Yen si rafforza dopo il meeting della BoJ e la diminuzione della propensione al rischio sui mercati. Pesa anche il ritorno delle tensioni geopolitiche in Ucraina
Stanotte la Bank of Japan (BoJ) ha annunciato di aver mantenuto invariata l’attuale politica monetaria ultra-espansiva, avviata un anno fa con il lancio di un mastodontico piano di qualitative e quantitative easing studiato per far crescere la base monetaria del paese del Sol Levante a un ritmo di 60-70mila miliardi di yen l’anno. La decisione è stata presa all’unanimità dai membri del Comitato esecutivo di politica monetaria della BoJ, che in una nota ha ribadito che l’economia nipponica continua a crescere a tassi moderati.
Stanotte è stato anche pubblicato il dato sull’andamento della bilancia commerciale in Giappone. A febbraio il deficit commerciale della terza economia mondiale è stato pari a 533,4 miliardi di yen, meno di quanto preventivato dagli analisti finanziari che si aspettavano un disavanzo pari a 593,6 miliardi di yen. La borsa di Tokyo ha chiuso in calo, complice la flessione di Wall Street nelle ultime due sessioni. L’indice azionario Nikkei-225 ha registrato un ribasso dell’1,36% a 14.606,88 punti. Calo più marcato per l’indice generale Topix, che segna una flessione dll’1,9% a 1.174,56 punti.
Sul forex lo yen si è apprezzato nel corso della sessione asiatica, complice la debolezza di Wall Street e Tokyo nelle ultime due sedute che ha creato i presupposti per una minore propensione al rischio. Il clima di risk off, amplificato dalle tensioni in Ucraina dopo la richiesta di secessione dei territori filo-russi nell’est del paese, sta favorendo molto lo yen anche sui mercati europei. Il tasso di cambio dollaro/yen continua a scendere e stamattina ha toccato un bottom intraday a 102,61. Attualmente siamo su una zona di supporto che, se perforata con decisione, potrebbe innescare un violento sell-off fino a 102 prima e 101,70 poi. In calo anche il cross euro/yen, sceso a 141,15.
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