Plauso di Confindustria per l’approvazione del Jobs Act ma i fronti di intervento sono ancora ampi: dall’abolizione dell’IMU Macchinari all’estinzione dei Debiti della Pa.
Arriva dal Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, un assist al governo sull’approvazione del Jobs Act che soddisfa moltissimo il numero uno dell’associazione degli industriali, sebbene l’obiettivo della crescita possa, e debba, essere perseguito battendo anche altre strade di primaria importanza. Secondo Squinzi, infatti, il governo
"deve proseguire senza perdere impulso con le altre riforme improcrastinabili. A partire da fisco e giustizia"
Sono questi i principali fronti di intervento su cui l’esecutivo deve lavorare ancora affinché si realizzi quella ripresa che
"può nascere soltanto dalla crescita, e solo dalla crescita la ripresa del lavoro".
Vediamo, quindi, di seguito, quali sono le principali richieste che Confindustria ha avanzato al governo.
IMU Macchinari
Per quanto riguarda la riforma del fisco, le richieste più impellenti riguardano la revisione dell’IMU dovuta per i capannoni industriali, di cui si chiede la totale deducibilità e, soprattutto la soppressione della cosiddetta IMU macchinari. I macchinari imbullonati, infatti, ovvero i macchinari e gli impianti quali presse, forni e magazzini automatici, ancorati al suolo ma allo stesso tempo, anche trasferibili, cedibili e sostituibili, in base a un regio decreto del 1939, concorrono alla determinazione della rendita catastale di un fabbricato industriale e, quindi, alla determinazione della base imponibile IMU. Si tratta di una norma di certo obsoleta e anti industriale che, a detta del presidente di Confindustria, rasenta quasi la follia dal momento che è come se la rendita di un’abitazione fosse calcolata in base agli arredi che vi sono al suo interno. La norma, inoltre, è soggetta a differenti modalità di applicazione, che variano in base alla provincia in cui risiede l’azienda e che determinano, in tal modo, delle disuguaglianze notevoli tra i contribuenti. Si questo versante il sottosegretario Morando ha già manifestato l’intenzione di intervenire, in Senato, in seno agli emendamenti al ddl Stabilità.
Flat Tax
Si tratta di un sistema fiscale non progressivo che prevede un’unica aliquota fissa a cui si vanno ad aggiungere soltanto detrazioni e deduzioni per le fasce di reddito meno abbienti, o in altri scenari, una vera e propria esenzione dalla tassazione. Si tratta di un sistema fiscale scarsamente utilizzato nelle economie avanzate, dove vige una tassazione progressiva in relazione alle differenti fasce reddituali, di cui si discute la reale fattibilità, dopo che la Lega Nord e Silvio Berlusconi ne sono tornati, recentemente a parlare.
Secondo Squinzi si tratta di un sistema fiscale che potrebbe dare respiro alle imprese, dal momento che, nei Paesi nei quali è in vigore, come la Polonia o l’Ungheria, il gettito fiscale ha registrato consistenti incrementi.
Debiti Pa
Altro debito tutt’altro che sanato è quello della Pubblica Amministrazione nei confronti delle aziende. A fronte di un debito pregresso dello Stato, stimato intorno a quota 75 miliardi, alle imprese sono stati erogati poco meno di 33 miliardi. Anche se il debito pubblico italiano non gode certo di buona salute, occorre comunque che lo Stato si impegni a saldare i propri debiti, per consentire alle aziende di effettuare investimenti in infrastrutture e ricerca.
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