Giudici di pace in sciopero dall’8 al 12 luglio: i motivi dell’astensione

Isabella Policarpio

18 Giugno 2019 - 12:11

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Giudici di pace ancora in sciopero contro la mancata revisione della Legge Orlando: dall’8 al 12 luglio saranno garantiti solo i servizi essenziali.

Giudici di pace in sciopero  dall’8 al 12 luglio: i motivi dell’astensione

Giudici di pace ancora in sciopero, stavolta dall’8 al 12 luglio 2019. La ragione dell’astensione è sempre la stessa: la mancata revisione della Legge Orlando che disciplina il trattamento della magistratura onoraria, nonostante le promesse del Ministro della Giustizia in occasione dello sciopero del maggio scorso.

L’Unagipa e l’Andp, i maggiori sindacati di categoria, hanno reso noto i giorni di astensione dalle udienze: dall’8 al 12 luglio 2019; in questi 5 giorni saranno garantiti solamente i servizi essenziali, secondo le modalità e nei limiti previsti dal Codice di autoregolamentazione.

Giudici di pace: nuovo sciopero generale dall’8 al 12 luglio

Ancora una volta nel giro di pochi mesi, i giudici di pace tornano a protestare contro la mancata revisione della Legge Orlando e il disinteresse del Governo nel migliorare condizioni retributive e le garanzie della magistratura onoraria.

Le Associazioni sindacali Angp e Unagipa, hanno proclamato nei giorni scorsi lo sciopero nazionale della categoria, dall’8 al 12 luglio 2019. Una decisione maturata a causa del fallimento dello sciopero indetto dal 6 al 17 maggio 2019, che ha visto un comportamento volontariamente omissivo da parte del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Infatti, nonostante le promesse, il Governo non ha apportato modifiche significative alla Legge Orlando né dato attuazione agli accordi presi in occasione dei Tavoli Tecnici e Politici con gli esponenti della categoria.

Dunque, i remi centrali della protesta restano gli stessi, ovvero la terzietà del giudice di pace e le garanzie di indipendenza della magistratura onoraria.

Sciopero dei giudici di pace: il mancato accoglimento del disegno di legge

Ulteriore motivo di sciopero è il mancato accoglimento del disegno di legge sulla magistratura onoraria. Il testo era stato approvato dal Consiglio dei Ministro lo scorso 22 maggio, tuttavia, al momento, il disegno presentato non ha ancora ottenuto il numero di protocollo necessario per essere depositato in Parlamento e quindi sottoposto all’esame delle Camere.

Inoltre, le associazioni sindacali dei giudici di pace, dei magistrati, dei procuratori onorari e dei giudici onorari di pace vogliono sollecitare la Commissione europea a riattivare la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per mancanza di interventi nel settore.

Le associazioni di categoria assicurano che, durante le giornate di sciopero, saranno garantiti i servizi essenziali secondo le modalità e nei limiti previsti dai Codici di autoregolamentazione.

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