 12:15

IMU: riforma in due atti per uscire dall’impasse?

La riforma IMU infiamma l’estate e sembra diventata un tormentone cacofonico per i contribuenti italiani che non ne possono più di sentire sempre le stesse frasi da mesi: Eliminarla? Rimodularla? E le coperture? Tra l’altro la risposta dei contribuenti esasperati potrebbe essere più che ovvia: dai costi della politica, dagli sprechi, dagli stipendi dei politici.

Quando verrà presa una decisione? Arduo rispondere visto le tante ipotesi che si muovono nel pentolone di Letta, l’apprendista stregone che deve scoprire la formula giusta. Cosa bolle in questo pentolone?

  • la Service Tax, una nuova imposta comunale che possa contemplare la fusione tra IMU e TARES e che verrebbe inaugurata il prossimo anno, cancellando per quest’anno il problema IMU;
  • l’estensione della franchigia da 200 a 600 euro, che garantirebbe l’esenzione dal pagamento dell’80% dei contribuenti circa;
  • l’esenzione legata ai valori catastali o ai valori di mercato censiti dall’Agenzia del Territorio;
  • l’esenzione di parte dell’abitazione (quota di vani o metri quadrati) in base al nucleo familiare;
  • il calcolo dell’IMU in funzione dell’ISEE, abolendo l’imposta per le famiglie con ISEE inferiore a 15.000 euro.

Compromesso: riforma in due atti?

A fronte di queste molteplici ipotesi, il compromesso potrebbe essere una riforma in due atti per uscire dall’impasse? In sostanza:

  • nel 2013 la prima rata verrebbe cancellata per tutti e la seconda pagata con una franchigia da 600 euro (manovra da 2-2,5 miliardi di euro);
  • nel 2014 verrebbe attuata la riforma strutturale dell’IMU che potrebbe seguire due direttrici: legare il pagamento dell’IMU ai metri quadrati e ai valori di mercato delle abitazioni e attuare la Service Tax accorpando IMU e TARES.

Per quanto riguarda il capitolo imprese, il decreto di sospensione della prima rata IMU prevede già la deducibilità della tassa sui capannoni e sui terreni da IRES e IRAP, che, tuttavia, entrerà in vigore con la dichiarazione dei redditi 2014.

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