Abitazioni principali e secondarie, fabbricati commerciali, capannoni, terreni agricoli e aree edificabili: IMU e Tasi 2014 settore per settore, all’avvicinarsi del Saldo del 16 Dicembre.
Imu a Tasi 2014 sono sempre più vicine: la scadenza del 16 Dicembre in cui milioni di italiani saranno chiamati a saldare i propri conti con il fisco per le tanto temute tasse sulla casa è alle porte e gran parte dei dubbi devono ancora essere dipanati. Dopo aver analizzato le principali scadenze relative alle tasse sulla casa e i casi particolari in cui sono chiamati al pagamento dei tributi più comproprietari di uno stesso immobile o proprietari e inquilini allo stesso tempo, risulta procedere a un’altra classificazione che prende in esame le differenti tipologie abitative.
Abitazione Principale
Per le abitazioni principali, ovvero le abitazioni in cui il contribuente ha la residenza anagrafica e risiede abitualmente, è previsto, di norma, il pagamento del saldo Tasi entro il 16 Dicembre 2014 e l’esenzione dall’IMU. Per questo circa 19 milioni di contribuenti saranno chiamati al pagamento della Tasi, con un’aliquota stabilita dal proprio comune, entro un massimo del 2,5 per mille della base imponibile. Anche le agevolazioni non sono espressamente previste da una legge dello Stato ma possono essere autonomamente introdotte dall’amministrazione comunale. Sempre i Comuni, possono decidere di elevare l’aliquota fino al 3,3 per mille purché prevedano agevolazioni e detrazioni di importo pari all’eccedenza (di imposta) incassata.
Il Saldo Tasi 2014 da pagare entro il 16 Dicembre avrà una platea di contribuenti più ampia rispetto all’IMU, dal momento che gran parte dei comuni italiani ha deciso che anche l’eventuale inquilino, diverso dal proprietario, che occupa un’immobile (case in affitto, sia principali che secondarie) è tenuto al pagamento di una parte del tributo, variabile tra il 10% e il 30% del totale dovuto.
Di norma non è previsto il pagamento dell’IMU per l’abitazione principale, sebbene facciano eccezione le abitazioni signorili (categoria catastale A/1), le ville (A/8) e i castelli e i palazzi di eminente pregio storico-artistico (A/9). Per tutte queste tipologie abitative esiste una specifica aliquota Imu per le abitazioni principali. Per l’Imu non sono, di norma, previste agevolazioni.
Sia per l’Imu che per la Tasi è, infine, identico il calcolo della base imponibile che si ottiene dalla rendita catastale rivalutata moltiplicata per uno specifico coefficiente (nel caso dell’abitazione principale non di lusso è 160).
Seconde Case
Si tratta di un totale di circa 15 milioni di unità immobiliari abitative, sono in genere le cosiddette case vacanze: case al mare, case in montagna o in località turistiche. Per la maggior parte di esse si paga sia l’Imu che la Tasi, con una specifica aliquota, sebbene la singola amministrazione comunale, a fronte di particolari valutazioni riguardanti il proprio bilancio, di esentare i cittadini dall pagamento dell’uno o dell’altro tributo. Possono essere previste agevolazioni per il pagamento dell’IMU sulle case affittate.
Fabbricati non abitativi e commerciali
Si tratta di capannoni industriali, attività commerciali, magazzini, negozi, garage e più in generale, tutti i fabbricati non abitativi che sono da considerarsi sempre soggetti all’IMU e in molti casi anche alla Tasi.
La Tasi 2014 è dovuta per circa la metà dei fabbricati non abitativi presenti in Italia. A legiferare in materia è sempre il singolo comune che decide sia dell’effettivo pagamento del tributo, sia sulle aliquote che sono però, sensibilmente più basse di quelle dovute per l’IMU. Le imprese e i lavoratori autonomi possono dedurre integralmente gli importi pagati per la Tasi dalla propria dichiarazione dei redditi.
Per quanto riguarda l’IMU, è dovuta, invece, per la quasi totalità dei fabbricati non abitativi presenti in Italia (circa 28 milioni di unità immobiliari). In questo caso variano sia la base imponibile, in base alla categoria catastale, sia le aliquote, stabilite dal Comune. A proposito dei fabbricati non abitativi è opportuno ricordare che le imprese possono dedurre dall’Irap il 20% di quanto pagato per l’IMU e che esiste anche una specifica quota di IMU dovuta per i macchinari.
Terreni agricoli e aree edificabili
Il catasto italiano conta circa 60 milioni di particelle, ovvero di terreni, dotati di reddito anche se non è stato calcolato quanti siano i terreni esenti da tributi e, quindi, i contribuenti.
I terreni agricoli sono espressamente esentati dal pagamento della Tasi su iniziativa del legislatore. La Tasi 2014 è però dovuta per tutte le aree edificabili, con la sola esclusione di quelle di proprietà di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Per il pagamento della Tasi delle aree edificabili e, più specificamente, per il valore della base imponibile, si utilizza il loro valore di mercato al 1 Gennaio 2014.
I terreni agricoli dei comuni montani (3524 comuni italiani) e alcune aree dei comuni parzialmente montani (652 comuni) erano esentati dall’Imu finché il governo non ha pensato di rivedere questo beneficio e di cambiare i criteri, in modo retroattivo. Dopo le pesanti proteste dei contribuenti che hanno condotto a una revoca del provvedimento, si discute ancora su una probabile proroga o mini-proroga o sulla abolizione della modifica.
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