Il Monte dei Paschi di Siena sta vivendo una crisi senza precedenti, da cui probabilmente uscirà distrutto. Una delle banche più antiche d’Italia, fondata nel 1472, ha bisogno di un’ancora per non affondare.
L’inizio dell’inchiesta ha svelato un po’ di “polvere sotto il tappeto” dell’ex management. Nell’occhio del ciclone soprattutto: Gianluca Baldassarri (per approfondimenti Monte dei Paschi di Siena: chi è Gianluca Baldassarri?), arrestato, Giuseppe Mussari (per approfondimenti Monte dei Paschi di Siena: chi è Giuseppe Mussari?) e Antonio Vigni (per approfondimenti Monte dei Paschi di Siena: chi è Antonio Vigni?), su cui i pm di Siena stanno continuando ad indagare per verificare l’effettivo concorso per ostacolo alla vigilanza. Senza contare le altre accuse mosse al gruppo MPS: aggiotaggio, manipolazione di mercato, ipotesi di truffa nei confronti degli azionisti (per approfondimenti leggi Monte di Paschi di Siena: ipotesi di truffa ai danni degli azionisti. Perché?), associazione a delinquere, falso in prospetto.
Come salvare MPS? Probabilmente con la fusione con una grande banca, come BNP Paribas, già controllante della BNL. Due strade che tornano ad incrociarsi dopo la mancata fusione del 2002, che portò poi MPS vicino ad Antonveneta pochi anni dopo e con i noti risultati. L’ipotesi MPS - BNP è fattibile? Il management nega, ma Mediobanca sostiene la fusione, che potrebbe essere un buon colpo per BNP.
I vantaggi di BNP Paribas
La fusione con MPS non rappresenta un’azione di solidarietà, ma una mossa importante nella strategia di crescita per linee esterne del gruppo francese che, controllando solo BNL, non ha possibilità di penetrare nel sistema bancario italiano, come vorrebbe. La fusione sarebbe un modo per contrastare due colossi: Unicredit e Intesa Sanpaolo. Cosa potrebbe accadere? Secondo i rumors potrebbe verificarsi un concambio di 5,6 azioni BNP Paribas ogni 1.000 di MPS, che perderebbe il controllo gestionale, passando dal 34% all’1,7%. BNP Paribas dovrebbe procedere con un acquisto carta contro carta. Secondo un’analisi di Mediobanca, il Core Tier 1, ovvero quello che è stato definito “la classe principale” del patrimonio delle banche dagli accordi di Basilea, subirebbe una contrazione dal 10,5% al 9,8%, così come gli utili per azione che affronterebbero un calo del 19% a 4,16 euro. Tuttavia, il Core Tier 1 potrebbe raggiungere nel 2015 l’11%.
Gli svantaggi di BNP Paribas
Nelle prospettive patrimoniali di lungo termine la fusione con BNP Paribas potrebbe essere una mossa vincente, a costo che il gruppo francese si faccia carico dei 3,9 miliardi di euro di debiti che MPS ha con il Tesoro e che potrebbero salire addirittura a 4,45 miliardi di euro, calcolando gli interessi per l’emissione dei Monti bond.
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