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Rinvio IMU terreni agricoli in arrivo dopo le proteste dei contribuenti

giovedì 4 dicembre 2014, di Simone Casavecchia

Come vi avevamo spiegato nei giorni scorsi, in base al decreto interministeriale del 28 novembre, in attuazione dell’art. 22, comma 2, del D.L. n. 66/2014, erano stati ridefiniti i criteri per l’esenzione dell’IMU sui terreni agricoli.

I nuovi criteri per il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli
In base a tale provvedimento che aveva efficacia retroattiva, si prevedevano le seguenti fasce di esenzione, relazione all’altitudine sul livello del mare del singolo comune:

  • Comuni al di sotto dei 281 metri: dove il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli è obbligatorio per tutti i contribuenti;
  • Comuni tra i 281 e i 600 metri: dove il pagamento dell’IMU è obbligatorio per i proprietari di terreni agricoli, anche se vengono esentati dal pagamento i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, purché iscritti alla previdenza agricola che siano proprietari, detengano in comodato d’uso o in affitto il terreno agricolo;
  • Comuni oltre i 600 metri sul livello del mare: dove si è, in ogni caso esentati dal pagamento dell’IMU;

Per effetto di questa norma che prevedeva il pagamento dell’IMU in un’unica soluzione entro il 16 dicembre, molti cittadini che non erano mai stati interessati dal tributo venivano in tal modo pesantemente colpiti.

Le proteste in Parlamento
Sia per la retroattività del provvedimento che per la discutibilità dei criteri prescelti per la definizione della platea dei nuovi contribuenti, si erano sollevate molteplici voci critiche.
Proprio per questo, sembra quasi certo che il pagamento del tributo slitterà a Giugno, grazie a un apposito decreto legge che dovrebbe confluire nella Legge di Stabilità in discussione al Senato o a un emendamento alla stessa legge, che verrà annunciato oggi dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Barretta, durante il question time al Senato.
La decisione di rinviare il pagamento del tributo sembra dettata dalla necessità di individuare criteri pià solidi per distinguere chi dovrà pagare da chi dovrà continuare a godere dell’esenzione, anche se la modifica riguarderà comunque i soli terreni agricoli mentre resterà del tutto invariata la platea dei contribuenti che pagavano l’Imu con le vecchie regole.
Il decreto retroattivo è stato pesantemente contestato sia da associazioni di agricoltori, professionisti e amministratori locali a cui si era aggiunta una lettera promossa dagli onorevoli Enrico Borghi, Massimo Fiorio e Walter Verini e firmata da 100 deputati del Pd per chiedere al premier e al ministro Padoan di spostare la scadenza del pagamento del tributo.

Il rinvio della scadenza
Il pagamento del tributo dovrebbe essere, con ogni probabilità rimandato a Giugno 2015, momento in cui dovrebbe essere fissata la scadenza anche per nuova local tax che dovrebbe ricomprendere e semplificare le attuali IMU, Tasi e Tari.
Il tempo guadagnato fino a Giugno 2015 dovrebbe servire anche per ridefinire i criteri per la definizione dei contribuenti interessati. Uno dei punti deboli del provvedimento era, infatti, che l’altitudine attribuita al Comune di riferimento era calcolata dal centro del paese, ovvero dal luogo in cui era collocato il municipio mentre la quasi totalità dei terreni agricoli non si trova in prossimità del municipio di un comune ma a una distanza che in alcuni casi può determinare anche sostanziali differenze nell’altitudine effettiva del terreno interessato. La conseguente differenza tra l’altitudine del municipio e l’altitudine effettiva del terreno agricolo sarebbe stata motivo di molteplici contenziosi.

Perché l’IMU è stata revisionata
Il problema costituito dall’introduzione del pagamento di questo nuovo tributo è legato a due ordini di ragioni:

  • il ritardo nella pubblicazione del decreto attuativo che arriva a pochi giorni dalla scadenza per il pagamento del tributo, nonostante la volontà di rivedere la disciplina dell’IMU sui terreni agricoli sia stata manifestata dal legislatore già dallo scorso Aprile;
  • la necessità di reperire 350 milioni di euro necessari alla copertura del bonus Irpef da 80 euro.

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