I 10 cigni neri del 2017

Flavia Provenzani

28/12/2016

I 10 cigni neri del 2017: gli eventi improbabili ma possibili che potrebbero sconvolgere i mercati finanziari il prossimo anno.

I 10 cigni neri del 2017

Sono 10 i cigni neri più spaventosi che ci attendono nel 2017. Alle fine di ogni anno è tradizione individuare una serie di eventi improbabili che, nel caso in cui diventino realtà, potrebbero scatenare reazioni impreviste e forti crolli sui mercati finanziari.

La Brexit, ad esempio, all’inizio dell’anno era ritenuta essere un cigno nero e abbiamo imparato sulla nostra pelle che, nonostante l’alto grado di improbabilità, i cigni neri posso avverarsi.
Quali sono allora i cigni neri per il 2017?

Forexinfo.it, dopo i cigni neri del 2016, ha individuato 10 eventi poco probabili che potrebbero scatenare forti tempeste sui mercati qualora si avverassero.

I 10 cigni neri per il 2017

Di seguito elenchiamo i 10 cigni neri per il 2017, eventi possibili ma improbabili che potrebbero portare a forti scossoni sui mercati.
Quali di questi avverrà secondo te?

1) Default delle banche in Italia e Germania
La crisi del comparto bancario europeo, in modo rappresentativo guidato da MPS in Italia e Deutsche Bank in Germania, potrebbe concludersi con un sfilza di default.
Tale cigno nero averebbe ripercussioni sull’intera finanza europea e mondiale.

Rimane uno scenario poco realizzabile data la presenza della BCE e i possibili interventi statali - il governo Gentiloni è già intervenuto pochi giorni fa stanziando 20 miliardi per la risoluzione degli istituti in crisi, primo su tutti MPS - ma la possibilità di fallimento rimane realizzabile nel 2017, soprattutto per le due banche qui nominate.

2) Populismo: l’estrema destra vince in Francia, Olanda e Germania
Disordini politici e incertezza si stanno diffondendo in tutto il mondo.
L’ascesa del nazionalismo rappresenta una vera e propria minaccia per la stabilità e l’esistenza stessa di molte istituzioni che diamo per scontate, come ad esempio l’Unione Europea.

Il nazionalismo è una minaccia fondamentale per l’integrità dell’UE, tanto da aver portato diversi commentatori illustri, tra cui il principe Carlo, a tracciare un parallelo tra l’attuale ascesa del nazionalismo e con quella del fascismo nel 1930. Parliamo di quel tipo di eventi che contrastano l’ordine mondiale esistente e scatenano guerre a livello globale.

Una vincita dell’estrema destra sia nei Paesi Bassi che in Francia e in Germania in occasione delle elezioni in programma per il 2017 potrebbe sancire la fine dell’UE come la conosciamo, scatenando un effetto a catena in tutto il mondo.

3) Il Regno Unito non esce dall’UE
Anche una possibile non uscita del Regno Unito dall’UE potrebbe sconvolgere, soprattutto a livello politico. Tuttavia, la svalutazione della sterlina ha aiutato molte aziende inglesi nell’ultima parte del 2016, soprattutto sul fronte delle esportazioni grazie alla valuta inglese più a buon mercato.
Un No improvviso alla Brexit si tradurrebbe in un forte rally della sterlina, che penalizzerebbe non solo il super dollaro ma anche gli equilibri precari del commercio europeo e internazionale.

4) Protezionismo/Guerra commerciale tra USA e Cina
L’aumento del protezionismo, la fine del libero commercio e l’emergere di guerre commerciali potrebbero essere un’enorme fonte di preoccupazione e un grosso cigno nero per il 2017.

Le politiche commerciali protezionistiche costituiscono un caposaldo del piano di Trump. Una delle maggiori preoccupazioni è che l’emergere di un’America protezionistica possa scatenare una guerra commerciale con la Cina e distruggere le alleanze commerciali esistenti. Questo avrebbe un impatto marcato sulla crescita economica mondiale e potrebbe anche innescare un lungo periodo di stagflazione.

5) Elezioni anticipate in Italia, vince il M5S, referendum sull’Euro
Cigno nero che rientra nei pericoli della nuova ondata di populismo in territorio europeo, delle possibili elezioni anticipate in Italia - dovute all’incapacità del Governo Gentiloni di procedere con il lavoro assegnato da Mattarella, potrebbero vedere il Movimento 5 Stelle salire al potere.

