Germania, Hans-Werner Sinn: necessaria uscita temporanea dei paesi deboli dall’euro. Fuori subito Cipro e Grecia

Erika Di Dio

29/04/2013

Germania, Hans-Werner Sinn: necessaria uscita temporanea dei paesi deboli dall’euro. Fuori subito Cipro e Grecia

Riportiamo alcuni passaggi di un’intervista al noto economista tedesco, Hans-Werner Sinn, direttore di uno dei più prestigiosi centri di ricerca economica della Germania, l’Istituto Ifo di Monaco di Baviera; il professore tedesco si è fatto conoscere negli ultimi anni soprattutto per l’avversità nei confronti di Angela Merkel e delle sue politiche di salvataggio dell’euro attraverso la Bce.

L’economista ora lancia la sua proposta: un’unione monetaria in cui siano presenti solo i paesi più forti.

Le idee di Hans-Werner Sinn

In Germania un nuovo partito chiede l’uscita della Germania dall’Euro. Pensa che i membri di questo partito abbiano ragione?

Gli argomenti del partito sono in buona parte ragionevoli. Bernd Lucke e molti dei suoi colleghi di partito sono degli economisti rispettati, che sanno di cosa stanno parlando. Tuttavia non sono un membro del partito e credo che l’Euro abbia ancora qualche possibilità.

Pensa che il ritorno al marco sia una soluzione irrealistica?

Non credo valga la pena difendere l’Euro in quanto tale. Ritengo invece un grande errore voler mantenere nella moneta unica ad ogni costo tutti i paesi deboli del sud-Europa. In questo modo non si aiutano questi paesi, e si riducono le possibilità di sopravvivenza della moneta unica.

Pensa che la crisi si sia un po’ calmata?

Solo superficialmente, perché i contribuenti dei paesi ancora relativamente in salute attraverso la BCE e il fondo ESM si sono accollati enormi rischi per le garanzie. Ciò aiuta i creditori privati dei paesi del sud Europa a ridurre i loro rischi, ma trasforma gli stati del nord in creditori degli stati del sud. Liti e discordie fra i popoli in questo modo diverranno la norma.

In Germania, la situazione è abbastanza stabile, nonostante la crisi dell’euro. Lei ritiene che le cose non cambieranno o che la crisi prima o poi inizierà a farsi sentire anche qui?

Il paradosso è: le cose in Germania vanno bene, ma non nonostante la crisi, bensì grazie alla crisi. Prima della crisi la Germania era il malato d’Europa. In termini di crescita economica per un lungo periodo siamo stati gli ultimi, abbiamo infatti portato i nostri risparmi all’estero invece di investirli nel nostro paese. Oggi invece gli investimenti restano al sicuro qui da noi. E ciò in Germania ha causato un boom immobiliare, rilanciato la crescita economica e fatto scendere la disoccupazione. Naturalmente la crisi nasconde degli enormi rischi per il futuro della Germania. Abbiamo lavoro, ma con l’estensione delle garanzie e dei rischi, c’è il pericolo di perdere una parte importante dei nostri sudati risparmi.

Nonostante i rischi che Lei ha descritto, l’euro va mantenuto secondo il suo pensiero. Cosa suggerisce come possibile soluzione alla crisi?

Io sono per l’uscita temporanea dei paesi deboli. Grazie ad una svalutazione, questi paesi tornerebbero ad essere nuovamente competitivi e in seguito potrebbero rientrare nell’Euro con un cambio diverso, vale a dire con prezzi e salari più bassi. L’opzione del rientro dovrebbe essere esercitata solo in presenza di riforme. Ciò potrebbe stabilizzare il sistema politico dei paesi in crisi, che oggi è minacciato dalla crescente disoccupazione. Nel complesso il legame Euro è troppo rigido. Fino al raggiungimento dell’unità politica europea, è necessario trovare una soluzione tra il sistema dei cambi fissi alla Bretton Woods e un area monetaria unica come il dollaro. Solo in questo modo sarà possibile mantenere l’Euro.

Quali paesi dovrebbero uscire dal club?

Soprattutto Cipro e Grecia. Se Cipro oggi uscisse dall’Euro non ci sarebbero conseguenze drammatiche. La fuga di capitali, ipotizzata in un caso del genere, c’è già stata. Il controllo sul movimento dei capitali e le limitazioni ai prelievi sui conti limitano un’ulteriore possibile fuga di capitali. Non appena Cipro sarà fuori, i controlli potranno essere rimossi.

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