Punto principale del programma dei pentastellati è da sempre il referendum sull’Euro, ovvero sull’adesione alla moneta unica e il ritorno alla lira.
Una possibile vittoria del Sì al referendum sull’uscita dell’Euro innescherebbe nuove fasi di incertezza inesplorate.

6) Crollo della Cina e dei mercati emergenti
Il cigno nero che minaccia un crollo (o hard landing, come riportato dalla stampa internazionale) fa correre i brividi lungo la schiena a quasi tutti gli investitori.

Nonostante l’aumento dell’attività economica in Cina sia direttamente responsabile del recente e solido rimbalzo di molte materie prime, si teme che possa esaurirsi altrettanto velocemente come è iniziato.

Lo stimolo economico di Pechino si affida quasi esclusivamente al mercato del credito, il che ha creato un’enorme bolla di debito da miliardi di dollari che molti esperti ritengono sia insostenibile.

I rischi che questo comporta per l’economia mondiale sono enormi.

La Cina è singolo consumatore più grande al mondo di materie prime, oltre che del greggio, ed è responsabile per il 15% del PIL mondiale: qualsiasi crollo cinese farebbe barcollare l’equilibrio dei mercati finanziari mondiali.
Anche un modesto rallentamento della crescita della Cina avrebbe un brusco impatto sulle materie prime e potenzialmente innescare un altro crollo. Per il crollo cinese Societe Generale prevede una possibilità del 25%.

Gli altri mercati emergenti, oltre ad essere minacciati dallo squilibrio del gigante cinese, potrebbero subire il peso del percorso di normalizzazione dei tassi di interesse negli Stati Uniti. I rialzi dei tassi ad opera della Federal Reserve rendono il dollaro più costoso, il che rende più difficile da ripagare l’enorme ammontare del debito dei mercati emergenti espresso in dollari.

7) Bomba nucleare dalla Corea del Nord
Secondo fonti non documentate, il discutibile leader nordcoreano Kim Jong-un sta lavorando per velocizzare l’avvio del suo programma di armi nucleari nel 2017 nel tentativo di sfruttare i cambiamenti di leadership in Corea del Sud e negli Stati Uniti.
Kim avrebbe emesso una direttiva lo scorso maggio per completare lo sviluppo del programma nucleare entro la fine del 2017.

Anche solo la minaccia di un attacco nucleare contro gli acerrimi nemici della Corea del Nord, primi su tutti gli Stati Uniti, causerebbe un caos forse mai visto prima - e non solo sui mercati finanziari.

8) Guerra nel Mar Cinese Meridionale
Lo scontro tra Cina e Taiwan per il possesso del Mar Cinese Meridionale potrebbe farsi talmente forte da richiedere un intervento internazionale, potenzialmente causando tensioni a livello globale, con un forte e relativo impatto di incertezza sui mercati finanziari.
Il 2017 potrebbe essere l’anno in cui il punto di conflitto più pericoloso a livello geopolitico nell’area asiatica arriva al suo culmine.

9) Ripidi rialzi dei rendimenti dei titoli di Stato
Risale alla fine di ottobre l’ultimo grande sell-off sul mercato obbligazionario mondiale, accaduto di riflesso al rialzo atteso dell’inflazione insieme al sospetto che le banche centrali più importanti al mondo rallentino con lo stimolo di politica monetaria.

L’aumento dei rendimenti obbligazionari pesa sulle azioni, l’irripidimento dello yield influisce sulla performance di settori come quello immobiliare e quello delle telecomunicazioni.

10) Recessione negli USA
Per la maggior parte del 2016, gli economisti hanno speculato sulla previsione che la recessione negli Stati Uniti fosse dietro l’angolo, ma la quasi piena occupazione, i salari in rialzo e il piano di spesa in infrastrutture nel programma del neo presidente Donald Trump sono tutti fatto che fanno pensare ai più che la recessione in territorio statunitense sia impossibile.

Tuttavia, alcuni economisti hanno lanciato l’allarme: nonostante il rafforzamento del mercato del lavoro, esiste davvero la possibilità di una recessione negli USA come conseguenza del super rialzo dell’inflazione e del percorso di normalizzazione dei tassi in programma per la Fed.

Occhio alla super bolla speculativa di Wall Street.

Cigni neri 2017: conclusioni

Nonostante la probabilità che questi eventi che si verifichino su una scala talmente ampia da innescare un crollo finanziario mondiale sia molto bassa, è sempre prudente per gli investitori coprirsi da tali rischi.

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